La scrittura sotto dettatura, oltre a permettere di rinforzare l’acquisizione della corrispondenza fonema-grafema, consente di fissare anche le convenzioni ortografiche. Il dettato facilita il passaggio dalla fase alfabetica a quella ortografica e lessicale dei vari stadi dell’apprendimento della scrittura e sviluppa la capacità di anticipazione e di inferenza. Gli alunni, durante il dettato, non solo traducono “il parlato” in “scritto”, ma interpretano anche dal punto di vista semantico le parole pronunciate dall’insegnante, associando alla parola un preciso significato, e si avviano a una istintiva riflessione sulla lingua che permette di contestualizzare la parola ed evitare l’errore.
Il percorso della dettatura deve iniziare da subito (dettatura di sillabe, unione di sillabe anche senza significato, parole) e deve continuare fino a giungere alla dettatura di frasi per permettere la riflessione sulla semantica delle parole e sulla loro funzione all’interno della frase (se si detta “i nonni mi hanno regalato una bicicletta”, gli alunni capiscono che “hanno” non è “anno”). Iniziando il “percorso del dettato” bisogna sempre aver presente che la dettatura ha due scopi: rinforzo e verifica.
DETTATO DI RINFORZO
L’insegnante deve fare il dettato di rinforzo accentuando il versante fonologico, quindi ponendo la voce anche in modo esagerato sulle consonanti. Nella dettatura di parole, pronuncia prima la parola intera e poi dividendola in sillabe, per esempio: PANE, PA-NE. Nella dettatura delle parole che hanno sillabe formate da digrammi e trigrammi, l’insegnante deve presentare gli stessi come sillabe e non come insieme di fonemi e grafemi. Per esempio, il suono “chi” va presentato nella sua globalità e non come la sequenza di tre grafemi C H I.
DETTATO DI VERIFICA
Il dettato di verifica deve essere effettuato in modo più “neutro”, cioè pronunciando le sillabe e le parole in modo naturale. Un altro aspetto molto impor tante è la fase di autocorrezione: l’insegnante rileggerà il dettato, senza scandire le sillabe, e abituerà gli alunni a un attento lavoro di rilettura. Dirà loro che devono leggere ciò che “effettivamente” hanno scritto e non rimandare alla mente le parole che “ricordano” sono state dettate dall’insegnante. Questo è il modo adatto a rilevare gli errori.
AUTODETTATURA
Un altro passaggio impor tante è l’autodettatura. Bisogna insegnare agli alunni a dettarsi le parole divise in sillabe, perché questo è un aiuto a non sbagliare. Il richiedere l’autodettatura con la divisione in sillabe deve protrarsi anche negli anni successivi. È lo stesso meccanismo che si mette in atto da adulti: se bisogna autodettarsi “finestra” non si divide in sillabe; ma se ci si detta parole come “esofagodermatodigiunoplastica”, si ricorre alla sillabazione. Per gli alunni che iniziano a scrivere, anche le parole più semplici assomigliano a “esofagodermatodigiunoplastica”!
IL GRILLO E LA LUNA
I dettati sono estratti dal nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica
LISTA DI DETTATI PER LA CLASSE PRIMA
DETTATI PER VOCALI
A E I O U
AE AI AO AU
EA EI EO EU
IO IA IU IE
OI OE OU OA
DETTATI PER FONEMI P N L S
PA PE PI PO PU
PIO POI PAE PUO PUOI
PEPE POPI PUPO PIPA PIPE
Ripetere lo stesso tipo di esercizio per gli altri gruppi sillabici.
