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No, Giannelli, gli insegnanti non hanno 3 mesi di vacanze e pensi al merito dei presidi non a quello dei docenti

Io Giannelli lo seguo e lo stimo pure. E mi sembra impossibile che abbia potuto parlare recentemente di “tre mesi di stop estivo” o auspicare la valutazione del merito dei docenti (“si dovrebbe valutare il merito e l’impegno dei docenti. Non tutti infatti si impegnano allo stesso modo. C’è chi è disponibile a stare a scuola molto più tempo e dovrebbe avere degli scatti stipendiali significativi”).

Perché Giannelli non può non sapere che lo scorso anno alcuni docenti impegnati alla maturità a stento sono riusciti a fruire dei 36 giorni di ferie estive perché gli esami si sono protratti fino al 10 luglio o anche dopo. E alcuni hanno addirittura rinunciato a qualche giorno di ferie, che sono un diritto del lavoratore. Altro che tre mesi di vacanze estive!

E come la mettiamo sul merito dei dirigenti scolastici? In base alle norme italiane sulla dirigenza scolastica, i presidi da quasi vent’anni dovrebbero essere valutati per assegnare loro la cosiddetta “retribuzione di risultato”: una quota dell’intera retribuzione. E non risulta a nessuno che l’inerzia del ministero nell’individuare i criteri per la valutazione dei presidi abbia suscitato l’indignazione degli stessi.

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Giannelli, che sollecita la valutazione degli insegnanti, avrebbe dimenticato che loro stessi dovrebbero essere valutati da anni. Per questo non ci credo. Non posso assolutamente credere che Giannelli non sappia come funzionano le cose al superiore o che abbia dimenticato un dettaglio così importante sui suoi colleghi presidi.

di Vania Voltra

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