La rivista per la scuola e per la didattica
CORSIVO

Scrivere in corsivo è fondamentale, per psicoterapeuti e neurologi usare solo lo stampatello riduce gli stimoli di produzione linguistica

Le polemiche sulla scuola e sul sistema educativo si accompagnano spesso alle critiche ai nuovi giovani. Non sanno usare un italiano corretto, non sanno scrivere in modo strutturato, non sanno collegare gli argomenti. Insomma: i giovani non sono più quelli di una volta, si potrebbe dire. La pensa diversamente Paolo Sarti, pediatra e professore universitario, che in un interessante articolo sul Corriere Fiorentino link esterno identifica una causa ancora più profonda. E non si tratta soltanto di scrittura.

Le critiche all’educazione digitale

Secondo Sarti, le critiche ai giovani che hanno carenze nella scrittura e non sanno svolgere temi in modo strutturato non sono poi così ben dirette. D’altronde, sostiene lo specialista, viviamo in un periodo storico dove non si è mai scritto così tanto e, se possiamo aggiungere, non si è mai letto così tanto. I giovani si scambiano messaggi e scrivono commenti, visitano pagine web e utilizzano le app da smartphone e tablet. Insomma: scrittura e lettura sono più vive che mai.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Per Sarti, quella che si sta perdendo è la capacità di comprendere un testo e saperlo riassumere, esponendolo con chiarezza. O, ancora più importante, la capacità di argomentare in modo chiaro e comprensibile. Più che ai giovani, quindi, la critica andrebbe diretta all’educazione digitale e al modo tutto italiano con cui è stata implementata nella scuola pubblica. Ma cosa dovrebbe fare la scuola? Continua Sarti:

Non basta saper usare un computer o navigare in internet, ma serve sviluppare una vera e propria alfabetizzazione digitale, comprendere come funzionano le tecnologie, come utilizzarle in modo sicuro ed etico, come sfruttarle per risolvere problemi e raggiungere obiettivi

Paolo Sarti

Dal digitale alla scrittura manuale: un fil rouge al contrario

La critica all’istruzione digitale porta, quasi in un percorso a ritroso, alla rivalutazione della scrittura manuale. Non si tratta tuttavia soltanto del classico secondo cui “ai miei tempi si stava meglio”. La scrittura a mano stimola infatti molte più aree del cervello rispetto a quanto faccia la mera scrittura sulla tastiera di un computer. Vengono coinvolti il sistema nervoso, certo, ma anche il sistema sensoriale e il sistema motorio.

Inoltre, scrivere a mano permette di organizzare meglio le informazioni e quindi di ricordare con più efficacia, pensare in modo astratto e creativo, collegare argomenti. Proprio le mancanze che, secondo Paolo Sarti, hanno i giovani di oggi, ossia una generazione nata e cresciuta con la tecnologia.

Scrivere a mano richiede inoltre, l’uso di supporti diversi, strumenti diversi, sensi diversi, con ricadute per l’apprendimento da non sottovalutare. Non è un caso che siano in tanti a rivalutare la scrittura manuale, pur non disconoscendo i meriti dell’educazione digitale. Come in molti ambiti, la soluzione non sta nella cesura completa quanto nel trovare un equilibrio vantaggioso per tutti.

LEGGI ANCHE
Il quaderno del corsivo di classe prima adorato da bambini e maestre

Dovremmo tornare a scrivere in corsivo

Bisogna salvare l’educazione digitale, quindi, ma riuscire a inquadrarla in un sistema che riesca a coinvolgere le menti dei giovani studenti, anche mediante la scrittura a mano. Ma non è tutto qui, perché secondo Sarti dovremmo anche tornare a scrivere in corsivo.

Addirittura si sono notate significative differenze tra chi utilizza il carattere corsivo rispetto allo stampatello: psicoterapeuti e neurologi segnalano che l’abitudine a forme semplificate di scrittura, come lo stampatello, riduce gli stimoli di produzione linguistica.

Paolo Sarti

A dimostrare la complessità della situazione, il pediatra menziona anche i contenuti della cultura digitale. La loro fruizione è così immediata che non coinvolge nemmeno la memoria a lungo termine. Il risultato? I giovani leggono tantissimo ma non ritengono nulla, scrivono tantissimo ma non collegano nulla. O poco più.

Il percorso verso una soluzione è chiarissimo, ma non semplice da attuare. Apprendimento digitale e tradizionale possono coesistere e risolvere le mutue mancanze, soltanto se implementati correttamente. Senza dimenticare le loro rispettive complessità, nonché la rispettiva importanza per l’educazione dei giovani, e non solo.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Ma chi te lo fa fare di insegnare?