DETTATI PER FONEMI R M T F
TA TE TI TO TU
(ripetere la dettatura di sillabe CV per tutti i fonemi)
TEO TEA TUO TAO
(ripetere la dettatura di sillabe CVV per tutti i fonemi)
TANA TORO FARO NERO NERA
(dettare altre parole bisillabe con i gruppi sillabici presentati)
TOPO FILO RISO LUNA TELA
(dettare altre parole bisillabe che riprendono i gruppi sillabici presentati nella precedente sezione)
DETTATI PER FONEMI B Z D V
BA BE BI BO BU
(ripetere la dettatura di sillabe CV per tutti i fonemi)
BEA BUE BIO BEE
(ripetere la dettatura di sillabe CVV per tutti i fonemi)
DADO BOBO VIVO DEDÈ BEBÌ ZIZÌ VUVÙ
(dettare altre parole bisillabe con i gruppi sillabici presentati)
VASO DITO BERE TUBO VITE NAVE VENA
(dettare altre parole bisillabe che riprendono i gruppi sillabici presentati nella precedente sezione)
BIBITA DIVANO ZUFOLO BUDINO
(dettare altre parole trisillabe che riprendono i gruppi sillabici presentati nella precedente sezione)
DETTATI PER FONEMI C G Q
CA CO CU
CHE CHI
CACO CUCÙ FOCA FOCHE CACHI CHELE
CI CE CIA CIO CIU
CIAO CECI CINA NOCI NOCE BACIO BACI PACE
GA GO GU
GHE GHI
GUAI GARA GUGÙ GHEGHÈ GHEGHÌ
GI GE GIA GIO GIU
GEGIA GIGIO GIOCO GIRO GIOVE
QUI QUO QUA
QUASI QUALE QUINTO QUARTO
PAROLE BISILLABICHE
La sillaba composta da una consonante e da una vocale è la più semplice dal punto di vista fonologico e facilmente percettibile a livello uditivo perché la vocale “dà voce” alla sillaba.
Gruppo fonemi P N L S – CV CV
– PEPE PIPA POPI PUPO PUPI PIPE PUPA
– LELE LOLA LUPO PALA PALE PALI PELO PELI PILA PILE
– LUNA LANA LANE LINO NANO NINA NANI NANE NASO NASI
– SUSI SALE SOLE SALA SEME PESI PESO SONO PINO PANE
Gruppo fonemi R M T F – CV CV
– TUTA TUTE TELA TIMO SETA TELO META METE MOTO MUTO
– MIMO MULO LAMA LAME LIMA LIME MULI MELA MELE PUMA NASI MANO MANI MESE MUSI MESE MUSI
– RANA REMO RIMA RETE RANE RISO MURO MARE MARI TORO TORI SERA SERE NERO NERA NERE NERI RITA
– FARO FUMO FUSO FILO FETA FOTO FUNE TIFE TIFO TIFA FARI FUNI
Gruppo fonemi B Z D V – CV CV
– BENE BASE BIRO BERE BOA TUBO TUBI
– ZETA ZONA ZERO ZAINO ZOO
– DODO DONO DADO DADI DITO DUNA DAMA FEDE FEDI
– VIVO VIVA VIVI VIVE VINO VELO VASO VOTO L AVA NEVE NAVI
Parole trisillabiche – CV CV CV
– BALENA DIVANO FARINA LIMONE MELONE NATALE POSATE RUMORE SAPONE TAVOLO VAPORE ZUFOLO
– SALAME TIMONE MATITA MEDUSA SIRENA PAROLA VOLARE PINETA PATATA SEDANO PEDALI NUVOLA PAROLA SUDORE FANALE MONETA MOBILI BUDINO FAMOSO MARINA PELOSO
Con dittongo o iato
SEDIA AEREO RISAIA PAESE AUTO VIOLA PIANETA DIAVOLO FIORE FIORAIO FIABA SIEPE AIUOLA
Ca Co Cu
CANE COSA CORO CURA CASA BUCO LUMACA
Che Chi
CHIAVE CHELE BUCHI FOCHE LUMACHE
Ce Ci
CERA CINA CIBO CENA CECI BICI BACIO CIUCO CINESE CERINO CAMICIA CIMICE
Ga Go Gu
GARA GOLA GUFO MAGA MAGO TEGOLA LAGO GOMITOLO
Ghe Ghi
MAGHI LAGHI GHIRO SEGHE MAGHE GHIRI AGHI ALGHE RIGHE
Ge Gi
GECO GITA GIRO GIOCO GIURO GELATO GIRARE GIOVANE GIAGUARO
Qu Cu Cqu
QUADRO QUESTO AQUILA AQUILONE LIQUORE CUGINO CUBO ACQUA CUORE CUOCO QUASI CINQUE SCUOLA CURIOSO LIQUIDO LIQUIRIZIA CUOIO ACQUAIO
Sca Sco Scu
SCATOLA SCUDO SCOPA TASCA CASCO PESCO VASCA
Sche Schi
FISCHI ESCHE SCHIUMA PESCHE TESCHIO SCHEDA SCHIENA
Sce Sci
SCENA SCIA SCIVOLO PESCE PESCI USCITA FASCIA
Gli
AGLIO GIGLIO FIGLIA FOGLIA MOGLIE SCOGLIO CONIGLI FIGLIO FIGLI
Gn
GNOMO RAGNO BAGNI CIGNO CIGNI PIGNA PIGNE PUGNO RAGNI
Mb Mp
CAMPO ZAMPA BIMBO LAMPO TROMBA SAMBA BAMBINA CAMPANA BAMBOLA POMPIERE LAMPADA CAMBIO
Bisillabiche – CVC CV
La sillaba CVC è una sillaba chiusa. La vocale è racchiusa tra due consonanti. Per alcuni bambini può rappresentare una difficoltà. Per facilitare la percezione uditiva, evitare di parlare della “lettera ponte”, ma abituare i bambini a sentire questo tipo di sillaba: sarà utile quando si presenteranno le parole con le doppie.
