Per avvicinare i bambini ai temi delicati dell’Olocausto è possibile attingere a una serie di titoli che trattino gli eventi in questione con la necessaria attenzione e premura. Tutto il mondo ricorda l’Olocausto (o la Shoah) il 27 gennaio nel corso del Giorno della Memoria. L’orrore genocida che ha toccato il mondo ebraico e tutte le minoranze cosiddette “inferiori” durante la Seconda Guerra Mondiale è commemorato ogni anno dall’intera umanità.
Affinché anche i più piccoli possano comprendere le atrocità perpetrate dai nazisti nei campi di concentramento, si può contare sul supporto di alcune pellicole in grado di narrare vicende calate in un contesto tanto estremo senza traumi.
Il mondo del cinema, in questo senso, rappresenta una fonte di aiuto inestimabile. Approfondiamo insieme l’opportunità di affrontare queste tematiche anche a scuola, con la supervisione di un adulto che agevoli la comprensione degli eventi e aiuti i ragazzi a esprimere le loro reazioni con un dibattito finale, che includa domande e confronti legati a ciò che si è visto e condiviso insieme ai propri compagni e al docente presente.
Normalmente si consiglia la narrazione della Shoah a partire dagli ultimi anni della scuola primaria. In seguito, con la crescita, si potranno maturare argomenti e approfondimenti che sensibilizzino maggiormente gli alunni sulle tematiche che convertono nella visione del film prescelto.
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Jona che visse nella balena
Jona ha sei anni quando è costretto a lasciare la sua casa per essere deportato in un campo di concentramento.
Riesce a sopportare la vita in baracca grazie alla presenza di sua madre. Suo padre, invece, è obbligato a svolgere lavori forzati lontano dal resto della famiglia. Costretto a una vita di stenti insieme a tanti altri prigionieri, il bambino sopporta la fame e il freddo fino alla fine della guerra.
Non c’è lieto fine, ma la presenza di un adulto che stemperi le tematiche più tragiche può agevolare la visione per i più giovani e rendere il film adeguato anche in un contesto scolastico.
Questo film, datato 1993, trae spunto dal romanzo autobiografico di Jona Oberski, Anni di infanzia. Un bambino nei lager.
La vita è bella
Si tratta del rinomato film di Roberto Benigni del 1997, un capolavoro del cinema italiano noto in tutto il mondo. La trattazione dell’Olocausto viene affrontata in modo che risulti comprensibile e accettabile anche per un pubblico giovanissimo.
Sarà facile, per i bambini, immedesimarsi nel piccolo protagonista, Giosuè, che ha solo cinque anni. Dopo essere stato deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, grazie alla fantasia di suo padre Guido, vivrà l’orrore della sua condizione guardandola con gli occhi di chi sta affrontando l’esperienza di un gioco senza pari.
L’atmosfera cupa e inimmaginabile dei lager viene perciò capovolta e filtrata dall’amore di un padre, fino a tratteggiarsi in sfumature quasi incantate.
Train de vie
Train de vie, film del 1998 diretto da Radu Mihăileanu, affronta l’Olocausto con ironia senza perdere di vista il senso più profondo di uno dei capitoli più bui della storia dell’umanità.
La storia pone la sua attenzione su una comunità ebraica che organizza una finta deportazione per sfuggire alla minaccia nazista.
Il viaggio si svolge all’interno di un treno molto simile a quelli realmente utilizzati dai tedeschi per i loro scopi. Una serie di situazioni al limite dell’assurdo animeranno la trama del film, tra ebrei che interpretano ufficiali nazisti, ebrei in veste di prigionieri e nazisti che si faranno ingannare dalla messinscena ordita dalla combriccola in fuga.
Galline in fuga
Non si tratta di un film incentrato sulla Shoah in senso stretto, tuttavia le vicende affrontate nella pellicola sono assimilabili all’Olocausto per la somiglianza delle tematiche.
Realizzato nel 2000, il cartone si concentra sulla vita delle galline nell’allevamento dei signori Tweedy. Sottoposte a uno stile di vita quasi militaresco, con adunata mattutina e controllo rigoroso delle uova, le galline vivono in uno stato di terrore costante, al punto di non essere in grado di deporre le uova così come natura vorrebbe.
Deporre poche uova in quell’allevamento significa, però, andare incontro a macellazione certa. Per questo l’unica opzione possibile per salvarsi è darsi alla fuga.
Il tema della libertà è centrale, e la possibilità di calarsi nelle “penne” delle protagoniste potrebbe aiutare i più piccoli a familiarizzare con ciò che il Giorno della Memoria desidera insegnare a tutte le generazioni viventi.
