La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

Gli studenti vogliono libertà di dress code a scuola ma “l’aula è un luogo che merita rispetto, occorre decoro”

Un determinato dress code a scuola va rispettato o bisogna lasciare totale spazio di espressione agli studenti? La questione, ciclicamente, si ripropone assumendo sfumature differenti.

Nel corso degli anni si è passati dall’insegnante di educazione fisica che vietava l’uso di top e reggiseni alle ragazze durante le sue ore, fino agli alunni di un istituto di Monza, che si sono presentati in classe indossando una gonna come segno di solidarietà nei confronti delle compagne che troppo spesso, a loro modo di vedere, non si sentono libere di indossare ciò che vogliono, bensì definite dai vestiti che portano.

Pantaloni, gonne, magliette troppo corte possono allora essere accettate? Nel lontano – ma non così tanto – 2017, la dirigente scolastica di un istituto emiliano rispose a questa domanda adottando un regolamento interno che vietava l’uso di abiti troppo “succinti”. In tempi più recenti, in una scuola della capitale, un docente criticò una studentessa che indossava una “mini” troppo corta e, di conseguenza, rea di essere una vera e propria tentatrice nei confronti degli insegnanti. Ad ogni presa di posizione, però, fecero seguito polemiche, proteste e manifestazioni.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Una politica eccessivamente restrittiva, dunque, non sembra essere apprezzata, né tantomeno appare come rispettosa della libertà delle ragazze e dei ragazzi che, anche attraverso il loro modo di vestirsi, desiderano esprimere la propria personalità.

Una buona mediazione link esterno fu espressa, sulle Colonne del Corriere della Sera, da due dirigenti scolastici di Roma e Busto Arsizio. Entrambi individuarono come il miglior criterio per definire un ipotetico dress code a scuola sia l’opportunità. Cristina Costarelli, preside del liceo Newton della capitale, affermò che “esiste una modalità di vestire in ordine all’essere adeguati rispetto al contesto, indifferentemente dall’essere ragazzo o ragazza, uomo e donna”. Alle sue parole fecero eco quelle di Amanda Ferrario, dirigente dell’istituto tecnico Tosi di Busto Arsizio, la quale sottolineò come “per ogni occasione c’è un outfit adeguato”, ironizzando sul fatto che “nessuno di noi andrebbe in chiesa in costume o a un concerto rock in smoking”.

Quello sul dress code a scuola appare un argomento che difficilmente può essere risolto a livello normativo. È infatti evidente che, per non cadere in un eccessivo spirito di censura, o, dall’altro lato, di permissivismo, occorra una sufficiente dose di buon senso, unita alla capacità di adeguare il proprio abbigliamento e comportamento al contesto che si è chiamati ad abitare.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


In una scuola di Milano gli studenti valutano i professori: è stata annunciata la “pagella dei docenti”

studenti valutano i professori

Il tema della valutazione è uno dei più importanti in ambito scolastico, ma di solito riguarda soltanto gli studenti, con voti e giudizi che indicano un certo livello di preparazione. Eppure, oggi è altrettanto importante anche la valutazione degli insegnanti, come avviene in un liceo di Milano, in cui è stata introdotta la pagella dei docenti. A compilarla non sarebbero i colleghi, come voleva l’ex Ministro Bianchi, né le graduatorie,…

A scuola si impara facendo, l’impatto della pedagogia attiva di John Dewey

John Dewey

A ottobre ricorre l’anniversario della nascita di John Dewey: anche se il nome forse dirà poco ai più, si tratta di una figura che ha avuto un’influenza enorme sulla pedagogia moderna. Dobbiamo infatti a Dewey il concetto del learning by doing: il nuovo approccio, basato sull’idea che gli studenti imparano meglio facendo, è diventato fondamentale nelle moderne metodologie educative. Vediamo allora l’importanza di John Dewey e del suo concetto di…

