La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

I ricercatori mettono in guardia gli insegnanti: ascoltare gli errori grammaticali provoca stress e fa male alla salute

L’immagine appartiene alla cultura popolare: uno studente commette un errore grammaticale e l’insegnante trasalisce di conseguenza. Forse la realtà è più prosaica, ma allo stesso tempo questa immagine non sembra essere così lontana dal vero. Un recente studio ha infatti scoperto che ascoltare errori grammaticali può causare una reazione di stress nel nostro corpo. Vediamo in che senso.

errori grammaticali e stress

Lo studio è stato pubblicato rivista scientifica Journal of Neurolinguistics link esterno da tre ricercatori dell’Università di Birmingham. Secondo la ricerca, ascoltare errori grammaticali o accenti poco comprensibili può causare al nostro corpo uno stato di stress al nostro corpo che si riflette nella variabilità della frequenza cardiaca. Dal momento che la frequenza cardiaca costituisce un indicatore dell’attività del sistema nervoso autonomo, la sua scarsa variabilità indica la risposta ad uno stress. I ricercatori hanno infatti notato come l’ascolto di molti errori grammaticali sia correlato proprio a una minore variabilità del battito cardiaco.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Questo studio permette di comprendere meglio la relazione tra linguaggio e reazioni fisiologiche, ma soltanto considerando alcuni presupposti. In primo luogo, i tre ricercatori hanno condotto l’esperimento soltanto su 41 soggetti, e pertanto sarebbe più auspicabile un esperimento più allargato. In secondo luogo, nella scienza si usa dire che correlation does not imply causation: in pratica, una correlazione non implica un rapporto di causalità. Detto questo, quindi, ascoltare errori grammaticali può causare stress?

c’è davvero una correlazione?

Alla base della ricerca condotta da Dagmar Divjak e dai suoi colleghi c’è la consapevolezza che sussiste uno stretto legame tra la fisiologia e la cognizione. Specialmente nel contesto della lingua naturale e del sistema nervoso autonomo, l’uso della prima può essere correlato a reazioni da parte del secondo, come appunto la variabilità della frequenza cardiaca che indica eventuali stati di stress.

Secondo Divjak, analizzare queste relazioni permette di studiare aspetti della cognizione che non sempre è facile osservare in maniera diretta. Uno di questi è la conoscenza linguistica implicita: ciascun parlante ha una conoscenza implicita della propria lingua madre, in un modo che non riesce a esprimere o spiegare. D’altronde ne ha imparato l’uso nella fase più importante della sua vita per l’apprendimento, ma ne ha affinato la conoscenza grazie allo studio delle regole grammaticali, già dai primi gradi di istruzione scolastica.

Alla domanda se c’è davvero una correlazione fra stress ed errori grammaticali, allora la risposta non può che essere affermativa. Lo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Birmingham evidenzia chiaramente un legame stretto fra linguaggio, reazioni fisiologiche e comprensione implicita. Ciononostante, c’è ancora molta strada da fare.

nel cuore delle parole copertina

NEL CUORE DELLE PAROLE

Scopri il nuovo sussidiario di letture per la quarta e la quinta della scuola primaria con la Riflessione Linguistica più apprezzata dagli insegnanti

Preoccupazione per gli insegnanti

Al netto della conferma da parte di ulteriori ricerche, lo studio di Dagmar Divjak e dei suoi colleghi potrebbe aver dato un po’ di sostanza al luogo comune che abbiamo richiamato nell’introduzione. Ascoltare una persona che parla con frequenti errori grammaticali non fa certo bene, e anzi potrebbe anche provocare uno stato di stress nell’ascoltatore.

I più soggetti a questo tipo di reazione fisiologica dell’organismo sarebbero davvero gli insegnanti, che ogni giorno ascoltano tantissimi errori grammaticali, sintattici, semantici, e così via. E pare che abituarsi a questi errori non serva ad attenuare il possibile stress fisiologico associato. La verità è che, probabilmente, gli insegnanti sono sottoposti a livelli di stress elevati anche non considerando gli errori grammaticali dei loro studenti. Ciò non vuol dire che non sia meglio limitarli per promuovere un uso migliore della nostra lingua naturale, e anche per migliorare il benessere degli insegnanti.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


In una scuola di Milano gli studenti valutano i professori: è stata annunciata la “pagella dei docenti”

studenti valutano i professori

Il tema della valutazione è uno dei più importanti in ambito scolastico, ma di solito riguarda soltanto gli studenti, con voti e giudizi che indicano un certo livello di preparazione. Eppure, oggi è altrettanto importante anche la valutazione degli insegnanti, come avviene in un liceo di Milano, in cui è stata introdotta la pagella dei docenti. A compilarla non sarebbero i colleghi, come voleva l’ex Ministro Bianchi, né le graduatorie,…

A scuola si impara facendo, l’impatto della pedagogia attiva di John Dewey

John Dewey

A ottobre ricorre l’anniversario della nascita di John Dewey: anche se il nome forse dirà poco ai più, si tratta di una figura che ha avuto un’influenza enorme sulla pedagogia moderna. Dobbiamo infatti a Dewey il concetto del learning by doing: il nuovo approccio, basato sull’idea che gli studenti imparano meglio facendo, è diventato fondamentale nelle moderne metodologie educative. Vediamo allora l’importanza di John Dewey e del suo concetto di…

Un gruppo di maestre “svuota” una libreria acquistando tutti i libri di narrativa e per bambini in vetrina

gruppo di maestre svuota una libreria

Che la lettura sia importante nello sviluppo dei più giovani e nella vita degli adulti, non è certo un mistero. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto una decadenza lenta ma continua di questa pratica, tanto che oggi 6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno. Per questa ragione, ogni iniziativa che riesca a portare le persone a leggere (un po’) di più è sempre gradita. Se a Modena…

A Milano c’è un liceo in cui la filosofia verrà insegnata insieme all’intelligenza artificiale

filosofia verrà insegnata insieme all'intelligenza artificiale

Anno dopo anno, la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale stanno diventando una parte sempre più integrante della nostra società. In particolare, le IA si stanno diffondendo in tutti i settori produttivi e della vita sociale, scuola compresa. Se è vero che il 40% degli insegnanti è favorevole all’intelligenza artificiale a scuola, allo stesso tempo bisogna approcciare questa novità in modo consapevole. Diventa essenziale, insomma, preparare gli studenti alle opportunità e…

Fiorella Mannoia confessa di non essere stata una studentessa modello e lancia un appello agli studenti: “Se non leggete saranno gli altri a pensare per voi”

fiorella mannoia

Il rapporto fra studenti e docenti è sempre stato una parte importante delle dinamiche scolastiche, anche nei momenti di tensione. Ne ha parlato di recente anche Fiorella Mannoia, ospite a “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai 2. Nel programma condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, la cantante ha toccato diversi temi, fra cui il rapporto con gli insegnanti e il ruolo che questi ultimi hanno nella crescita degli…

Se un insegnante dà pochi compiti per casa significa che non vuole bene agli studenti

pochi compiti per casa

Non tutti gli insegnanti meritano di essere seguiti: questo il cuore del discorso tenuto da Nicola Gratteri per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola di Casola, in provincia di Napoli. Il procuratore della Repubblica ha parlato agli studenti, mettendoli in guardia da alcuni insegnanti e dai pericoli del web, verso cui è fondamentale mantenere un atteggiamento critico. Con un augurio verso i più giovani, che dalla scuola costruiscono il loro…

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

luogo di disobbedienza

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti. Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite…

La riforma del voto in condotta non convince Novara: “La scuola non deve trasformarsi in un luogo di punizione”

riforma del voto in condotta

“La scuola non è un luogo di espiazione della pena e di punizione, bensì di apprendimento”. Con queste parole il pedagogista Daniele Novara critica la riforma del voto in condotta voluta da Giuseppe Valditara. Se per il Ministro dell’Istruzione e del Merito il voto in condotta deve essere più determinante ai fini della bocciatura, Novara è in disaccordo su tutta la linea: “così si sviliscono i presupposti della scuola stessa”….

La scuola istruisce, quando ce la fa, ma non educa. Smartphone e computer devono stare fuori dalle classi

la scuola istruisce

In un contesto sociale sempre più complesso, ci sono alcune istituzioni che rischiano di perdere la propria identità. Una di queste è la scuola, al centro della lectio magistralis di Umberto Galimberti al Settembre Pedagogico di Andria . Secondo il filosofo, la scuola oggi istruisce ma non educa, e anzi ricorre troppo agli strumenti tecnologici per sopperire alle proprie mancanze. Quale può essere la soluzione? La scuola istruisce, ma non…

Gli studenti non si alzano dal banco per stare al cellulare neanche durante le ricreazione, un liceo di Torino dice basta: “Saranno ritirati all’ingresso”

stare al cellulare

Il rapporto degli studenti con lo smartphone non è certo dei più semplici, come molti insegnanti e dirigenti sanno molto bene. Per questa ragione, di recente il Liceo Scientifico Alessandro Volta di Torino ha deciso di introdurre il divieto di usare il cellulare a scuola per gli studenti del biennio. Si tratta di una decisione che, per quanto possa sembrare estrema, non è un unicum nel panorama scolastico italiano e…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025