La rivista per la scuola e per la didattica
GESTIONE DELLA CLASSE

Un ottimo libro per affrontare il Mutismo Selettivo di un alunno in classe

Daniel è un bambino di 8 anni. Frequenta la classe seconda. È seduto in fondo all’aula: ha una postura un po’ rigida, uno sguardo di cucciolo smarrito e spaventato. A volte sembra perdersi in mille pensieri, altre volte ascolta le lezioni con vivo interesse.

Osserva molto, è intelligente, attento e sensibile; nelle prove scritte i risultati sono decisamente buoni. Eppure non interviene, non alza la mano, non partecipa. Non parla con l’insegnante, né con i compagni.

Durante i colloqui individuali gli insegnanti riportano questo comportamento ai genitori che gli descrivono un Daniel completamente diverso: a casa chiacchiera, è allegro, curioso, fa mille domande. Ma allora perché a scuola è così diverso?

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Il sintomo che manifesta Daniel è quello del Mutismo Selettivo che, come spiega la psicoterapeuta Claudia Gorla, è principalmente “un disturbo d’ansia che può colpire i bambini sin dalla prima infanzia, ossia a partire dal loro inserimento in società.”

Il bambino, uscendo dal suo contesto famigliare, si trova a contatto con persone estranee che vengono percepite come potenziali minacce e scatta un meccanismo di difesa; ne consegue un irrigidimento non solo nella capacità di produzione del linguaggio, ma anche delle prassie in generale.

Il mutismo è il sintomo, ma non la causa: è il sintomo di un disagio di ansia che è diverso per ciascun bambino, perché legato ad un proprio vissuto personale. Infatti, abbassando il livello di ansia, anche il mutismo scompare poco alla volta.

Il mutismo selettivo rientra tra quelli che definiamo Bisogni Educativi Speciali (BES): ogni intervento a scuola deve quindi essere affrontato in totale collaborazione tra insegnanti, famiglia e psicoterapeuta. Occorre innanzitutto rispettare con delicatezza i tempi di ciascun alunno, proprio perché le cause scatenanti possono essere molto diverse e comunque legate al vissuto emotivo del piccolo. L’obiettivo principale poi degli interventi non deve essere far parlare il bambino a tutti i costi, ma abbassare il suo livello d’ansia sociale.

Questo perché, per fortuna, il mutismo selettivo si può superare, ma con tempi e modalità che cambiano da un individuo all’altro.

LEGGI ANCHE: L’importanza delle emozioni nell’apprendimento di uno studente

Come affrontare il Mutismo Selettivo in classe

Come possiamo noi insegnanti spiegare ai nostri alunni perché Daniel non parla? Come evitare che colleghi e compagni inizino a chieder con insistenza al bambino di parlare, di intervenire, andando così ad aumentare il suo livello d’ansia?

In base alla mia esperienza in classe mi sento di consigliare la lettura in classe di un libro di narrativa particolarmente interessante: “Non parlo più link esterno” scritta da Sabrina Mengoni per la collana Albero dei Libri del Gruppo Editoriale ELI .

non parlo più copertina

NON PARLO PIÙ

I temi proposti dal libro sono la conoscenza del mutismo selettivo, ma anche la difficoltà nell’accettare l’aiuto degli altri.

Il libro, tratto dalla reale storia dell’autrice, racconta di Arianna, una bambina che non parla. Il suo silenzio non piace a nessuno: agli amici che non vogliono più giocare con lei, alle insegnanti che si chiedono perché non dice nulla a scuola, a mamma e papà che vivono questa situazione con ansia e la sottopongono a mille visite. Anche Arianna non è felice del suo silenzio: tutti la guardano in modo strano e lei vorrebbe solo essere accettata.

Ma un giorno a scuola, grazie ad una maestra speciale, succede qualcosa di davvero fantastico e tutto cambia; così arrivano anche quelle parole che sembravano non esserci, insieme all’inedita sensazione di avere intorno a lei amici e non estranei!

I bambini come Daniel e Arianna ci danno l’opportunità di imparare che, per usare le parole di Alessandro Baricco, “a volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni”.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Basta voti e lezioni frontali a scuola

basta voti

“Il sistema della scuola è arcaico e tradizionalista: bisogna andare oltre le lezioni frontali e i voti”. Non usa mezzi termini il pedagogista Daniele Novara che, intervenuto al convegno “La scuola non è una gara”, ha evidenziato quali sono i problemi del sistema scolastico italiano e le possibili soluzioni. Se oggi studenti e docenti appaiono demotivati, in parte si deve al mancato rinnovamento della scuola, che da anni ormai vive…

Il liceo classico insegna cosa serve per non essere servi ed offre una comprensione profonda dell’essenza umana

non essere servi

Gli ultimi anni hanno visto un continuo e costante calo di iscrizioni al liceo classico: sempre meno studenti scelgono questo indirizzo, una tendenza su cui si è generato un ampio dibattito. Fra le diverse personalità che cercano di spiegare le ragioni o trarre le conclusioni del fenomeno, spicca quella di Piergiorgio Odifreddi. Il matematico e divulgatore, noto per opinioni dirette e profonde, ha cercato di inserire la crisi del liceo…

