Uno studio ha rivelato che l’utilizzo eccessivo e l’abuso di tablet e cellulari durante l’infanzia ha un’influenza negativa sulla capacità dei bambini di esprimersi, diminuendola drasticamente. In questo articolo cercheremo di capire le dinamiche di questo rapporto negativo.
I RISULTATI DELLA RICERCA SULL’ABUSO DI TABLET E CELLULARI
Lo studio del Dottor John Hutton, direttore del Reading & Literacy Discovery Centre del Cincinnati Children’s Hospital, ha dimostrato che tablet, smartphone e TV possono influenzare profondamente il cervello, provocando effetti negativi sul linguaggio, il pensiero e la lettura. Si tratta di abilità grazie alle quali riusciamo a riconoscere gli oggetti e a svolgere la funzione esecutiva, ossia il processo che coinvolge il controllo mentale e l’autoregolamentazione.
Riprendendo le parole dell’autore principale: “L’uso dei dispositivi digitali è ormai prevalente e aumenta quotidianamente nelle impostazioni domestiche, dell’infanzia e della scuola in età sempre più giovane.” Il primo contatto con la tecnologia, quindi, avviene in età sempre più giovane, il che porta i bambini di oggi a essere maggiormente esposti ai danni provocati da un’eccessiva esposizione agli schermi digitali.
“I risultati evidenziano la necessità di comprendere gli effetti del tempo di schermo sul cervello – in particolare durante le fasi di sviluppo dinamico del cervello nella prima infanzia – in modo che politici, genitori ed educatori possano imporre limiti sani“, afferma Hutton.
COME SI È SVOLTO LO STUDIO
Il team ha utilizzato una tecnica di scansione chiamata “immagini a tensore di diffusione” (DTI) per valutare la condizione della materia bianca del cervello in 47 bambini e bambine dai 3 ai 5 anni.
I partecipanti, che erano tutti sani, hanno prima di tutto completato dei test cognitivi standard. Il loro uso dello schermo è stato misurato attraverso un questionario in 15 punti compilato dai loro genitori.
I risultati della scansione hanno dimostrato che coloro che avevano trascorso la maggior parte del tempo su dispositivi elettronici o a guardare la TV mostravano una più elevata probabilità di possedere un linguaggio espressivo più povero.
Inoltre, tali bambini hanno dimostrato una minore capacità di associare rapidamente un nome alle immagini degli oggetti, il che indica una lenta velocità di elaborazione del cervello, e un’inclinazione a una scarsa alfabetizzazione.
Il Dottor Hutton ha affermato che 6 bambini su 10 disponeva già del proprio smartphone o tablet e il 41% una televisione o un dispositivo portatile nella loro camera da letto. Le sue parole a riguardo sono state: “Per quanto ne sappiamo, questo studio è il primo a descrivere i collegamenti neurobiologici strutturali all’uso dei dispositivi digitali nei bambini in età prescolare.“
Gli scienziati sono convinti che il tempo passato davanti allo schermo di un dispositivo digitale non stimoli il cervello nello stesso modo in cui lo possa fare la lettura di un libro e che sia in grado di ridurre il sonno, essenziale per lo sviluppo di un bambino.
Concludiamo questo articolo con le parole del Dottor Hutton: “Questo studio solleva dubbi sul fatto che almeno alcuni aspetti dell’uso dei dispositivi digitali nella prima infanzia possano fornire una stimolazione sub-ottimale durante questo rapido stato formativo di sviluppo del cervello.“