“Ero uno studente terribile, lo ammetto, ma tra i banchi mi annoiavo”: questa la clamorosa ammissione di Piero Angela avvenuta durante un evento alla Triennale di Milano nell’ottobre scorso.
E continuò: “Ho cercato di portare un concetto che nella scuola manca ancora, 40 anni dopo: ludendo docere, insegnare divertendo. Quello che mi insegnavano mi entrava da un orecchio e usciva dall’altro, è solo facendo che si impara davvero. La matematica e la fisica possono emozionare se le si impara costruendo un robot in classe, con i propri compagni. E se l’insegnamento ci ha emozionato, non lo dimenticheremo mai”.
Poi la sfida lanciare agli insegnanti italiani: “La scuola italiana deve cambiare, i professori devono diventare dei registi che vanno oltre la lezione frontale e portano il mondo in classe, sfruttando le nuove tecnologie”.