In una lunga intervista concessa a Libreriamo.it il docente e scrittore milanese Marco Balzano si è soffermato proprio sul necessario rinnovamento della relazione che esiste tra educazione e istruzione, sottolineando come un approccio più strettamente pedagogico non possa che fare bene alla scuola italiana.
Negli ultimi due anni abbiamo toccato con mano il venir meno delle relazioni – almeno per come le abbiamo sempre intese – soprattutto in ambito scolastico. Dall’aula abitata dagli studenti, ci siamo ritrovati davanti ad un monitor, spesso privo di volti. La dinamica relazionale non è dunque scomparsa del tutto, ma ha inequivocabilmente perso la sua dimensione più reale.
Questo, secondo Balzano, può rappresentare un serio problema, soprattutto nel momento in cui non si decide di investire nella formazione di docenti e studenti: entrambi hanno bisogno di trovare nuovi metodi di fare scuola. È chiaro, però, come quello dell’integrazione degli strumenti digitali non sia l’unico problema dell’istruzione italiana.
Altra questione portata alla luce da Balzano è stata infatti quella legata all’interazione tra scuola e mondo della società civile e culturale. Questo legame è ancora troppo flebile e poco strutturato, tuttavia meriterebbe di essere approfondito e sviluppato favorendo l’apertura verso l’esterno e la disponibilità ad accogliere ospiti ed esperti, capaci di incentivare il dialogo tra la realtà scolastica e quella sociale.
Marco Balzano e la scuola di domani
Affinché questo sia possibile, nell’interpretazione dell’insegnante milanese, è necessario un recupero della pedagogia, e per gli alunni, e per i docenti. Stimolare la partecipazione dei ragazzi riportandoli al centro del percorso formativo, proporre lezioni collettive ed esplorative: sono queste le strategie utili per tornare davvero a educare, cioè ad accompagnare le persone da uno stato inferiore ad uno superiore. Allo stesso tempo, curare la formazione degli insegnanti non può che essere un ottimo investimento in ambito educativo. Docenti formati saranno in grado di abitare meglio le relazioni con gli studenti.
Marco Balzano ha dunque riportato a galla un problema che da molti anni affligge la scuola italiana: la carenza di risorse. Il ricentramento sulla pedagogia può rappresentare allora una prima soluzione utile allo smantellamento dell’idea che la formazione sia semplicemente un trasferimento di contenuti e nozioni. A livello istituzionale, poi, occorrerà anche un secondo passaggio, ossia la scelta di spendere – denaro ed energie – per ripensare la scuola, donandole quello sguardo lungimirante di cui ha così tanto bisogno.