La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

Perché si cita sempre la scuola finlandese quando si vuole fare un confronto con una didattica che funziona

Le classifiche internazionali lo dimostrano da più anni: l’istruzione finlandese ha una marcia in più rispetto a molte altre corrispettive europee e persino rispetto ai tanto imitati Stati Uniti d’America. Andiamo a vedere in questo articolo cosa rende la scuola finlandese così efficace, in modo da poterne prendere spunto anche noi in un futuro prossimo.

COMPETIZIONE? NO, MEGLIO LA COLLABORAZIONE

Nella maggior parte dei paesi europei, così come negli Stati Uniti, l’istruzione e l’educazione sono fortemente influenzate da uno spirito di competizione. La stessa scala dei voti permette di comparare più studenti numericamente, seppure questi abbiano potenzialmente caratteristiche molto diverse tra loro.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

In Finlandia, lo spirito competitivo viene sostituito regolarmente con uno cooperativo. Lo scopo dell’istruzione finlandese non è di effettuare una valutazione individuale degli alunni, ma di creare una comunità la cui forza sta proprio nella collaborazione. Per questo motivo in Finlandia non esistono scuole private. In questo modo la competizione tra scuole viene a mancare, aspetto molto sentito invece nella maggior parte delle altre realtà geografiche.

L’IMPORTANZA DELLA RICERCA

Un altro aspetto fondamentale dell’istruzione finlandese è l’importanza data alla ricerca. Il paese scandinavo è, infatti, in costante ricerca di metodi di insegnamento innovativi ed efficaci, in modo da venire incontro agli studenti il più possibile.

Esperimenti su esperimenti si susseguono nell’istruzione finlandese e quando i dati dei risultati delle ricerche sono di esito positivo, allora il governo si dà da fare per metterle in pratica nel minor tempo possibile.

A SCUOLA SI GIOCA

Un’ora scolastica in una scuola primaria in Finlandia si compone così: 45 minuti di lezione e 15 minuti di gioco. Per gli Stati Uniti e l’Italia potrebbe sembrare uno scherzo, ma è veramente così. E i risultati di questo sistema sono più che positivi.

L’idea di lasciare uno spazio ludico così ampio deriva dalla convinzione che il gioco sia fondamentale per i bambini e che non sia efficace stancarli troppo con ore di lezione infinite e pochi minuti di svago. E non si tratta di una convinzione errata, anzi. Molti studi hanno dato ragione ai finlandesi, confermando che gli alunni che fanno più intervalli sarebbero anche i più attenti nelle ore di lezione.

I COMPITI A CASA SONO SOPRAVVALUTATI

Una volta finite le ore di lezione, ogni bambino americano o italiano si ritrova a dover lavorare altrettante ore (o quasi) per svolgere i compiti a casa. In Finlandia questo non succede perché i compiti a casa non esistono, o sono talmente pochi che non prendono più di una mezz’ora di impegno extra-scolastico.

Cosa ha portato gli scandinavi ad effettuare una scelta così radicale? Un profondo senso di fiducia dei professori verso i propri alunni. Gli insegnanti finlandesi non sentono il bisogno di dover controllare costantemente gli sforzi dei propri studenti, ma preferiscono dar loro una maggiore libertà. I bambini a casa dovrebbero trascorrere il tempo con gli amici e con la famiglia, così da imparare in modo attivo, non passivo come accade a scuola.

E tu cosa ne pensi della scuola finlandese? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI

2 commenti su “Perché si cita sempre la scuola finlandese quando si vuole fare un confronto con una didattica che funziona”

  1. andrebbe un po’ approfondito. Vi è una sproporzione così grande tra la nostra e la loro scuola che sono difficili paragoni.
    Oltre alla didattica e allo spirito pedagogico che ne fa parte, gli edifici scolastici sono già di per se stessi luoghi educativi ricchi e stimolanti veri spazi di benessere, al contrario dei nostri, il più delle volte angusti e vecchi, in cui vi sono cantieri aperti ( quando ci sono ) che durano anni… la solita cronica litania della mancanza di fondi
    I docenti finlandesi sono altamente preparati e qualificati, i ragazzi sono meno stressati dalle ore scolastiche e giustamente come avete rilevato anche per non avere compiti a casa. Non vi è inoltre una contrapposizione così marcata tra scuola e famiglia come qui…

  2. Esperienza diretta. Popolazione 10% dell Italia. Storia, letteratura, cultura 0,1% ; arte 0000000,1 dell’ Italia.
    Investimenti in edilizia scolastica, docenti, assistenza e supporto 900% in più dell’ Italia.

I commenti sono chiusi.


