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La squadra di calcio giovanile che considera solo chi prende buoni voti a scuola: “Chi va male non è convocato”

In un mondo del calcio in cui successo sportivo e mediatico sembra essere l’unica cosa che conta, una squadra giovanile ha deciso di fare le cose in modo diverso. In questa squadra, la pagella a scuola conta tanto quanto il talento calcistico. La squadra in questione è il U.S.D. Vanchiglia 1915 di Torino: la dirigenza ha introdotto una politica rigida secondo la quale giocatori devono mantenere una media voti alta per poter partecipare alle partite. Questo significa che se un giocatore non si applica nello studio, verrà escluso dalla squadra fino a quando non avrà preso buoni voti a scuola.

Questa politica è stata implementata dall’allenatore della squadra e dal direttore sportivo della società, che crede che l’educazione debba essere prioritaria rispetto allo sport, perché il calcio è importante, ma l’istruzione è ancora più importante per il futuro dei giovani. La vicenda ha attirato molta attenzione e ha generato reazioni contrastanti. Alcuni sostengono che la politica della squadra è un modo per promuovere l’importanza dell’istruzione e della responsabilità, mentre altri pensano che la politica sia troppo rigida e che i giocatori debbano essere giudicati solo sulla loro abilità calcistica.

L’idea, che piaccia o no, lancia un messaggio forte, in un mondo e in un’epoca in cui la scuola troppo spesso è messa in secondo piano da tutti gli attori che la compongono: istituzioni, educatori, alunni e famiglie. Un messaggio che andrebbe fatto passare a ogni livello, a cominciare proprio dagli studenti più giovani, dalla scuola primaria

Anno scolastico 2024/25

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Quando ho letto questa notizia sui buoni voti a scuola per poter essere convocati a calcio, mi è venuta in mente un’idea trovata sfogliando un nuovo sussidiario della scuola primaria che si chiama “Si Può Fare! link esterno“, il corso di letture per classi 1-2-3 della scuola primaria edito da Gruppo Editoriale ELi, un’opera strutturata in modo da offrire una vasta gamma di attività e proposte di lettura per avvicinare i bambini al mondo della letteratura fin dai primi anni di scuola. Ecco, nel nuovo libro scolastico del primo ciclo “Si Può Fare” ho trovato un “Passaporto” che certifica gli apprendimenti degli alunni. La stessa cosa potrebbe essere fatta nelle scuole calcio: senza passaporto scolastico, vai in panchina.

piccolo passaporto per grandi sogni buoni voti a scuola

A proposito del libro, lo consiglio perché è caratterizzato da un approccio didattico innovativo e originale, con l’obiettivo di avvicinare i bambini alla lettura in modo divertente e coinvolgente, sviluppando competenze non cognitive e competenze sociali, con uno sfondo coinvolgente e motivante perché parte proprio dai sogni e dai desideri degli studenti, attraverso strumenti nuovi ed efficaci, su tutti l’”Alfabetiere ritagliabile” e il già citato “Passaporto per grandi sogni”. A tutto questo affianca infine lavori interdisciplinari e strumenti utili per fornire un metodo di studio ai bambini e per la valutazione dei risultati raggiunti.

si può fare copertina

SI PUÒ FARE

Il nuovo corso per il primo ciclo della primaria classi prima, seconda e terza con il Piccolo Passaporto per Grandi Sogni

Aspettiamo a questo punto il passaporto anche per gli insegnanti: altrimenti pure loro vanno in panchina!

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