La rivista per la scuola e per la didattica
GESTIONE DELLA CLASSE

Fuori i genitori dalla scuola?

La questione del rapporto fra genitori e scuola è oggi più importante che mai, e per diverse ragioni. Da un lato, infatti, sempre più spesso i genitori intervengono per criticare le decisioni degli insegnanti o della scuola stessa; dall’altro, i genitori tendono a trasformarsi in amici dei propri figli e a dare loro tutto ciò che desiderano, tranne un’educazione. In uno scenario così delicato, due visioni si contrappongono: c’è chi vorrebbe escludere i genitori dalla vita scolastica e chi, invece, ritiene fondamentale ricucire questo rapporto. Qual è la migliore soluzione? E qual è il ruolo dei genitori nella scuola contemporanea?

Fuori i genitori dalla scuola

Fra chi sostiene che i genitori debbano stare fuori dalla scuola c’è lo psicoterapeuta Raffaele Morelli. In un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica link esterno, Morelli parla dei problemi generati dalla crescente ingerenza dei genitori a scuola. Veri e propri sindacalisti dei loro figli, quasi amici e compagni di scuola, controllori di tutto sul registro elettronico, i genitori finiscono per interferire con la didattica e danneggiare le nuove generazioni. Sostiene lo psicoterapeuta:

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

I ragazzi di oggi non hanno più la possibilità di sbagliare, di sperimentare la frustrazione, di imparare dai propri errori. Il registro elettronico, con la sua costante pressione sul rendimento scolastico, ha trasformato i giovani in automi fragili e incapaci di gestire le emozioni negative.

Il quadro è chiaro: nel tentativo di proteggere i giovani dalle emozioni negative, i genitori finiscono per impedire qualsiasi confronto, qualsiasi crescita. Peraltro, Morelli non è il primo a criticare il registro elettronico: Paolo Crepet lo definisce uno strumento abominevole che aumenta l’ansia degli studenti e le ingerenze dei genitori. Una scuola in cui questi ultimi preparano lo zaino ai figli adolescenti, collaborano per fare i compiti e criticano i voti degli insegnanti non ha bisogno della loro presenza.

Ricucire il rapporto fra genitori e scuola

Se esperti come Morelli e Crepet sostengono che sia importante escludere le famiglie dalla vita scolastica, altre figure invece ritengono che sia fondamentale ricucire il rapporto fra genitori e scuola. Fra questi c’è Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale “Con i bambini” ed ex sottosegretario all’istruzione.

Nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica link esterno, Rossi Doria ha parlato della crescente mancanza di fiducia da parte delle famiglie nell’istituzione scolastica e negli insegnanti. Da una parte, questa situazione porta i genitori a interessarsi sempre di più alle vicende di classe, anche a sproposito; dall’altra parte, invece, sono i giovani a soffrire le conseguenze di questi scontri continui.

Rossi Doria concorda con la lettura che danno sia Morelli sia Crepet: le ingerenze ci sono, e di certo non fanno il bene della scuola o degli studenti. Tuttavia la soluzione non può consistere nell’esclusione dei genitori dalla vita scolastica: le famiglie dovrebbero tornare a fidarsi della scuola, e gli insegnanti dovrebbero tornare  a dialogare con i genitori. Ma basta questo?

Una possibile soluzione

Come si è visto, entrambe le prospettive partono dalla medesima base ma propongono due soluzioni contrapposte. Una prevede che i genitori stiano fuori dalla scuola, l’altra che siano invece integrati in modo sano, ma qual è quella giusta?

In effetti, è vero che un’eccessiva presenza da parte dei genitori soffoca l’autonomia dei ragazzi e porta a problemi psicologici ed emotivi. Allo stesso tempo, però, escludere i genitori dal percorso scolastico sarebbe ugualmente controproducente, per via del supporto che soltanto la famiglia può dare a uno studente. Per Rossi Doria, per esempio, serve un nuovo patto che riconosca il ruolo di entrambi gli attori nella crescita dei giovani, e si basi sulla fiducia reciproca. Sembra una soluzione ideale, ma è davvero reale?

Da questo punto di vista, colpisce l’idea del Liceo Newton di Roma, che ha organizzato dei corsi di mindfulness per i genitori degli studenti. L’iniziativa ha avuto un successo incredibile, e potrebbe anche avere un seguito: certo, non si tratta di una soluzione definitiva, eppure sembra un passo nella giusta direzione. In fondo, scuola e genitori condividono lo stesso obiettivo: educare i giovani e prepararli per il mondo, aiutandoli a diventare individui equilibrati e responsabili.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Gli alunni plusdotati ci insegnano che la scuola non dovrebbe ostinarsi a proporre lezioni frontali per alunni “standard” che non esistono

alunni standard

Quando si sentono apprezzati, i bambini sono felici all’idea di imparare qualcosa e di condividere quello che ha imparato. Ciò è vero in particolar modo per gli alunni plusdotati, spesso non valorizzati da una scuola che fatica a offrire un’educazione adeguata. Ne ha parlato di recente la pedagogista e docente universitaria Anna Granata in un’intervista al giornale Fanpage . Secondo l’esperta, una scuola che usa lo stesso metodo per tutti…

