La rivista per la scuola e per la didattica
VALUTAZIONE

L’apprendimento è un viaggio felice: le verifiche dovrebbero servire per crescere, non solo per valutare

Se torno indietro con la memoria e penso agli anni in cui ho frequentato le scuole elementari (allora si chiamavano così) le prime emozioni che mi vengono in mente sono ansia e paura.

Purtroppo, per molti di noi, bambini cresciuti negli Anni Ottanta, l’apprendimento e l’educazione in generale sono collegati a queste emozioni negative: paura del rimprovero del maestro, paura del castigo o del brutto voto, paura della reazione dei genitori a fronte di un insuccesso scolastico, ansia nell’affrontare una prova e nell’esprimere una propria opinione.

In passato, ahimè, la scuola era tendenzialmente poco attenta alle esigenze affettive ed emotive degli alunni: alcuni insegnanti alzavano le mani, non dimostravano grandi capacità empatiche, usavano un linguaggio che spesso sminuiva e umiliava gli scolari.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

E tutto ciò sembrava ai più normale.

In generale, anche nelle famiglie, le emozioni dei bambini erano considerate poco importanti:

“È piccolo non capisce.
Ma sì gli passerà.
Non piangere che diventi brutto.
Che caratteraccio che ha questo bambino.”

Le emozioni dei più piccoli venivano liquidate con queste poche parole: scoppi di ira e crisi di pianto erano definiti poco più che sciocchi capricci o frutto di indoli caratteriali scontrose, sulle quali non si poteva intervenire. Solo oggi sappiamo come questa pedagogia abbia contribuito a creare in alcuni di quei bambini, oggi  diventati adulti, problemi di bassa autostima, ansia, panico, depressione.

Ma, per fortuna, i tempi sono cambiati.

Oggi tutte le ricerche in ambito neuroscientifico sostengono una tesi del tutto opposta: l’affettività condiziona positivamente l’apprendimento e tutti i processi cognitivi e l’insegnante, in quanto educatore, ha il ruolo fondamentale di aiutare i propri alunni nella conoscenze e nella gestione delle proprie emozioni.

Per questo processo è stato coniato il termine di alfabetizzazione emozionale: una persona, per essere in equilibrio, deve imparare a distinguere i propri stati emotivi e deve poterli esprimere in modo opportuno.

Le emozioni, alla fine sono impulsi ad agire: se il bambino non è in grado di interrogare la sua interiorità e distinguere le varie emozioni, non riuscirà nemmeno a riconoscere quelle degli altri, né riuscirà a stabilire relazioni appropriate in ambito famigliare, scolastico e professionale.

L’aspetto emotivo poi influisce molto anche nella costruzione dell’autostima dell’alunno: un bambino che si sente compreso, accolto, valorizzato, accettato come individuo unico, si connette emotivamente all’insegnante, apprende meglio, sa di poter essere in grado di imparare ed è motivato.

Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza emotiva, un requisito indispensabile per qualsiasi buon insegnante. Già Daniel Goleman, nei suoi studi, aveva individuato i diversi tipi di intelligenza umana tra cui quella emotiva, sociale, che permette di costruire relazioni positive con gli altri attraverso l’empatia, l’autocontrollo e l’autoconsapevolezza.

L’autore del bestseller “Intelligenza emotiva” definisce l’empatia come la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri e definisce il livello di maturità emotiva di un essere umano. L’empatia può essere allenata, addestrata e trasmessa: per questo è davvero molto importante per un insegnante avere questa capacità e coltivarla nel lavoro quotidiano in classe.

LEGGI ANCHE: Empatia, pazienza e senso dell’umorismo: le tre qualità che ogni insegnante dovrebbe avere

Con questo cambio radicale di prospettiva siamo così passati dall’idea di insegnante della paura a quello affettivo: un insegnante che non è permissivo o poco autorevole, bensì un docente che sa comprendere e dialogare con i bambini, che è vincente, perché aiuta realmente l’alunno nello sviluppo del suo potenziale educativo.

E proprio in quest’ottica mi ha piacevolmente sbalordito un sussidiario delle letture di quarta e quinta chiamato Missione Compiuta link esterno, in particolare il suo Quaderno delle Verifiche.

Missione Compiuta verifiche

Il corso è un progetto editoriale innovativo, incentrato sul concetto di apprendimento attivo e che mira a sollecitare e valorizzare i diversi tipi di intelligenza degli alunni.

Tra gli allegati forniti, gli studenti hanno a disposizione il sopracitato “Quaderno delle Verifiche”, uno strumento di valutazione e autovalutazione, che rivoluziona il concetto stesso di valutazione, intesa come mezzo di crescita personale e acquisizione di auto consapevolezza.

Il quaderno biennale propone una serie di attività suddivise per quadrimestri e lavora su ascolto, lettura e comprensione, riflessione linguistica, produzione, compiti non noti e consente una valutazione partecipativa, nella quale l’errore è inteso come una risorsa per crescere.

