Quando si dice che bisognerebbe avere il cuore grande e puro dei bambini, non è solo retorica. I bambini hanno davvero la capacità di aprire il cuore, dare e donare, in modo genuino e incondizionato. Questa storia accaduta in Brasile lo conferma.
La generosità e la non ostentazione: valori che stiamo perdendo
Grazie ai social ci capita di assistere sempre di più a star, influencer o altri vip che elargiscono grandi donazioni a enti benefici fondano associazioni o donano denaro a cause o a ospedali: tutto lodevole e necessario, ma spesso viene da chiedersi quanto sia reale e sentito e quanto, invece, sia fatto a “favor di camera”, per essere mostrato ai media, per ottenere elogi e visibilità. Ci siamo dimenticati di quanto sia importante, invece, evitare di ostentare ciò che si fa di buono per gli altri. Del resto, un famoso detto recita “Fai del bene e dimenticalo, fai del male e pensaci”. La lezione più importante sul dare in modo anonimo, sul voler aiutare perché lo dice il nostro cuore e non per un tornaconto personale, oggi, ce la dà una bambina brasiliana di classe quarta di scuola primaria.
I soldi per il lavoretto di Pasqua
Questa storia è accaduta in una scuola di Cruzília, in Brasile. L’insegnante Taciana Ferreira Martins ha raccontato questa vicenda incredibile e dolcissima, accaduta nella classe in cui lavora. La maestra aveva inviato un messaggio ai genitori dei bambini della sua classe, per chiedere un contributo economico molto piccolo ma necessario per acquistare il materiale per realizzare un lavoretto di Pasqua. L’insegnante era comunque consapevole che non tutte le famiglie avrebbero potuto partecipare all’esborso di denaro: molte, infatti, vivono in gravi condizioni di indigenza.
Il nobile gesto di Anita
Una bambina di nome Anita, quando ha portato il messaggio della maestra a casa e l’ha fatto leggere ai genitori, ha chiesto a questi ultimi se potesse dare una cifra maggiore per pagare anche per qualcuno che non avrebbe potuto farlo, come il suo compagno di banco. La sua intenzione era consegnare una quota in più alla maestra, in modo che potesse essere utilizzata anche per i bambini impossibilitati a portare a scuola la cifra richiesta.
La bellezza di dare ma non ostentare
Ma ciò che colpisce ancora di più è la modalità con cui Anita voleva aiutare i compagni in difficoltà. La bambina, infatti, ha consegnato alla maestra i soldi insieme a un biglietto, chiedendo alla maestra di leggerlo, però, quando fosse stata sola. Anita, infatti, è molto generosa ma anche molto modesta e timida e non vuole lodi o riconoscimenti: solo aiutare il suo compagno di banco. Nel biglietto c’era scritto (nella sua lingua madre, il portoghese) “Maestra, 3 reais sono per il mio lavoretto, gli altri 3 reais per il bambino che non può pagare”.
L’insegnante è commossa e sorpresa: non le è mai capitato di assistere a qualcosa di così nobile, disinteressato e generoso, che non cerca lodi o applausi. Anche il grande Seneca, infatti, ci insegnava: “Ciò che è dato con orgoglio e ostentazione dipende più dall’ambizione che dalla generosità”.