TALPA PORTA TENDA BANDA BORSE POLSO MENTO SALTO PONTE TORTE MERLO MENTE LENTE CURVA LARGO CORTO PORTO BARCA
Trisillabiche – CVC
PORTONE BANDITO PENTOLE PARTITA RONDINI BANDITO ZANZARA LANTERNA CANDELA BILANCIA
Suoni complessi – CCV CCCV
– TRONO SPADE STUFA PISTA POSTO FUSTO LITRO LADRO BRUCO METRO BREVE TROTA SPESA RUSPA PESTO PASTA STRADA STREGA STREGHE
– CRESTA PALESTRA MINESTRA FINESTRA DISASTRO CANESTRO NASTRINO
Bisillabiche con le doppie – CVC CV
– PALLA TETTO LATTE PAZZO SASSO POLLO MAMMA NONNO TORRE PIZZO NOTTE BOTTE BUFFO BALLO
– DOCCIA GOCCIA RAGGIO RAGGI GATTO COLLO ROCCIA MAGGIO GIALLO
Trisillabiche con le doppie – CVC CV
PALLINA PALLONE MOLLICA BIRILLI GALLINA CARRELLO STELLINA CASTELLO CARTELLA RUSCELLO
DETTATI DI FRASI
Parole bisillabiche e trisillabiche
- Il nano ride.
- Il lupo ulula piano.
- Le mele sono mature.
- La dama saluta il re.
- La fata vede il fumo.
- Susi va nel mare.
- Il nano ama la neve.
- Il topo vede la sua tana.
- La rana sale su una rete.
- Il sole saluta le nuvole.
- Le banane sono sul tavolo.
- Il pirata pela le patate.
- La zia suona il piano.
- Teresa beve la bibita.
G C
- Il gallo canta.
- I pulcini pigolano.
- La gallina cova le uova.
- Il cane sta sul divano.
- Il gatto gioca con il gomitolo.
- I maghi fanno le magie.
- Le streghe vivono con i gatti.
- Le oche curano le uova.
- La chiave sta nel cestino.
- La regina mangia il gelato.
- Il gufo e il ghiro sono amici.
- Nel nido dei ghiri ci sono le noci e le ghiande.
- Sul balcone ci sono i vasi di viole.
- Il giocoliere gioca con i cerchi.
GN GL
- La foglia sta sul ramo.
- Il maglione è nuovo.
- Il coniglio dorme nella paglia.
- Lo gnomo vede i funghi.
- Il ragno fa la ragnatela.
- Il cigno nuota nello stagno.
- Lo gnomo usa le foglie di tiglio.
- Ogni mattina suona la sveglia.
- Ogni notte sogno il mio cagnolino.
- Il falegname taglia la legna.
- Il nonno sciava con gli sci di legno.
- La cuoca pela aglio e cipolla.
- La moglie del pagliaccio si chiama Cecchina.
- La strega prepara un intruglio con foglie di tiglio, aglio, olio e gigli.
Con suoni complessi
- La porta è di legno.
- La lepre corre sul prato.
- Io gioco a car te con il nonno.
- La mamma scola la pasta.
- La ruspa scava una buca.