Una preside a Repubblica: “I genitori sono fissati con i voti, ma non si chiedono se i figli abbiano davvero imparato. Contestano ogni insufficienza”

genitori sono fissati con i voti

Che la scuola fatichi a svolgere la propria funzione educativa non è certo un mistero. Da un lato, ci sono i rapporti sempre più complessi con i genitori che tendono a intervenire nella vita scolastica, spesso a sproposito. Dall’altro, c’è il rapporto degli studenti e delle famiglie con il voto, strumento necessario ma spesso criticato. Ne parla in un’intervista a Repubblica la preside Maria Grazia Lancellotti, che ritiene sia necessario…

La scuola di oggi è arretrata e anacronistica, si parla di istruzione 4.0 quando a stento arriviamo all’1.0

scuola di oggi è arretrata

L’Italia ha un sistema scolastico arretrato, ancora intrappolato nella rigida divisione tra materie scientifiche e materie umanistiche. Si tratta di una riflessione che Piergiorgio Odifreddi ha condiviso con l’Huffington Post nel corso di un’intervista. Secondo il matematico e divulgatore, è fondamentale rinnovare la scuola e riportarla alla sua funzione primaria: preparare gli strumenti al mondo reale. Proprio questo tema, oggi vivo più che mai, sarà al centro dell’intervento di Piergiorgio…

Accettare le diversità attraverso l’abbattimento degli stereotipi, Roberta Bruzzone si dedica agli insegnanti e diventa relatrice di Educability

roberta bruzzone

Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, ancora oggi gli stereotipi di genere condizionano tantissimi aspetti della nostra società. Lungi dall’essere la semplice imposizione di una categoria su un’altra, si tratta di idee interiorizzate da tutti, e che quindi necessitano di un lavoro profondo e consapevole per essere riconosciute e affrontate. A parlarne è la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che al tema di come abbattere gli…

A Modena una docente in pensione lascia libri sulle panchine dei parchi per regalarli ai passanti: “Saggi e romanzi devono circolare, come le idee”

libri sulle panchine

Si dice che quello dell’insegnante non sia un mestiere, quanto una vera e propria missione di vita. Molti docenti infatti continuano a svolgere un ruolo attivo nella formazione culturale dei giovani, anche dopo essere andati in pensione. C’è chi continua a insegnare, o chi regala la propria pensione agli alunni più bravi, o ancora chi ha deciso di donare i suoi libri a chiunque voglia leggerli. Quest’ultimo è il caso…

Il latino è una scienza, non meno della matematica o della biologia. Per lo scrittore Gardini “va esteso in tutte le scuole”

latino è una scienza

Da anni ormai c’è un dibattito sull’insegnamento del latino a scuola. Per alcuni è un residuo del passato, una materia priva di utilità nel mondo contemporaneo che dovrebbe cedere il passo a discipline più moderne. Per altri invece il latino è fondamentale per la formazione intellettuale degli studenti , al netto dei pregiudizi sul suo insegnamento. Fra questi ultimi spicca la posizione dello scrittore Nicola Gardini, secondo cui il latino…

D’Avenia, Bruzzone, Odifreddi: tutti i relatori con gli argomenti affrontanti di Educability 2024

relatori educability 2024

La nuova edizione di EducAbility, che si terrà in tre città italiane nel mese di novembre 2024, vedrà la partecipazione di diversi relatori con prospettive differenti ma un obiettivo unico: discutere di didattica e gestione della classe tra inclusione e valorizzazione delle differenze. Dedicato a docenti e dirigenti scolastici, EducAbility 2024 costituisce il luogo ideale per migliorare la comprensione delle life skills e quindi l’insegnamento a scuola delle competenze non…

Le nuove linee guida per l’Educazione Civica 2024: “Patriottismo, cultura del dovere e impresa privata”

educazione civica 2024

L’anno scolastico 2024/2025 vedrà una novità per quanto riguarda l’insegnamento dell’educazione civica, con le nuove linee guida pubblicate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Si tratta di una serie di indicazioni che riguardano la figura della persona e il concetto di patria, il contrasto alle mafie e la crescita economica, il benessere individuale e l’attenzione alla salute. Le nuove linee guida sostituiscono quelle precedenti e definiscono nuovi traguardi di apprendimento…

6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno

un libro all'anno

Fanno discutere i risultati dell’indagine ISTAT Noi Italia 2023 , in particolare quelli che riguardano il rapporto fra gli italiani e la lettura. Nel 2022 infatti, la percentuale di italiani che hanno letto almeno un libro nel tempo libero è diminuita ancora rispetto ai livelli, già bassi, degli anni precedenti. In Italia si legge poco, anche considerando i giovani, e si delinea una nuova divisione fra nord e sud. Guardiamo…

In Germania non vengono assegnati compiti per le vacanze eppure gli alunni imparano tanto lo stesso

compiti per le vacanze in germania

Uno dei temi a cui gli studenti e i genitori tengono molto, soprattutto in prossimità dei mesi estivi, è quello dei compiti per le vacanze. Le posizioni sono abbastanza chiare: secondo i sostenitori dell’idea, i ragazzi devono tenersi impegnati per non perdere le competenze acquisite durante l’anno scolastico; secondo i critici, invece, un periodo di riposo è necessario per il benessere generale della persona. Molti chiedono un equilibrio fra studio…

great

Hai visto la novità?

X

invalsi 2025