Lev Vygotskij, pedagogista e psicologo russo, è noto per il suo lavoro sull’apprendimento e lo sviluppo cognitivo. Le sue teorie sono fondamentali per comprendere come gli individui, ma soprattutto i bambini in età scolare, costruiscono conoscenze e sviluppano competenze.
Il contesto sociale come chiave dell’apprendimento
Vygotskij sostiene che i bambini apprendono in modo attivo e il contesto in cui si trovano ha una parte determinante in questo percorso. A differenza di Piaget, pedagogista svizzero, secondo il quale lo sviluppo cognitivo dei bambini è formato da tappe universali, comuni a tutti, Vygotskij sostiene che l’ambiente in cui ognuno di noi è immerso gioca un ruolo cruciale, può davvero fare la differenza: per questo l’apprendimento può variare da società a società, da cultura a cultura.
Essere circondati da figure positive
Secondo Vygotskij, quindi, l’apprendimento avviene attraverso l’interazione sociale e il linguaggio: per questo è molto importante che i bambini siano circondati da figure positive, che rappresentino uno stimolo costruttivo e carico di significato. Un’interazione sociale povera o non sana, infatti, pregiudica lo sviluppo cognitivo e l’apprendimento. Vygotskij, nei suoi lavori, tende a precisare che per i bambini in fase di apprendimento è importante interagire non solo con gli adulti ma anche con i propri pari, il cui ruolo formativo è importantissimo e da non sottovalutare.
La zona di sviluppo prossimale
La zona di sviluppo prossimale è uno dei concetti più innovativi e importanti che riguardano l’apprendimento, che ogni insegnante dovrebbe conoscere. Vygotskij sostiene che la zona di sviluppo prossimale sia il divario tra ciò un bambino sa fare da solo e ciò che sa fare se è aiutato da un adulto o da un compagno più esperto di lui. Nella zona di sviluppo prossimale si costruisce l’apprendimento, rappresentando essa una vera e propria sfida stimolante per l’alunno. I bambini possono trovarsi nella zona di sviluppo prossimale anche durante situazioni di gioco che richiedano l’apprendimento di regole o strategie.
Un esempio pratico
Poniamo il caso che un bambino sia capace di risolvere autonomamente un problema matematico semplice, ma che sia capace di risolvere un problema matematico più complesso con l’aiuto di un insegnante o un compagno: la zona di sviluppo prossimale include proprio le attività che il bambino è in grado di risolvere con un supporto, in questo caso i problemi matematici più complessi. Per costruire l’apprendimento è necessario muoversi all’interno della zona di sviluppo prossimale, fornire supporto e, man mano che bambino acquisisce più sicurezza, toglierlo. Appena il bambino saprà fare quel compito autonomamente, avrà raggiunto un nuovo livello di apprendimento.
Lo scaffolding: supporto da adulti e da pari
Il supporto che l’adulto o il pari fornisce nella zona di sviluppo prossimale si chiama scaffolding. È importante che ci sia gradualità e flessibilità nel fornire e nel togliere l’aiuto e il supporto: lo scaffolding deve essere infatti adattato e modulato a seconda delle esigenze del bambino che apprende, delle sue difficoltà e dei punti di forza pregressi, di eventuali bisogni speciali.
Come applicare le teorie di Vygotskij nella scuola primaria?
È possibile applicare le teorie di Vygotskij nell’insegnamento alla scuola primaria. Gli insegnanti dovrebbero, infatti, esaminare le competenze e le conoscenze già in possesso del bambino prima di progettare un intervento didattico, e in base a esse fornire aiuti e strumenti adeguati. Dovrebbero inoltre considerare la grande importanza del ruolo dei pari nell’apprendimento, e quindi strutturare attività didattiche che comprendano il lavoro in gruppo, la peer education. Secondo Vygotskij sono anche importanti il linguaggio e il gioco: includere attività ludiche e curare la comunicazione sono le basi per la costruzione di tutti gli apprendimenti.