In una scuola di Milano gli studenti valutano i professori: è stata annunciata la “pagella dei docenti”

studenti valutano i professori

Il tema della valutazione è uno dei più importanti in ambito scolastico, ma di solito riguarda soltanto gli studenti, con voti e giudizi che indicano un certo livello di preparazione. Eppure, oggi è altrettanto importante anche la valutazione degli insegnanti, come avviene in un liceo di Milano, in cui è stata introdotta la pagella dei docenti. A compilarla non sarebbero i colleghi, come voleva l’ex Ministro Bianchi, né le graduatorie,…

A scuola si impara facendo, l’impatto della pedagogia attiva di John Dewey

John Dewey

A ottobre ricorre l’anniversario della nascita di John Dewey: anche se il nome forse dirà poco ai più, si tratta di una figura che ha avuto un’influenza enorme sulla pedagogia moderna. Dobbiamo infatti a Dewey il concetto del learning by doing: il nuovo approccio, basato sull’idea che gli studenti imparano meglio facendo, è diventato fondamentale nelle moderne metodologie educative. Vediamo allora l’importanza di John Dewey e del suo concetto di…

Un gruppo di maestre “svuota” una libreria acquistando tutti i libri di narrativa e per bambini in vetrina

gruppo di maestre svuota una libreria

Che la lettura sia importante nello sviluppo dei più giovani e nella vita degli adulti, non è certo un mistero. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto una decadenza lenta ma continua di questa pratica, tanto che oggi 6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno. Per questa ragione, ogni iniziativa che riesca a portare le persone a leggere (un po’) di più è sempre gradita. Se a Modena…

A Milano c’è un liceo in cui la filosofia verrà insegnata insieme all’intelligenza artificiale

filosofia verrà insegnata insieme all'intelligenza artificiale

Anno dopo anno, la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale stanno diventando una parte sempre più integrante della nostra società. In particolare, le IA si stanno diffondendo in tutti i settori produttivi e della vita sociale, scuola compresa. Se è vero che il 40% degli insegnanti è favorevole all’intelligenza artificiale a scuola, allo stesso tempo bisogna approcciare questa novità in modo consapevole. Diventa essenziale, insomma, preparare gli studenti alle opportunità e…

Fiorella Mannoia confessa di non essere stata una studentessa modello e lancia un appello agli studenti: “Se non leggete saranno gli altri a pensare per voi”

fiorella mannoia

Il rapporto fra studenti e docenti è sempre stato una parte importante delle dinamiche scolastiche, anche nei momenti di tensione. Ne ha parlato di recente anche Fiorella Mannoia, ospite a “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai 2. Nel programma condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, la cantante ha toccato diversi temi, fra cui il rapporto con gli insegnanti e il ruolo che questi ultimi hanno nella crescita degli…

Se un insegnante dà pochi compiti per casa significa che non vuole bene agli studenti

pochi compiti per casa

Non tutti gli insegnanti meritano di essere seguiti: questo il cuore del discorso tenuto da Nicola Gratteri per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola di Casola, in provincia di Napoli. Il procuratore della Repubblica ha parlato agli studenti, mettendoli in guardia da alcuni insegnanti e dai pericoli del web, verso cui è fondamentale mantenere un atteggiamento critico. Con un augurio verso i più giovani, che dalla scuola costruiscono il loro…

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

luogo di disobbedienza

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti. Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite…

La riforma del voto in condotta non convince Novara: “La scuola non deve trasformarsi in un luogo di punizione”

riforma del voto in condotta

“La scuola non è un luogo di espiazione della pena e di punizione, bensì di apprendimento”. Con queste parole il pedagogista Daniele Novara critica la riforma del voto in condotta voluta da Giuseppe Valditara. Se per il Ministro dell’Istruzione e del Merito il voto in condotta deve essere più determinante ai fini della bocciatura, Novara è in disaccordo su tutta la linea: “così si sviliscono i presupposti della scuola stessa”….

La scuola istruisce, quando ce la fa, ma non educa. Smartphone e computer devono stare fuori dalle classi

la scuola istruisce

In un contesto sociale sempre più complesso, ci sono alcune istituzioni che rischiano di perdere la propria identità. Una di queste è la scuola, al centro della lectio magistralis di Umberto Galimberti al Settembre Pedagogico di Andria . Secondo il filosofo, la scuola oggi istruisce ma non educa, e anzi ricorre troppo agli strumenti tecnologici per sopperire alle proprie mancanze. Quale può essere la soluzione? La scuola istruisce, ma non…

Gli studenti non si alzano dal banco per stare al cellulare neanche durante le ricreazione, un liceo di Torino dice basta: “Saranno ritirati all’ingresso”

stare al cellulare

Il rapporto degli studenti con lo smartphone non è certo dei più semplici, come molti insegnanti e dirigenti sanno molto bene. Per questa ragione, di recente il Liceo Scientifico Alessandro Volta di Torino ha deciso di introdurre il divieto di usare il cellulare a scuola per gli studenti del biennio. Si tratta di una decisione che, per quanto possa sembrare estrema, non è un unicum nel panorama scolastico italiano e…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025