Il bambino con il pigiama a righe
Il film, girato nel 2008, segue la storia di Bruno, che ha otto anni. Nato a Berlino, è figlio di un ufficiale delle SS che ha ottenuto un nuovo incarico in seguito a una promozione.
Nel corso della pellicola, Bruno scopre che suo padre ha il compito di gestire il campo di concentramento vicino alla grande e bellissima casa in cui si sono trasferiti.
Sarà nelle sue vicinanze che Bruno farà la conoscenza di Shmuel, un bambino che ha all’incirca la sua stessa età. I due diventeranno amici nonostante il filo spinato che li separa.
La chiave di Sara
A Parigi, negli anni dell’occupazione nazista, il numero di ebrei deportati nei campi di concentramento cresce a dismisura.
Anche la famiglia di Sarah Starzinsky subirà lo stesso tragico destino. Prima che la bambina venga catturata dai solati, però, riesce a far sì che suo fratello minore riesca a mettersi in salvo, nascondendosi in un armadio.
Spetterà a una giornalista dei giorni nostri ricostruire la loro storia, grazie a una serie di indizi e riferimenti che li riguardano e che la donna è riuscita a mettere insieme risalendo a ritroso negli anni.
La chiave di Sara è stato diretto da Gilles Paquet-Brenner nel 2010 ed è tratto dal romanzo omonimo di Tatiana de Rosnay.
Il viaggio di Fanny
Il viaggio di Fanny è stato diretto da Lola Doillon nel 2016, ed è basato sul libro autobiografico Le journal de Fanny, opera di Fanny Ben-Ami.
Tratto da una storia vera, il film narra di un viaggio emozionante filtrato attraverso gli occhi dei bambini. Fanny è una ragazzina ebrea di 13 anni che, nel corso dell’occupazione della Francia ad opera nazista, viene mandata con le sorelline in una colonia in montagna. Lì entra in contatto con altri suoi coetanei e con loro, quando i rastrellamenti si fanno tanto frequenti e gravi da non poter più essere ignorati, scappa nel tentativo di mettersi in salvo.
La storia ruota intorno ai temi dell’amicizia e della libertà, e si conclude con i ragazzi che scampano alle persecuzioni dei tedeschi nel momento in cui valicano il confine con la Svizzera.
Un sacchetto di biglie
Joseph e Maurice sono due fratelli che vivono in Francia una giovinezza spensierata.
Ogni cosa cambia quando a scuola sono costretti ad appuntare segni distintivi sulla divisa, soltanto perché bambini ebrei; tutti i loro compagni iniziano a guardarli in modo diverso, li additano e li emarginano dal gruppo e dalle rispettive classi di appartenenza. Tutto però è destinato a precipitare ancora, quando il padre annuncia che dovranno partire in cerca di un luogo sicuro.
Il film, realizzato nel 2017, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Joseph Joffo. Il pregio di questa pellicola sta nel mostrare le difficoltà che i due protagonisti affrontano nel corso della loro vita e di come, con astuzia, forza d’animo e abilità riescano a sopravvivere alla minaccia nazista e a ricongiungersi ai loro cari nonostante tutto.
La stella di Andra e Tati
Si tratta di un film di animazione che ricalca le vite di Andra e Tatiana Bucci, reali vittime di deportazione ad Auschwitz nel 1944. Le due sorelle riuscirono a salvarsi da morte certa in quanto gemelle, e perciò destinate a una serie di esperimenti teorizzati da Joseph Mengele, noto alla storia come il Dottor Morte.
La stella di Andra e Tati è il primo cartone animato che tratta il tema della Shoah mai realizzato in Europa. È frutto della collaborazione tra Rai e Larcadart, ed è stato progettato col sostegno del MIUR. Lo si può visionare sul portale di Raiplay.
Anna Frank e il diario segreto
Film di animazione del 2021, trae ispirazione dal Diario di Anna Frank, ed ha come protagonista Kitty, l’amica immaginaria a cui Anna si rivolge nel suo diario.
La storia ha inizio nel museo di Amsterdam dedicato ad Anna Frank, quando un temporale infrange la teca in cui è custodito il diario originale. Kitty si manifesta come per magia dalle lettere del libricino, ma è incorporea e invisibile: nessuno sembra vederla, né i visitatori presenti, né Peter, un ladruncolo che accompagnerà Kitty da lì in poi nel corso della sua avventura. Solo se avrà il diario della sua amica perduta con sé, Kitty potrà essere vista dagli altri e affrontare il percorso necessario a ricostruire il destino di Anna e, al tempo stesso, aiutare Ava, una bambina immigrata che rischia di essere cacciata insieme alla sua famiglia.
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