Ma chi te lo fa fare di insegnare

Fare l’insegnante è tutt’altro che semplice, fra complessità burocratiche, onnipresente precariato e rischio di burnout. Per questa ragione, una delle domande che i docenti si sentono rivolgere è “ma chi te lo fa fare?”. La questione non è banale, e anzi si lega alle crescenti difficoltà di un mestiere che dovrebbe consistere nel formare gli studenti, e che invece è sempre più difficile da compiere. Se ormai è molto condivisa…

Grembiuli di colore diverso tra maschi e femmine, una nonna non ci sta e scrive al preside: “Perché mantenere ancora la differenza di colore tra bambini e bambine?”

grembiuli di colore diverso

Il grembiule scolastico è uno dei simboli della scuola primaria: utilizzato da tutti gli alunni, costituisce un vero e proprio segno di riconoscimento. Eppure, anche sul grembiule dibattiti e polemiche, come successo di recente per la lettera di una nonna alla dirigenza della scuola primaria di Binasco, in Provincia di Milano. Secondo la donna, il problema non riguarda tanto il grembiule quanto la distinzione di colori fra le bambine e…

In classe ci sono due alunni non vedenti, tutti i bambini imparano il Braille

alunni non vedenti

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rinnovata sensibilità nei confronti degli studenti con disabilità, che ha anche portato a molte iniziative. Il tema dell’inclusione nelle scuole è considerato oggi uno dei più importanti, tanto che la didattica inclusiva è oggetto di numerosi convegni e progetti. Eppure, è nel contesto della classe che l’inclusione può davvero fare degli importanti passi avanti: è questo il caso di una classe dell’Istituto Comprensivo…

In una scuola di Milano gli studenti valutano i professori: è stata annunciata la “pagella dei docenti”

studenti valutano i professori

Il tema della valutazione è uno dei più importanti in ambito scolastico, ma di solito riguarda soltanto gli studenti, con voti e giudizi che indicano un certo livello di preparazione. Eppure, oggi è altrettanto importante anche la valutazione degli insegnanti, come avviene in un liceo di Milano, in cui è stata introdotta la pagella dei docenti. A compilarla non sarebbero i colleghi, come voleva l’ex Ministro Bianchi, né le graduatorie,…

A scuola si impara facendo, l’impatto della pedagogia attiva di John Dewey

John Dewey

A ottobre ricorre l’anniversario della nascita di John Dewey: anche se il nome forse dirà poco ai più, si tratta di una figura che ha avuto un’influenza enorme sulla pedagogia moderna. Dobbiamo infatti a Dewey il concetto del learning by doing: il nuovo approccio, basato sull’idea che gli studenti imparano meglio facendo, è diventato fondamentale nelle moderne metodologie educative. Vediamo allora l’importanza di John Dewey e del suo concetto di…

Un gruppo di maestre “svuota” una libreria acquistando tutti i libri di narrativa e per bambini in vetrina

gruppo di maestre svuota una libreria

Che la lettura sia importante nello sviluppo dei più giovani e nella vita degli adulti, non è certo un mistero. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto una decadenza lenta ma continua di questa pratica, tanto che oggi 6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno. Per questa ragione, ogni iniziativa che riesca a portare le persone a leggere (un po’) di più è sempre gradita. Se a Modena…

A Milano c’è un liceo in cui la filosofia verrà insegnata insieme all’intelligenza artificiale

filosofia verrà insegnata insieme all'intelligenza artificiale

Anno dopo anno, la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale stanno diventando una parte sempre più integrante della nostra società. In particolare, le IA si stanno diffondendo in tutti i settori produttivi e della vita sociale, scuola compresa. Se è vero che il 40% degli insegnanti è favorevole all’intelligenza artificiale a scuola, allo stesso tempo bisogna approcciare questa novità in modo consapevole. Diventa essenziale, insomma, preparare gli studenti alle opportunità e…

Fiorella Mannoia confessa di non essere stata una studentessa modello e lancia un appello agli studenti: “Se non leggete saranno gli altri a pensare per voi”

fiorella mannoia

Il rapporto fra studenti e docenti è sempre stato una parte importante delle dinamiche scolastiche, anche nei momenti di tensione. Ne ha parlato di recente anche Fiorella Mannoia, ospite a “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai 2. Nel programma condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, la cantante ha toccato diversi temi, fra cui il rapporto con gli insegnanti e il ruolo che questi ultimi hanno nella crescita degli…

Se un insegnante dà pochi compiti per casa significa che non vuole bene agli studenti

pochi compiti per casa

Non tutti gli insegnanti meritano di essere seguiti: questo il cuore del discorso tenuto da Nicola Gratteri per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola di Casola, in provincia di Napoli. Il procuratore della Repubblica ha parlato agli studenti, mettendoli in guardia da alcuni insegnanti e dai pericoli del web, verso cui è fondamentale mantenere un atteggiamento critico. Con un augurio verso i più giovani, che dalla scuola costruiscono il loro…

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

luogo di disobbedienza

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti. Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite…

great

Quaderni operativi?

X