- Sullo scoglio ci sono le alghe.
- Il granchio corre sulla spiaggia.
- La talpa va in letargo.
- La torta cuoce nel forno.
- Le spighe del grano sono mature.
- La trota salta nel ruscello.
- La scopa è nel ripostiglio.
- Il drago rapisce la principessa triste.
- Mia sorella vince la medaglia nella corsa.
Con molte difficoltà ortografiche
- Lo zio appende un quadro con robusti chiodi.
- Questa mattina fa quasi freddo.
- L’acqua del mio acquario è dolce.
- La nonna regala a Luca quattordici figurine nuove.
- Quando par te il treno? Da quale stazione?
- Il mago versa tre gocce di acqua magica.
- Nel lago il cigno gioca con uno gnomo.
- Il granchio si nasconde tra le conchiglie e le alghe.
IL GRILLO E LA LUNA
I dettati sono estratti dal nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica
LISTA DI DETTATI PER LA CLASSE SECONDA
DETTATI PER LA RILEVAZIONE DELLE ABILITÀ INIZIALI
Parole
re • lana • nave • fiore • dado • sedia
pugile • limone • tavolo • pastore • ruota • gioco
Frasi
• Il gatto vede il topo.
• Il topolino corre nella sua tana.
• Ora è al sicuro.
DETTATI DI PAROLE
Suoni omologhi
faro • vela • pala • buco • toro • dado • rana • tana • mela • nave • sole • zebra •
fantasma • veliero • vento • frigorifero • zucca • scarpa • tenda • denti • coltello • capra
Mb Mp
campo • lampi • gamba • pompa • temporale • impermeabile • imbuto • gambero •
bambola • pompiere • campana • tamburo
Sc
sceriffo • scimmia • scheletro • fischietto • pescatore • scoiattolo • scudo • scienziato • ruscello • maschera
Cu Qu Cqu
cubo • acqua • scuola • custode • questore • quattordici • acquazzone • soqquadro •
circuito • aquilone
Difficoltà varie
- ghiro • valigia • occhi • fragole • autunno • cassetto • cammello • strada • briciole • cucchiaio
- scrigno • bottiglia • città • laggiù • acquerelli • cuoio • taccuino • scrivania • abbaiare • abbagliare
- ragnatela • brodo • conchiglia • fiorellino • montagna • compagna • tovaglia •
sgradevole • giovedì • coccodrillo - lampione • carrello • ghirlanda • sciacquare • coraggioso • cespuglio • coniglietto • quaderno • insegnante • incantesimo
Doppie
cane • panna • tetto • sonno • pelle • pizzo • torre • toro • penna • canna • paletta •
mattone • matita • pollo • carro • caramella • pallone • paletto
DETTATI DI BRANI
Ora verranno presentati una seria di dettati, in ordine crescente di difficoltà, che possono essere utilizzati per valutare la competenza ortografica degli alunni. I dettati, pur essendo mirati alla valutazione della capacità di scrivere in modo ortograficamente corretto, hanno un filo conduttore: le avventure di Candelino, un piccolo fantasma, e dei suoi amici.
In questo modo i bambini potranno affrontare una prova che a volte mette ansia, aiutati dalla motivazione di conoscere le avventure di un loro nuovo amico. L’insegnante deciderà se far scrivere i dettati sui quaderni individuali di ciascun alunno oppure su un quaderno apposito o su dei fogli mobili da raccogliere in un quaderno ad anelli, affinché ogni bambino possa realizzare il suo “Libro di Candelino”. Dopo ogni dettato si dovranno invitare gli alunni a eseguire un disegno che rappresenti la breve storia.
Se si sceglierà di realizzare il “Libro di Candelino”, occorrerà invitare i bambini, alla fine dell’anno scolastico, a terminare la storia nel modo che ritengono più opportuno. Il racconto potrà anche essere scritto con il computer, accompagnato da disegni scelti dai bambini. Ciascuno poi realizzerà la sua copertina, scrivendo con Word Art, in modo personalizzato, il titolo.
L’insegnante potrà anche invitare gli alunni a stendere l’indice del libro, cominciando a far comprendere loro l’importanza di organizzare il lavoro e di poterlo mostrare con chiarezza agli altri.