Un gruppo di maestre “svuota” una libreria acquistando tutti i libri di narrativa e per bambini in vetrina

gruppo di maestre svuota una libreria

Che la lettura sia importante nello sviluppo dei più giovani e nella vita degli adulti, non è certo un mistero. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto una decadenza lenta ma continua di questa pratica, tanto che oggi 6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno. Per questa ragione, ogni iniziativa che riesca a portare le persone a leggere (un po’) di più è sempre gradita. Se a Modena…

A Milano c’è un liceo in cui la filosofia verrà insegnata insieme all’intelligenza artificiale

filosofia verrà insegnata insieme all'intelligenza artificiale

Anno dopo anno, la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale stanno diventando una parte sempre più integrante della nostra società. In particolare, le IA si stanno diffondendo in tutti i settori produttivi e della vita sociale, scuola compresa. Se è vero che il 40% degli insegnanti è favorevole all’intelligenza artificiale a scuola, allo stesso tempo bisogna approcciare questa novità in modo consapevole. Diventa essenziale, insomma, preparare gli studenti alle opportunità e…

Fiorella Mannoia confessa di non essere stata una studentessa modello e lancia un appello agli studenti: “Se non leggete saranno gli altri a pensare per voi”

fiorella mannoia

Il rapporto fra studenti e docenti è sempre stato una parte importante delle dinamiche scolastiche, anche nei momenti di tensione. Ne ha parlato di recente anche Fiorella Mannoia, ospite a “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai 2. Nel programma condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, la cantante ha toccato diversi temi, fra cui il rapporto con gli insegnanti e il ruolo che questi ultimi hanno nella crescita degli…

Se un insegnante dà pochi compiti per casa significa che non vuole bene agli studenti

pochi compiti per casa

Non tutti gli insegnanti meritano di essere seguiti: questo il cuore del discorso tenuto da Nicola Gratteri per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola di Casola, in provincia di Napoli. Il procuratore della Repubblica ha parlato agli studenti, mettendoli in guardia da alcuni insegnanti e dai pericoli del web, verso cui è fondamentale mantenere un atteggiamento critico. Con un augurio verso i più giovani, che dalla scuola costruiscono il loro…

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

luogo di disobbedienza

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti. Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite…

La riforma del voto in condotta non convince Novara: “La scuola non deve trasformarsi in un luogo di punizione”

riforma del voto in condotta

“La scuola non è un luogo di espiazione della pena e di punizione, bensì di apprendimento”. Con queste parole il pedagogista Daniele Novara critica la riforma del voto in condotta voluta da Giuseppe Valditara. Se per il Ministro dell’Istruzione e del Merito il voto in condotta deve essere più determinante ai fini della bocciatura, Novara è in disaccordo su tutta la linea: “così si sviliscono i presupposti della scuola stessa”….

La scuola istruisce, quando ce la fa, ma non educa. Smartphone e computer devono stare fuori dalle classi

la scuola istruisce

In un contesto sociale sempre più complesso, ci sono alcune istituzioni che rischiano di perdere la propria identità. Una di queste è la scuola, al centro della lectio magistralis di Umberto Galimberti al Settembre Pedagogico di Andria . Secondo il filosofo, la scuola oggi istruisce ma non educa, e anzi ricorre troppo agli strumenti tecnologici per sopperire alle proprie mancanze. Quale può essere la soluzione? La scuola istruisce, ma non…

Gli studenti non si alzano dal banco per stare al cellulare neanche durante le ricreazione, un liceo di Torino dice basta: “Saranno ritirati all’ingresso”

stare al cellulare

Il rapporto degli studenti con lo smartphone non è certo dei più semplici, come molti insegnanti e dirigenti sanno molto bene. Per questa ragione, di recente il Liceo Scientifico Alessandro Volta di Torino ha deciso di introdurre il divieto di usare il cellulare a scuola per gli studenti del biennio. Si tratta di una decisione che, per quanto possa sembrare estrema, non è un unicum nel panorama scolastico italiano e…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025