Esiste una parola, anche se è incredibile a pensarci, che descrive la paura per la matematica: matofobia, dall’unione di matematica e fobia.
La matofobia ha dei veri e propri sintomi. Sudorazione, battito accelerato, nausea… è una fobia vera e propria, che paralizza gli studenti.
Il matematico sudafricano Seymour Papert afferma che questa paura e avversione per la disciplina nasce a scuola, durante i primi anni di istruzione scolastica. In realtà alcuni studi hanno dimostrato che l’ansia aumenta con l’avanzare dell’età: i bambini di classe prima della scuola primaria, per esempio, hanno bassi livelli di ansia e malessere verso la matematica.
Pare che la matofobia colpisca maggiormente le ragazze rispetto ai ragazzi: questo perché i pregiudizi culturali vedono nei ragazzi una mente più “scientifica”, portata verso le materie più tecniche, e le ragazze invece più inclini alle materie umanistiche e quindi più avverse alla matematica.
A volte l’ansia da matematica si verifica in soggetti che riescono molto bene in questa disciplina, a cui basta un solo fallimento in un compito per dare inizio a una spirale di malessere, paura e avversione per la materia. In questi casi prevenire non è semplice, perché l’iniziale bravura in matematica di questi ragazzi fa sembrare che “vada tutto bene” e rende difficile individuare lo strisciare e l’avvicinarsi di questa fobia.
MA COME SI PUÒ FARE PER PREVENIRE O CURARE QUESTA ANSIA?
Innanzitutto sarebbe meglio evitare tutto il clima di competizione e “gara” che generalmente si respira attorno alla matematica (in alcuni paesi si organizzano pure le “olimpiadi”) che è una minaccia per l’autostima dei ragazzi.
È un ottima soluzione anche quella di non puntare tutto l’apprendimento della matematica sul voto e sulla valutazione finale: se i bambini e i ragazzi riescono a percepirla con serenità, senza preoccupazione eccessiva per i voti, la loro paura di affrontare la matematica diminuirebbe (questo dovrebbe valere, comunque, per ogni materia).
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Un altro modo per diminuire l’ansia verso la matematica è farla scendere dal suo trono di materia lontana, astratta e inarrivabile, fatta di problemi lontani dalla vita reale e calcoli fini a sé stessi: è necessario renderla vicina alla vita di tutti i giorni, facendo capire ai bambini e ai ragazzi perché viene insegnata, non solo come insieme di virtuosismi ma come strumento realmente in grado di migliorare la nostra vita e aiutarci quotidianamente, cominciando proprio dalla vita dei bambini.
Pagina estratta da Nuovi Traguardi Discipline
In cosa può aiutarli, la matematica? Indubbiamente durante il gioco, gli scambi di figurine e caramelle, nei giochi di società…
Alcuni studi hanno dimostrato che utilizzare la metacognizione diminuisce di molto i livelli di ansia verso la matematica: rendere i bambini e i ragazzi consapevoli del loro percorso di apprendimento, in grado di fermarsi a riflettere sulle loro debolezze ma anche sui loro punti forti, fa sì che l’apprendimento della matematica venga considerato come un viaggio, come un flusso in continuo divenire, nel quale non ci si deve preoccupare se non sono stati ancora raggiunti alcune tappe.
Pagina di riflessione e autovalutazione estratta da IL GRILLO E LA LUNA
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Chi di voi ha sofferto di matofobia? Come siete riusciti a sconfiggerla, se l’avete sconfitta, e cosa vi fa ancora paura?
Sono un ex insegnante poi preside. Ho finito la mia carriera dopo 41 anni nel2007 Ma non ho trovato che conferme nei vostri scritti….
Ok