La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Mai parlare male degli insegnanti davanti ai figli, non è così che si educa. Li ridurrete a non fidarsi di nessuno.

Ospite all’incontro Scuola per Genitori PLUS, organizzato da Confartigianato Vicenza link esterno, Umberto Galimberti è tornato sul rapporto fra scuola e famiglia. Fondamentale nel percorso di crescita degli studenti, e non solo, questa relazione spesso diventa una sterile contrapposizione che non giova ad alcuno.

Per questa ragione, il filosofo e psicanalista ha lanciato un appello ai genitori: “mai parlare male degli insegnanti davanti ai propri figli”. Un invito chiaro e diretto dalle conseguenze fondamentali sullo sviluppo emotivo dei giovani: vediamo perché.

Mai parlare male degli insegnanti

Secondo Galimberti, criticare i docenti di fronte ai bambini rischia di generare una confusione emotiva molto pericolosa. La scuola rappresenta infatti un’estensione del mondo affettivo del bambino, un luogo dove si creano legami significativi, positivi o negativi che siano.

Cosa succede allora quando un bimbo sente i genitori denigrare un insegnante? Si crea un conflitto interiore che può portare a due diversi esiti:

  • da una parte, se il bambino ha un buon rapporto con l’insegnante si sentirà in errore per essersi affezionato;
  • dall’altra parte, se il bambino ha un cattivo rapporto con l’insegnante, vedrà rafforzata la sua diffidenza nei confronti della scuola.

Quale che sia la situazione specifica, in entrambi i casi il risultato è quello di una generalizzata perdita di fiducia che colpisce tutte le figure educative. Da questo punto di vista, per il bene dei figli diventa ancora più importante una collaborazione fra scuola e famiglia, fra insegnanti e genitori.

LEGGI ANCHE
Umberto Galimberti agli insegnanti: “Usate meno il pc a scuola e basate la didattica sulla comunicazione”

un problema di fondo

La contrapposizione fra genitori e insegnanti si esprime anche nella separazione fra istruzione ed educazione, due concetti che possono sembrare simili ma presentano molte differenze. Secondo Galimberti, infatti:

  • da un lato, istruire significa trasmettere conoscenze e competenze;
  • dall’altro lato, educare significa formare individui, sviluppare le loro personalità e il loro pensiero critico.

Ad oggi, la scuola avrebbe rinunciato all’educazione per concentrarsi sulla mera istruzione, di fatto delegando il compito ai genitori. Genitori che, dal canto loro, sono solo preoccupati che i figli vengano promossi, tanto da minacciare spesso azioni legali nel caso in cui ciò non avvenga.

Da entrambe le parti c’è quindi un disinteresse nei confronti dello sviluppo personale dei giovani, al netto delle iniziative personali di pochi docenti. Il risultato è una promozione il cui unico scopo è evitare problemi con le famiglie che, di fatto, non risolve i problemi né permette agli studenti di crescere.

Recuperare il senso dell’educazione

In una scuola che ha già molti problemi, le famiglie dovrebbero ripensare nel profondo il loro apporto al percorso dei giovani. Di fronte a classi sovraffollate, locali fatiscenti, finanziamenti assenti e così via, insomma, i genitori dovrebbero essere alleati dei docenti, non nemici. E allo stesso tempo, continua Galimberti, essi dovrebbero pensare al benessere dei figli:

Le madri parlano ai figli solo a livello fisico, senza mai chiedere loro “sei felice?”. E poi li sommergono di regali, uccidendo il desiderio, che è mancanza. Abbiamo solo dodici anni per parlare veramente con i nostri figli: riempirli di regali in cambio di parole mancate è un delitto. Poi ci lamentiamo che sono indifferenti a tutto.

Il messaggio di Umberto Galimberti è chiaro: per crescere bambini sicuri e consapevoli, è necessario recuperare il senso dell’educazione. Sostenere la scuola, rispettare gli insegnanti e favorire il dialogo sono passi fondamentali per costruire un futuro in cui i giovani siano in grado di affrontare il mondo in modo consapevole. Senza perdere la fiducia nella loro educazione, o nella scuola in generale.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Un alunno su due non sa leggere le lancette di un orologio

leggere le lancette di un orologio

Che le nuove generazioni siano molto diverse da quelle del passato non è certo un mistero. Eppure, spesso questa differenza si esprime in dettagli che fanno parte della nostra quotidianità, ma che sono destinati a cambiare per sempre. Per esempio, una recente indagine condotta da YouGov ha rilevato che un giovane su due trova difficile leggere un tradizionale orologio analogico, rispetto ad un orologio digitale. Con conseguenze che potrebbero anche…

Se non volete trovarvi male con la matematica in quarta e quinta primaria, adottate Nel Cuore dei Saperi. Per le maestre “è il migliore”

matematica nella scuola primaria

Cosa cerca un insegnante da un libro di matematica nella scuola primaria? Una grande presenza di attività pratiche, esercizi e problemi che coinvolgano gli studenti e li aiutino a comprendere i concetti matematici in modo interattivo, autentico, concreto. Dei compiti di realtà e contenuti didattici vicini alla vita quotidiana dei bambini e dei ragazzi, che rendano la matematica qualcosa di non irraggiungibile e astratta, come invece molto spesso accade. E…

