Si parla spesso di come sia necessario che la valutazione scolastica “preceda, segua e accompagni” gli alunni nel loro percorso formativo. Una valutazione efficace è una valutazione che non marchia e non umilia ma fornisce spunti di riflessione circa i progressi compiuti, le aree in cui è necessario intervenire e dà un’indicazione del futuro percorso da seguire.
Una valutazione che sia veramente pedagogica non punisce e non fa paragoni, non mette in competizione gli alunni tra di loro e non è nemmeno un “premio”: è uno strumento come tanti altri strumenti scolastici. Spesso, comunque, non sono tanto gli alunni quanto le famiglie a essere interessate alla valutazione più che ai percorsi di apprendimento, purtroppo non per motivazioni pedagogiche.
Un’alternativa da Roma
Da sette anni, il liceo scientifico Morgagni di Roma ha sostituito le valutazioni numeriche con dei giudizi argomentativi e articolati. Non solo, le attività sono maggiormente concentrate durante gli orari scolastici e decisamente ridotte quelle da svolgere a casa. Gli studenti di questo liceo affermano, in un’intervista svolta dal Corriere , che l’ansia relativa a compiti e interrogazioni è notevolmente diminuita, che lo studio non è più finalizzato a “prendere la sufficienza” ma viene praticato per il piacere stesso di imparare. Lo scopo che i professori di questo liceo volevano prefiggersi è fare in modo che i loro alunni potessero ottenere maggiori risultati con minore fatica.
Non solo valutazione
Il progetto è, tuttavia, molto più articolato di come si possa pensare: il focus degli insegnanti non è soltanto l’assenza dei voti ma la creazione di un percorso scolastico pensato ad hoc per tutti gli alunni. Tema fondamentale è l’inclusione: una scuola senza voti e con molte attività pratiche e laboratoriali, con compiti a casa ridotti e molti progetti dinamici è senza dubbio cruciale per il benessere degli alunni che presentano difficoltà di apprendimento. Ma, oltre all’inclusione, si pensa anche alla valorizzazione degli studenti eccellenti che potranno mettere in campo le loro doti, per esempio fungendo da tutor per altri ragazzi.
I vantaggi della sperimentazione
I vantaggi del metodo adottato da questa scuola sono innumerevoli: molti studenti dichiarano di affrontare la scuola con meno ansia e con più piacere di apprendere fine a sé stesso, gli studenti più grandi, inoltre, affermano che affrontano l’università in modo più positivo rispetto ai loro compagni. I grandi carichi di studio tipici degli esami universitari vengono affrontati in modo più “leggero” e il piacere dello studio aumenta, avendo maturato durante il liceo una prospettiva in cui studiare non è una pratica finalizzata a prendere un voto ma a costruire un proprio bagaglio di conoscenze.
Qualche piccolo trascurabile ostacolo
Gli unici freni a cui i professori e gli alunni del liceo Morgagni sono andati incontro sono relativi alla “mentalità” di alcuni docenti. Alcuni docenti del liceo non erano pronti a questo nuovo approccio allo studio e non ritenevano giusto adottarlo. A parte questa piccola porzione di docenti in disaccordo, si può comunque affermare che la sperimentazione delle “valutazioni formative o orientanti” ha avuto un buon esito e sicuramente sarà di ispirazione per altre scuole italiane.
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