Gli alunni plusdotati ci insegnano che la scuola non dovrebbe ostinarsi a proporre lezioni frontali per alunni “standard” che non esistono

alunni standard

Quando si sentono apprezzati, i bambini sono felici all’idea di imparare qualcosa e di condividere quello che ha imparato. Ciò è vero in particolar modo per gli alunni plusdotati, spesso non valorizzati da una scuola che fatica a offrire un’educazione adeguata. Ne ha parlato di recente la pedagogista e docente universitaria Anna Granata in un’intervista al giornale Fanpage . Secondo l’esperta, una scuola che usa lo stesso metodo per tutti…

Una preside a Repubblica: “I genitori sono fissati con i voti, ma non si chiedono se i figli abbiano davvero imparato. Contestano ogni insufficienza”

genitori sono fissati con i voti

Che la scuola fatichi a svolgere la propria funzione educativa non è certo un mistero. Da un lato, ci sono i rapporti sempre più complessi con i genitori che tendono a intervenire nella vita scolastica, spesso a sproposito. Dall’altro, c’è il rapporto degli studenti e delle famiglie con il voto, strumento necessario ma spesso criticato. Ne parla in un’intervista a Repubblica la preside Maria Grazia Lancellotti, che ritiene sia necessario…

La scuola di oggi è arretrata e anacronistica, si parla di istruzione 4.0 quando a stento arriviamo all’1.0

scuola di oggi è arretrata

L’Italia ha un sistema scolastico arretrato, ancora intrappolato nella rigida divisione tra materie scientifiche e materie umanistiche. Si tratta di una riflessione che Piergiorgio Odifreddi ha condiviso con l’Huffington Post nel corso di un’intervista. Secondo il matematico e divulgatore, è fondamentale rinnovare la scuola e riportarla alla sua funzione primaria: preparare gli strumenti al mondo reale. Proprio questo tema, oggi vivo più che mai, sarà al centro dell’intervento di Piergiorgio…

Fuori i genitori dalla scuola?

Fuori i genitori dalla scuola

La questione del rapporto fra genitori e scuola è oggi più importante che mai, e per diverse ragioni. Da un lato, infatti, sempre più spesso i genitori intervengono per criticare le decisioni degli insegnanti o della scuola stessa; dall’altro, i genitori tendono a trasformarsi in amici dei propri figli e a dare loro tutto ciò che desiderano, tranne un’educazione. In uno scenario così delicato, due visioni si contrappongono: c’è chi…

Accettare le diversità attraverso l’abbattimento degli stereotipi, Roberta Bruzzone si dedica agli insegnanti e diventa relatrice di Educability

roberta bruzzone

Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, ancora oggi gli stereotipi di genere condizionano tantissimi aspetti della nostra società. Lungi dall’essere la semplice imposizione di una categoria su un’altra, si tratta di idee interiorizzate da tutti, e che quindi necessitano di un lavoro profondo e consapevole per essere riconosciute e affrontate. A parlarne è la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che al tema di come abbattere gli…

A Modena una docente in pensione lascia libri sulle panchine dei parchi per regalarli ai passanti: “Saggi e romanzi devono circolare, come le idee”

libri sulle panchine

Si dice che quello dell’insegnante non sia un mestiere, quanto una vera e propria missione di vita. Molti docenti infatti continuano a svolgere un ruolo attivo nella formazione culturale dei giovani, anche dopo essere andati in pensione. C’è chi continua a insegnare, o chi regala la propria pensione agli alunni più bravi, o ancora chi ha deciso di donare i suoi libri a chiunque voglia leggerli. Quest’ultimo è il caso…

Il latino è una scienza, non meno della matematica o della biologia. Per lo scrittore Gardini “va esteso in tutte le scuole”

latino è una scienza

Da anni ormai c’è un dibattito sull’insegnamento del latino a scuola. Per alcuni è un residuo del passato, una materia priva di utilità nel mondo contemporaneo che dovrebbe cedere il passo a discipline più moderne. Per altri invece il latino è fondamentale per la formazione intellettuale degli studenti , al netto dei pregiudizi sul suo insegnamento. Fra questi ultimi spicca la posizione dello scrittore Nicola Gardini, secondo cui il latino…

D’Avenia, Bruzzone, Odifreddi: tutti i relatori con gli argomenti affrontanti di Educability 2024

relatori educability 2024

La nuova edizione di EducAbility, che si terrà in tre città italiane nel mese di novembre 2024, vedrà la partecipazione di diversi relatori con prospettive differenti ma un obiettivo unico: discutere di didattica e gestione della classe tra inclusione e valorizzazione delle differenze. Dedicato a docenti e dirigenti scolastici, EducAbility 2024 costituisce il luogo ideale per migliorare la comprensione delle life skills e quindi l’insegnamento a scuola delle competenze non…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025