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In Danimarca l’educazione finanziaria diventa materia obbligatoria. E in Italia? 🤔

L’educazione finanziaria e in generale l’alfabetizzazione finanziaria sono competenze sempre più necessarie nella vita di tutti i giorni. Sapere cosa significa inflazione e cos’è un investimento, capire cos’è la pianificazione economica e imparare a gestire le proprie spese non sono conoscenze scolastiche in senso tradizionale. Eppure, rappresentano un insieme di strumenti utili per la vita in società degli studenti.

Sono diversi i Paesi europei a ritenere l’educazione finanziaria una delle competenze più utili da insegnare ai giovani che frequentano le scuole pubbliche. In particolare, a far discutere è la Danimarca, in cui l’educazione finanziaria è diventata una materia obbligatoria per gli studenti fra i 13 e i 15 anni. E in Italia?

Un investimento nel futuro dei giovani

Se investire sui giovani significa investire sul futuro della società, la Danimarca sta facendo scuola. Grazie al tasso di alfabetizzazione finanziaria del 71%, rispetto alla media globale del 33%, il Paese europeo è fra quelli in cui i giovani vengono preparati sin da piccoli ad affrontare concetti economici complessi.

Un esempio concreto di questo approccio è la Danish Money Week, iniziativa che coinvolge circa 20 mila studenti in workshop e incontri con esperti sul tema dell’educazione finanziaria. E un discorso simile si può fare anche su Emit, app per bambini dai 4 ai 10 anni che impiega un approccio ludico e interattivo per insegnare ai più piccoli il valore del denaro, del risparmio, della pianificazione.

A queste iniziative, ricorda il World Economic Forum link esterno, si aggiunge anche l’educazione finanziaria come materia obbligatoria per gli studenti dai 13 ai 15 anni. Come dicevamo, si tratta di una forma di investimento nel futuro dei giovani, che quindi non si troveranno impreparati al mondo una volta fuori dalla scuola.

alfabetizzazione finanziaria

Non è un caso se la Danimarca è uno dei Paesi capofila in UE per quanto riguarda la conoscenza dei concetti finanziari. A confermarlo è anche il rapporto Longevity Economy Principles link esterno, che vede nello Stato europeo un’eccellenza in questo campo. L’idea base è che un’adeguata formazione finanziaria possa migliorare la resilienza economica tanto del singolo quanto della società nel lungo termine.

La situazione è diversa in Italia, come mostra l’indagine triennale della Banca d’Italia link esterno, in cui la conoscenza di concetti come inflazione, diversificazione del rischio, tasso d’interesse è ben al di sotto sia della media europea sia della media OCSE. In particolare, il problema riguarda diversi aspetti della nostra società:

  • un italiano su cinque è classificato come “finanziariamente fragile e disinteressato”;
  • over 65, donne, disoccupati e lavoratori domestici costituiscono le categorie più a rischio;
  • la situazione è più critica nel Sud Italia e nelle Isole, dove l’educazione finanziaria è meno diffusa.

Se da una parte abbiamo la Danimarca, con i suoi programmi e le sue iniziative che portano la finanza nell’educazione dei giovani, dall’altro c’è l’Italia. Qui sono infatti necessari interventi mirati che migliorino la consapevolezza economica dei cittadini, già a partire dalla scuola.

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educazione finanziaria nella scuola primaria

Da questo punto di vista, ci sono buone notizie che fanno ben sperare per il futuro dei giovani italiani. Il nostro Paese sta infatti cercando di recuperare con l’introduzione dell’educazione finanziaria nella scuola primaria.

A partire dai primi anni, infatti, i bambini potranno familiarizzare con i concetti basilari della nostra economia, come risparmio e valore del denaro. Già alcuni libri di testo stanno già includendo sezioni dedicate all’educazione finanziaria, come per esempio il sussidiario per il primo ciclo Incanto link esterno, edito dal Gruppo Editoriale ELi.

INCANTO

Scopri il nuovo sussidiario per i primi tre anni di scuola primaria con l’educazione finanziaria

All’interno del volume c’è infatti un capitolo dedicato al tema “La mia prima educazione finanziaria”, con attività ed esercizi trasversali, come ad esempio quelli di matematica, che permettono agli alunni di:

  • calcolare il denaro necessario per acquistare materiali scolastici;
  • organizzare una festa di classe, considerando numero di invitati e budget disponibile;
  • suddividere il proprio budget fra spese e risparmio.

Insomma, l’educazione finanziaria è oggi una competenza fondamentale per affrontare in modo consapevole le sfide di una società in cui l’economia è sempre più importante. Benché l’Italia parta da una situazione svantaggiata, lo abbiamo visto, alcune iniziative stanno già andando nella giusta direzione. Meglio tardi che mai.

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