L’insegnamento della lingua dei segni avverrà anche a scuola e la Puglia sarà la prima regione italiana ad avviare questo progetto. Tuttavia, abbiamo già la possibilità di avvicinare gli alunni a forme di comunicazione come l’alfabeto muto se è nostra intenzione affrontare in classe questo tema. Vediamo insieme quali sono gli strumenti di cui possiamo servirci per arrivare a rendere il mondo dei ragazzi quanto più inclusivo possibile.
Puntare sempre di più verso l’inclusione
La Puglia, con un progetto pilota che partirà nell’anno scolastico in corso, inserirà l’insegnamento della lingua dei segni in tutte le scuole secondarie di primo grado con l’obiettivo di mirare all’inclusione di chi soffre di qualche carenza nelle capacità di comunicazione. Nella Regione, infatti, il numero di persone affette da disabilità uditive si aggira intorno ai 5000 casi. A tal fine, si è ritenuto fondamentale puntare l’attenzione sulla formazione a tutto tondo delle abilità di comunicazione e questo già a partire dall’età adolescenziale. In questo modo, tutte quelle limitazioni e barriere che hanno la triste tendenza a inibire le interazioni con chi è affetto da deficit uditivi verranno meno.
Strategia di intervento
Il Consiglio regionale ENS Puglia è coinvolto nella strategia di intervento sull’insegnamento della lingua dei segni a scuola. In particolare, saranno due i perni sui quali si svilupperà l’intero progetto.
L’assessorato regionale al Welfare curerà l’attivazione di servizi di interpretariato LIS e LIST in alcuni luoghi di importanza strategica: tribunali, strutture socio-sanitarie e, più in generale, sedi destinate alla pubblica amministrazione. Le prestazioni avverranno in presenza e attraverso piattaforme digitali dedicate. Sarà possibile, in questo modo, operare a favore della massima offerta di comunicabilità possibile, priva di qualsiasi barriera. I bisogni delle persone affette da disabilità uditiva saranno, perciò, garantiti in modo pieno e completo.
In secondo luogo, l’assessorato all’Istruzione si occuperà della messa a punto di corsi di insegnamento dedicati all’interpretariato LIS e LIST. Ciò coinvolgerà tutte le scuole secondarie presenti in Puglia.
La lingua dei segni nei sussidiari della scuola primaria
Se lo desideriamo, l’insegnamento o l’introduzione della lingua dei segni può essere impartito anche nell’ambito della scuola primaria. Esistono, infatti, dei sussidiari che hanno dedicato sezioni apposite per avvicinare gli alunni a questo sistema di comunicazione.
Un’introduzione all’alfabeto braille e alla LIS, ovvero la lingua italiana dei segni, l’ho trovata sfogliando un nuovissimo sussidiario lasciato dal rappresentante nella nostra scuola che si chiama Sottopra , alla pagina 214 del volume di Terza letture. Possiamo attingere a questa pubblicazione per raccontare alle nostre classi la storia di Louis Braille che, da bambino, cercò il modo di superare l’ostacolo della sua cecità per continuare a studiare, e di come la sua invenzione sia diventata fondamentale per migliorare la vita di tantissime persone. Ma anche di come sia possibile interagire con chi non può sentirci, grazie ad alcuni segni che costituiscono la base della comunicazione LIS.
SOTTOSOPRA
Scopri il nuovo sussidiario dei primi tre anni di scuola primaria con pagine dedicate alla lingua dei segni