Prima pagina del Quaderno delle Verifiche

Questo permette ai bambini di far crescere in loro la consapevolezza che le verifiche non servono solo per essere giudicati, ma quanto più per capire quali possono essere i propri punti di forza o debolezza. Con questo cambio di prospettiva l’attività di valutazione non è  più un momento stressante, di agitazione o, peggio ancora, di ansia, ma un momento costruttivo di crescita.

Il quaderno infatti va lasciato a scuola e propone attività di valutazione partecipativa, slegando le verifiche dall’ansia di prestazione e dal confronto con le aspettative dei genitori.

MISSIONE COMPIUTA LETTURE

Scopri il nuovo sussidiario delle letture con il Quaderno delle Verifiche di valutazione e autovalutazione per la crescita personale dell’alunno

Così, con un insegnante affettivo al proprio fianco e gli strumenti giusti, apprendere non sarà più una corsa ad ostacoli, o uno slalom tra paura e ansia, ma un viaggio felice verso una crescita serena.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


7 motivi per cui adottare Direzione Letture in quarta e quinta primaria

adottare Direzione Letture

Insegnare a leggere non significa soltanto trasmettere un’abilità. Significa offrire ai bambini uno strumento per decifrare il mondo, riconoscersi, entrare in relazione con gli altri e costruire una vita piena di senso. Eppure, sempre più spesso, i piccoli alunni mostrano difficoltà nella comprensione dei testi, nella capacità di rielaborare contenuti e, soprattutto, di dare forma scritta al proprio pensiero. Non si tratta solo di un’emergenza didattica. È un nodo educativo,…

Se ti aspetti poco dai tuoi studenti, è probabile che otterrai poco anche da loro. Le terribili conseguenze dell’effetto Golem

effetto Golem

Quante volte sarà successo di avere un alunno o un compagno di classe che proprio non riesce ad avere buoni risultati in una materia? I voti delle sue verifiche e delle sue interrogazioni sono così bassi che, in fondo, ci si aspetta proprio quel tipo di valutazione. E nulla di diverso. Ecco, spesso questa dinamica ha poco di oggettivo: al contrario, si tratta di un meccanismo psicologico che prende il…

Annunciato il kit docente gratuito per tutti gli insegnanti che adotteranno un sussidiario del Gruppo Editoriale ELi nel prossimo anno scolastico

kit docente gratuito

Scegliere il sussidiario giusto per la scuola primaria è per l’insegnante una decisione importantissima. Sarà quel libro di testo ad accompagnare per i primi anni di istruzione tantissimi alunni, insieme ai materiali didattici pensati per il docente. Un buon sussidiario deve infatti essere affiancato da strumenti che possano semplificare il lavoro quotidiano in classe, migliorare l’organizzazione delle lezioni e favorire una didattica più efficace e inclusiva. Risponde a questa esigenza…

Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Il bullismo nasce nelle scuole medie

bullismo nasce nelle scuole medie

Il bullismo è uno dei problemi più urgenti della nostra società e, benché non sia circoscritto all’ambito scolastico, proprio all’interno della scuola trova il suo inizio. Lo conferma il Rapporto ESPAD Italia per il 2023 che, insieme ad altri studi, monitora i comportamenti a rischio fra gli studenti della scuola secondaria. Fra i dati analizzati dall’indagine, i più allarmanti riguardano la fascia d’età in cui cominciano i primi atteggiamenti di…

Nel cuore delle parole, il sussidiario delle letture dai doppi finali per scoprire le tipologie testuali attraverso un metodo deduttivo

nel cuore delle parole 2025

Nel cuore delle parole è un’opera che si pone l’obiettivo di accompagnare gli alunni e le alunne nel loro viaggio di crescita nel mondo del sapere. Ma non solo. In questo particolare momento storico la società richiede a gran voce a tutte le agenzie educative di farsi carico non solo delle competenze cognitive, ma anche e soprattutto dell’educazione affettivo-emotiva, al fine di preparare i cittadini e le cittadine del domani…

L’intelligenza artificiale tende a “compiacerci”, cercando di confermare le sue affermazioni, anche quando queste sono palesemente false

intelligenza artificiale tende a compiacerci

Di intelligenza artificiale in ambito scolastico si parla ormai ogni giorno, o quasi, e non sempre in termini lusinghieri. Sono molti i docenti che vorrebbero usarla, altrettanti quelli che già la utilizzano ma, allo stesso tempo, tantissimi insegnanti si dicono diffidenti. Docenti e studenti tuttavia ignorano il rischio più grande che risiede nell’uso delle IA generative per svolgere un qualche compito: le informazioni sbagliate. Le intelligenze artificiali sono spesso inattendibili…

Hai visto la novità?

X