Paolo Crepet ha nuovamente affrontato il tema della scuola durante un festival in cui era ospite. Nel corso del suo intervento, Crepet ha condiviso importanti riflessioni riguardo alla controversia che ha coinvolto una studentessa, inizialmente bocciata ma poi ammessa alla maturità dal Tar, solo per essere nuovamente bocciata dopo l’esame orale.
Secondo Crepet, la pratica di “proteggere” gli studenti dai possibili fallimenti si rivela controproducente. Si è interrogato sulla vera natura dell’amore genitoriale nell’approcciare la situazione in questa maniera: “Dovremmo considerare come un atto di amore l’incoraggiare i nostri figli in questo modo? Dovremmo insegnare ai giovani a essere autosufficienti, fornendo loro gli strumenti necessari per affrontare la vita con indipendenza”, ha sostenuto l’esperto.
Secondo Crepet, evitare ogni forma di rischio non contribuisce alla formazione di individui resilienti e autosufficienti, pronti ad affrontare le sfide che la vita inevitabilmente presenta. Crepet ha inoltre criticato il sistema educativo per la sua tendenza a sovraproteggere i bambini, fin dalla più giovane età, limitando le loro esperienze. Ha citato esempi concreti, come la proibizione dei pennarelli per evitare di sporcare e della colla per motivi di pericolo.
Questa restrizione del fare e del sperimentare trasmette ai bambini un messaggio negativo, che li fa sentire incapaci e privi di autonomia. Egli ha sottolineato l’importanza di cadere e rialzarsi come parte essenziale del percorso di crescita e sviluppo individuale.
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Lo psichiatra ha poi esteso il suo ragionamento anche al dibattito sulle scuole senza voti, sollevando un’importante questione: l’eliminazione dei voti potrebbe privare gli studenti di un’importante lezione di vita. Crepet ha osservato che se un semplice voto negativo viene vissuto come un evento traumatico da uno studente, ciò dovrebbe destare preoccupazione. Egli ha sostenuto che affrontare le sfide, imparare dagli errori e dal fallimento sono esperienze essenziali per favorire un sano sviluppo dei giovani e prepararli ad affrontare le sfide del futuro.