Cardellino
Candelino è un fantasma e abita in un bel castello. Intorno c’è un parco con tanti alberi. Candelino ha tanti amici a cui la sera racconta storie curiose.
Il castello di Candelino
Il castello di Candelino è molto grande e lui non lo aveva ancora visitato tutto quando una sera suo nonno gli raccontò che esistevano delle scale che portavano alle soffitte. Lì c’erano tante cose fantastiche. Candelino voleva andarci subito, ma il nonno non ricordava dove erano le scale.
Candelino ha paura
Un giorno Candelino, dopo tante ricerche, trovò le scale che portavano in soffitta e vi
salì tutto tremante di paura. Non c’era mai stato prima e non poteva immaginare che cosa avrebbe trovato lassù. Tremava come un budino, ma la curiosità era più forte della paura. Così, un gradino alla volta, riuscì ad arrivare fino alla porta.
La chiave della soffitta
Quando Candelino arrivò in cima alla scala si trovò davanti a una porta chiusa. Dove poteva essere la chiave? Quando, ormai scoraggiato, stava per tornare giù, alzò lo sguardo e vide un chiodo a cui era appesa una vecchia e grossa chiave tutta arrugginita. Allungò una mano e l’afferrò. Era emozionato, stava per scoprire un mondo nuovo e strepitoso!
Finalmente in soffitta
Candelino non era mai entrato nelle soffitte del castello e, mentre girava la chiave nella serratura, si chiedeva se la sua fosse stata una buona idea. La porta si spalancò e Candelino fu accolto da un furioso battito d’ali e da strani rumori. – Chi c’è quassù? – urlò. Se prima c’era qualcuno, adesso si era nascosto. Candelino avanzò lentamente guardandosi intorno. Quante ragnatele! E quei vecchi bauli
forse contenevano le mappe di antichi tesori!
Candelino trova tanti amici
Candelino era entrato nella soffitta quando sentì un fruscio provenire dall’alto.
Alzò lo sguardo e vide un pipistrello appollaiato a testa in giù che lo guardava spaventato.
– Chi sei? – gli chiese.
– Sono Candelino e tu?
– Io mi chiamo Pippi, abito qui, ma non da solo. Vieni, ti presento anche gli altri. Così Candelino conobbe la lucertola Lulù, il ragnetto Raul, il topo Teo, e tanti altri animaletti che gli chiesero: – Vuoi diventare nostro amico?
– Certo! È meraviglioso! – rispose felice Candelino.
Vita da fantasmi
La vita di un fantasma non è sempre facile. Bisogna girare da soli per le stanze del castello, ululare a squarciagola, trascinare le catene, soprattutto di notte quando sarebbe così comodo dormire in un morbido e caldo letto. Per fortuna Candelino aveva trovato alcuni amici con cui divertirsi. Pippi, il pipistrello, era il suo amico del cuore e, come lui, passava molte notti sveglio.
Disavventura al ruscello
Una calda notte d’estate Candelino e Pippi decisero di andare al ruscello per rinfrescarsi un po’. La luna si era nascosta dietro a una nuvola. Era così buio che i due amici non videro la radice dell’albero che spuntava da terra e inciamparono. Con un gran tonfo finirono a faccia in giù nelle acque del ruscello! Quando si rialzò, Candelino si accorse che il suo lenzuolo era tutto bagnato, ma lui si
arrotolò su sé stesso, si strizzò e tornò come nuovo.
Lulù e il picnic
La lucertola Lulù abitava tra i grossi sassi delle mura del castello. Aveva scelto un posticino comodo e soleggiato. Un bel giorno di primavera un raggio di sole la svegliò dal letargo: si stiracchiò le zampette, lanciò un urlo di gioia e decise che era la giornata giusta per fare un bel picnic con gli amici. Preparò un bel cestino con tutto il necessario, poi chiamò Candelino, Pippi, Raul, Teo… Tutti insieme si recarono in una radura del bosco e lì giocarono, si fecero degli scherzi e, infine, mangiarono le prelibatezze di Lulù. Ma, a un tratto, arrivò un grosso nuvolone nero e dispettoso. L’acquazzone scoppiò improvviso e lasciò gli amici tutti bagnati e intirizziti.
IL GRILLO E LA LUNA
I dettati sono estratti dal nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica