La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Se la scuola non generasse stress, non riuscirebbe a svolgere la sua funzione educativa. Il peso della scuola sul disagio mentale degli adolescenti

È abbastanza diffusa l’idea secondo cui la scuola contribuisca ad aumentare lo stress degli studenti e, da un certo punto di vista, non è sbagliato pensarlo. In tutta Italia alcune classi provano a sperimentare le classi senza voti e a limitare i compiti a casa, proprio per evitare che succeda. Eppure, non tutti sono d’accordo: secondo la psicologa e psicoterapeuta Maura Foresti, intervenuta su Avvenire link esterno, la scuola è necessariamente una fonte di stress, altrimenti non potrebbe svolgere la sua funzione educativa. Ma è davvero così?

Pandemia e stress negli studenti

Il punto di partenza per le riflessioni di Maura Foresti è una ricerca tutta italiana pubblicata sul Journal of the American Medical Association link esterno. I ricercatori hanno condotto uno studio sugli oltre 13 mila accessi al pronto soccorso da parte degli adolescenti italiani avvenuti fra 2018 e 2021. Contrariamente alle previsioni, la pandemia non ha affatto aumentato gli accessi legati a emergenze psichiatriche acute o tentativi di suicidio, mentre la ripresa delle lezioni in presenza ha fatto segnare un aumento del 18%.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Si tratta di uno studio che ben si collega all’idea secondo cui la scuola mette sotto pressione i giovani e contribuisce ad aumentare il loro stress. Con la didattica a distanza, invece, gli studenti hanno potuto contare su una riduzione dello stress legato alle loro performance scolastiche. Il problema è reale, tanto da sfociare spesso in proteste e occupazioni, ma potrebbe non riguardare la scuola.

La scuola è PER FORZA fonte di stress

Secondo Maura Foresti, infatti, basarsi sui dati dello studio italiano potrebbe non bastare per comprendere le cause del problema. Alcune interpretazioni della ricerca, infatti, sembrano additare la scuola come unica responsabile del maggiore stress e delle pressioni avvertite dagli studenti, ma il quadro è molto più complesso. Secondo la psicologa e psicoterapeuta, è normale che la scuola sia una fonte di stress:

Se non lo fosse, ovviamente in una misura ragionevole, non svolgerebbe la sua funzione educativa. […] A noi stessi e ai ragazzi ripetiamo “se vuoi, puoi”, ponendo così l’accento sulla produttività e instillando un eccesso di positività che non contempla mai il limite, la frustrazione o la sofferenza. La vita, però, non è così: bisogna confrontarsi con delusioni e fragilità.

Insomma, è importante insegnare ai ragazzi quali sono gli aspetti meno piacevoli dell’esistenza e come affrontarli in modo consapevole. Secondo Foresti, durante la pandemia gli studenti hanno affrontato i propri disagi in solitudine, ed è soltanto con il ritorno alle interazioni sociali che questi si sono manifestati e sono diventati insopportabili. Il problema non riguarda quindi soltanto la scuola, quanto la società tutta.

Un problema sociale

Dire che l’aumento dello stress nei giovani non riguarda soltanto la scuola ma la società intera non vuol dire sminuire le responsabilità del contesto scolastico. Disorganizzazione e inadeguatezza dell’istituzione, didattica antiquata e metodi di insegnamento fanno parte di un unico problema sistemico. Allo stesso tempo, però, è la pressione sociale che influisce in modo diretto sul benessere degli studenti, come ricorda Maura Foresti:

Oggi si tende a fare figli spesso unici a età sempre più avanzata. Questo fa sì che si investano i figli di molte aspettative e del compito di mostrare le abilità dei genitori attraverso la loro riuscita: tutti vorremmo un figlio geniale o campione. E così, se la scuola non certifica ogni talento o il figlio non brilla come atteso, il mondo crolla.

Il disagio si esprime a scuola perché a scuola i ragazzi passano gran parte del loro tempo, ma riguarda l’intera società e l’insieme delle loro interazioni. Allora il problema non è tanto lo stress causato dal contesto scolastico, quanto l’inadeguatezza della scuola nell’insegnare come affrontare questi momenti di sconforto e frustrazione. Detto in altri termini, la chiave non è eliminare lo stress, ma aiutare gli studenti a gestirlo e ad affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Gli studenti non si alzano dal banco per stare al cellulare neanche durante le ricreazione, un liceo di Torino dice basta: “Saranno ritirati all’ingresso”

stare al cellulare

Il rapporto degli studenti con lo smartphone non è certo dei più semplici, come molti insegnanti e dirigenti sanno molto bene. Per questa ragione, di recente il Liceo Scientifico Alessandro Volta di Torino ha deciso di introdurre il divieto di usare il cellulare a scuola per gli studenti del biennio. Si tratta di una decisione che, per quanto possa sembrare estrema, non è un unicum nel panorama scolastico italiano e…

L’insegnante autoritario è poco volenteroso e usa i votacci per compensare la mancanza di appeal

Paolo Ruffini

Ci sono insegnanti che mettono note e votacci per sopperire al loro scarso appeal, mentre al contrario dovrebbero affascinare gli studenti anche per le materie più ostiche. Fanno discutere le parole di Paolo Ruffini, ospite a La fisica dell’amore , condotto da Vincenzo Schettini. Nel programma in onda su Rai 2, l’attore e conduttore ha condiviso la propria esperienza scolastica e dato alcuni consigli pratici agli studenti, allo stesso tempo…

Non limitatevi a mettere i voti, imparate a conoscere i vostri alunni

mettere i voti

Sempre più ragazzi percepiscono la scuola come un luogo lontano, un ambiente separato dalla vita vera che spesso non lascia nulla di concreto. Ne parla Eraldo Affinati in un approfondimento su Adnkronos , in cui lo scrittore mostra empatia verso i timori degli studenti ma, allo stesso tempo, esalta il ruolo della scuola in quanto fonte di arricchimento personale. E punta il dito anche verso alcuni docenti, che si accontentano…

Basta voti e lezioni frontali a scuola

basta voti

“Il sistema della scuola è arcaico e tradizionalista: bisogna andare oltre le lezioni frontali e i voti”. Non usa mezzi termini il pedagogista Daniele Novara che, intervenuto al convegno “La scuola non è una gara”, ha evidenziato quali sono i problemi del sistema scolastico italiano e le possibili soluzioni. Se oggi studenti e docenti appaiono demotivati, in parte si deve al mancato rinnovamento della scuola, che da anni ormai vive…

Il liceo classico insegna cosa serve per non essere servi ed offre una comprensione profonda dell’essenza umana

non essere servi

Gli ultimi anni hanno visto un continuo e costante calo di iscrizioni al liceo classico: sempre meno studenti scelgono questo indirizzo, una tendenza su cui si è generato un ampio dibattito. Fra le diverse personalità che cercano di spiegare le ragioni o trarre le conclusioni del fenomeno, spicca quella di Piergiorgio Odifreddi. Il matematico e divulgatore, noto per opinioni dirette e profonde, ha cercato di inserire la crisi del liceo…

Gli alunni plusdotati ci insegnano che la scuola non dovrebbe ostinarsi a proporre lezioni frontali per alunni “standard” che non esistono

alunni standard

Quando si sentono apprezzati, i bambini sono felici all’idea di imparare qualcosa e di condividere quello che ha imparato. Ciò è vero in particolar modo per gli alunni plusdotati, spesso non valorizzati da una scuola che fatica a offrire un’educazione adeguata. Ne ha parlato di recente la pedagogista e docente universitaria Anna Granata in un’intervista al giornale Fanpage . Secondo l’esperta, una scuola che usa lo stesso metodo per tutti…

Una preside a Repubblica: “I genitori sono fissati con i voti, ma non si chiedono se i figli abbiano davvero imparato. Contestano ogni insufficienza”

genitori sono fissati con i voti

Che la scuola fatichi a svolgere la propria funzione educativa non è certo un mistero. Da un lato, ci sono i rapporti sempre più complessi con i genitori che tendono a intervenire nella vita scolastica, spesso a sproposito. Dall’altro, c’è il rapporto degli studenti e delle famiglie con il voto, strumento necessario ma spesso criticato. Ne parla in un’intervista a Repubblica la preside Maria Grazia Lancellotti, che ritiene sia necessario…

La scuola di oggi è arretrata e anacronistica, si parla di istruzione 4.0 quando a stento arriviamo all’1.0

scuola di oggi è arretrata

L’Italia ha un sistema scolastico arretrato, ancora intrappolato nella rigida divisione tra materie scientifiche e materie umanistiche. Si tratta di una riflessione che Piergiorgio Odifreddi ha condiviso con l’Huffington Post nel corso di un’intervista. Secondo il matematico e divulgatore, è fondamentale rinnovare la scuola e riportarla alla sua funzione primaria: preparare gli strumenti al mondo reale. Proprio questo tema, oggi vivo più che mai, sarà al centro dell’intervento di Piergiorgio…

Fuori i genitori dalla scuola?

Fuori i genitori dalla scuola

La questione del rapporto fra genitori e scuola è oggi più importante che mai, e per diverse ragioni. Da un lato, infatti, sempre più spesso i genitori intervengono per criticare le decisioni degli insegnanti o della scuola stessa; dall’altro, i genitori tendono a trasformarsi in amici dei propri figli e a dare loro tutto ciò che desiderano, tranne un’educazione. In uno scenario così delicato, due visioni si contrappongono: c’è chi…

Accettare le diversità attraverso l’abbattimento degli stereotipi, Roberta Bruzzone si dedica agli insegnanti e diventa relatrice di Educability

roberta bruzzone

Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, ancora oggi gli stereotipi di genere condizionano tantissimi aspetti della nostra società. Lungi dall’essere la semplice imposizione di una categoria su un’altra, si tratta di idee interiorizzate da tutti, e che quindi necessitano di un lavoro profondo e consapevole per essere riconosciute e affrontate. A parlarne è la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che al tema di come abbattere gli…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025