Carta e penna tornano protagonisti, gli studenti di una scuola scrivono lettere a mano e vanno alle Poste per spedirle come una volta

studenti di una scuola scrivono lettere a mano

Sostituita da tastiere e touchscreen, computer e applicazioni digitali, la scrittura a mano sta lentamente scomparendo. Proprio come avviene con il corsivo, anche la pratica della scrittura manuale viene impiegata sempre meno sia nella vita quotidiana sia a scuola. Pertanto, sono da accogliere con entusiasmo iniziative il cui obiettivo è riscoprire il valore di questa pratica. Un esempio concreto arriva da una scuola primaria di Terme Vigliatore, in provincia di…

Quando Topolino era in latino

Topolino era in latino

Immaginate di aprire un fumetto Disney e leggere nella nuvoletta di Topolino: “Aspice, usitatum automatum temporis emi!” – “Guarda, ho acquistato una macchina del tempo di seconda mano”. Subito dopo, l’interlocutore ribatte: “Nil quidem! Vetus enim televisificum instrumentum inerat” – “No, c’era solo questo vecchio televisore”. Siamo abituati a vedere le avventure dei personaggi disneyani raccontate in ogni lingua del mondo, ma pensare di trovarle narrate in latino è qualcosa…

Pepper e la Scuola nel Parco è la novità più interessante per i primi tre anni di scuola primaria

Pepper e la Scuola nel Parco

Per il primo ciclo della scuola primaria, arriva un progetto educativo innovativo che offre ai bambini un percorso di apprendimento coinvolgente e ben organizzato. Si tratta di Pepper e la Scuola nel Parco, che segue un metodo chiaro e progressivo, puntando a sviluppare la comprensione, il ragionamento e il pensiero critico, con la narrazione e il gioco come strumenti principali. Le attività pratiche, la riflessione sulla lingua e gli interventi…

Ora è definitivo, la legge sulle competenze non cognitive e trasversali a scuola è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale

legge sulle competenze non cognitive

Le competenze non cognitive rappresentano una parte importante del dibattito contemporaneo sull’educazione. Alla base di questa tendenza c’è la consapevolezza che la scuola non può limitarsi a trasmettere soltanto nozioni. Al contrario, deve anche insegnare agli studenti le cosiddette life skills, ossia competenze come il problem solving, il pensiero critico e la gestione dello stress. A confermare la nuova direzione c’è anche una legge di recente pubblicata in Gazzetta Ufficiale,…

In una scuola italiana è stata introdotta l’ora di uncinetto, per insegnare agli alunni a socializzare immersi in una sana lentezza

ora di uncinetto

In un mondo contemporaneo in cui la tecnologia è sempre più diffusa, è naturale che anche la scuola debba adattarsi e andare incontro al cambiamento. L’uso degli smartphone, lo studio dell’informatica, il ricorso all’intelligenza artificiale sono ormai strumenti quotidiani e lo saranno maggiormente in futuro. Eppure, anche alcune pratiche del passato possono trovare un posto fra le moderne iniziative educative. Questo è in particolare il caso dell’istituto comprensivo di Cerro…

Il sussidiario delle maestre Laura e Flavia, le maestre delle parole, conquista le scuole italiane: “Un doppio finale per insegnare l’empatia”

sussidiario delle maestre

Si chiama Nel Cuore delle Parole ed è il nuovo sussidiario delle letture per la scuola primaria, edito da Cetem del Gruppo Editoriale ELi. Già utilizzato da oltre 50.000 bambini, ha ricevuto ottimi riscontri da parte degli insegnanti che lo hanno scelto per le loro classi. Un risultato che non stupisce, visto il successo già ottenuto dai precedenti progetti editoriali firmati dal team autoriale Stano e Zampighi, entrambe insegnanti di…

La disposizione dei banchi influisce sull’apprendimento degli alunni

disposizione dei banchi

All’inizio di un nuovo ciclo scolastico, nulla è più importante per un alunno della scelta del posto giusto. La decisione non è mai casuale: al contrario, mette insieme le preferenze personali, le indicazioni degli insegnanti ma, soprattutto, la disposizione dei banchi in classe. L’organizzazione spaziale di un’aula è infatti tutt’altro che neutra e, anzi, può influenzare l’esperienza degli studenti durante le ore passate a scuola. Apprendimento, comportamento e dinamiche sociali…

In Estonia l’intelligenza artificiale si studierà a scuola

Estonia intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo ad un ritmo sempre più rapido, tanto da influenzare profondamente ogni aspetto della nostra vita. Dall’economia alla sanità, dallo svago all’istruzione, diversi Paesi intendono adottare strategie per una corretta gestione delle IA e per la formazione dei giovani. Fra essi spicca l’Estonia, la cui scuola investe da anni nel digitale ed è considerata la migliore in Europa, che potrebbe diventare il modello di riferimento…

80€ in regalo per te!

X