La didattica a distanza è stato l’argomento di cui si è parlato di più nell’ultimo anno e mezzo per quanto riguarda il mondo della scuola. La maggior parte dei genitori e degli insegnanti l’ha bocciata in pieno.
Chi è scontento della didattica a distanza porta a dimostrazione argomenti come la dispersione, l’impossibilità di verificare con certezza il raggiungimento degli apprendimenti, la difficoltà dei bambini e dei ragazzi che non dispongono di dispositivi o connessioni adeguate e quindi tendono a rimanere indietro e restare esclusi.
Molto spesso si è dibattuto sul fatto che la didattica a distanza sia stata positiva e abbia portato benefici soltanto per i ragazzi che hanno una famiglia attenta e collaborativa, in grado di essere presente e supportante con disponibilità fisica di spazi in casa tranquilli e strumenti funzionanti.
Purtroppo, invece, è stata dannosa e deleteria per quei ragazzi con mezzi non adeguati, famiglie poco attente e problemi relazionali già presenti, che sono stati peggiorati ulteriormente dall’isolamento e dalla mancanza di contatto con i pari e con gli insegnanti.
In questo scenario, tuttavia, ci sono anche studenti che sono stati molto contenti di aver sperimentato, forse i primi nella storia, la didattica a distanza, e ne evidenziano i punti di forza.
Il Laboratorio Adolescenza e l’istituto di ricerca IARD hanno condotto un’analisi su un campione di oltre diecimila ragazzi di età compresa tra i tredici e i diciannove anni, campione rappresentativo prevalentemente delle scuole secondarie di secondo grado. In questa indagine è stata sorprendentemente scoperta l’esistenza di una grande parte di giovani soddisfatti della didattica distanza, pronti a ripeterla, in grado di identificare forti punti di vantaggio.
Le motivazioni dei ragazzi che ne sono stati entusiasti e si sentono di dire che sia stata un’esperienza positiva sono le seguenti:
- Molti ragazzi sostengono che la didattica a distanza ha regalato loro l’autonomia e la capacità di organizzare autonomamente i compiti e lo studio, cosa impossibile tra le mura scolastiche, che rendono tutto strutturato e lasciano secondo loro poco spazio all’iniziativa personale.
- Gli studenti hanno apprezzato il fatto di non dover trascorrere molto tempo della loro giornata sui mezzi pubblici per raggiungere le scuole, aumentando così la quantità di tempo dedicabile allo studio ma anche ad altre attività.
- C’è chi apprezzato il modo più “moderno” di studiare grazie alla preponderante presenza della tecnologia. C’è quindi chi ha amato la scrittura dei testi attraverso i dispositivi elettronici, la creazione di presentazioni, la consultazione di video e pagine web, la comunicazione con professori e compagni attraverso le piattaforme di incontro da remoto.
Meno della metà degli studenti presi in esame in questa indagine sostiene comunque che la didattica a distanza sia stata un’esperienza da archiviare definitivamente, da non ripetere. L’altra grossa metà è divisa tra una maggioranza di studenti che vorrebbero mantenere qualche attività online, di tanto in tanto… ma è tuttavia presente, e deve fare riflettere, una fetta di giovani, (il 12%), che passerebbe volentieri a una scuola a distanza al 100%.
In questo caso ci si deve porre domande relative a come si possa creare una relazione positiva con i ragazzi: è abbastanza allarmante che più di un giovane su dieci preferisca la didattica online alla relazione con i pari e con i docenti. È auspicabile che questo dato sia preso in considerazione per decidere di creare un ambiente relazionale migliore a scuola.