La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Bambini dipendenti da smartphone e da tablet, quattro soluzioni immediate per capovolgere le cattive abitudini

La schiavitù nei confronti della tecnologia produce numeri allarmanti, ma come genitori possiamo intervenire al fine di invertire la rotta e salvare i nostri bambini da quella che assume sempre di più i profili di una vera e propria dipendenza.

Se perfino Steve Jobs, che ha fondato Apple e ha ideato la stragrande maggioranza dei dispositivi tecnologici che al giorno d’oggi rappresentano la nostra quotidianità, aveva realizzato quanto fossero problematici gli effetti di tablet e smartphone sugli adulti al punto da vietarne l’uso ai suoi quattro figli, occorre affrontare la questione con la giusta attenzione prima che sia troppo tardi.

Un uso senza limiti di questi device, infatti, può sfociare in una vera e propria dipendenza, con gli stessi connotati ed effetti che si riscontrano nell’assuefazione da tabacco, alcol e sostanze stupefacenti. Come possiamo agire in modo da evitare che i nostri figli diventino vittime di una potenziale minaccia che può rovinare le loro vite?

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

PARLIAMO DI NUMERI

La Società Italiana di Pediatria affronta il fenomeno delle dipendenze da smartphone e tablet partendo da uno studio americano, secondo il quale i bambini di età compresa tra gli 0 e gli 8 anni che fanno uso di device multimediali hanno raggiunto una soglia di percentuale altissima.

Lo studio attesta link esterno che l’80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni sono perfettamente in grado di utilizzare i cellulari dei loro genitori, e che più di un bambino su due, oggi, si avvicina a questi dispositivi già prima di aver maturato due anni di età. Per quel che riguarda l’età prescolare, è dimostrato come ciascun bambino abbia nella sua stanzetta almeno un computer, una consolle per videogiocare, se non proprio un telefonino o un tablet personale a sua disposizione.

La domanda, in questo caso, sorge spontanea: perché sottoporre bambini così piccoli a una pressione tecnologica tanto invadente? Solitamente, questi dispositivi rappresentano la soluzione più semplice e immediata che calma il bambino quando piange o cerca le attenzioni dei più grandi, magari in pubblico, in situazioni come un’uscita al ristorante. Uno smartphone può distrarre e occupare il piccolo mentre suo padre o sua madre sono impegnati in altre faccende, ma abusare di questi strumenti comporta, a lungo andare, problemi molto più gravi di quanto si possa credere.

LEGGI ANCHE: Alunno abbandona lo smartphone: “Mi annoia, molto meglio suonare”

COME AGIRE PER RISOLVERE IL PROBLEMA?

Anche se i nostri figli dovessero già essere molto versati nell’uso della tecnologia, non dobbiamo abbandonarci allo sconforto e temere che non sia più possibile allontanarli da strumenti quali computer e simili. Esistono, infatti, diverse strategie che possiamo adottare per evitare che una cattiva abitudine si trasformi in una vera e propria dipendenza.

  • Lo smartphone non è la soluzione che calma i capricci di un bambino

Il pianto e i lamenti di un bambino spesso servono ad attirare la nostra attenzione, soprattutto quando il piccolo non è in grado di esprimersi in maniera differente. Zittirlo o calmarlo con il telefono non risolve nulla: che abbia fame o si senta semplicemente solo, è dovere del genitore comprenderne il disagio e risolverlo. La qualità del tempo trascorso insieme coi propri cari è un bene prezioso che non può essere sostituito con un input privo di calore umano come lo è quello offerto da qualsiasi strumento tecnologico.

  • Regole chiare, ma non dittatoriali

Non è necessario assumere un comportamento autoritario e aggressivo: sarà sufficiente definire con serenità e chiarezza quali sono i momenti in cui è possibile usare la tecnologia, e quali altri, invece, devono esserne privi. Se qualche volta dovessero esserci delle piccole deroghe, non sarà un problema insormontabile: ciò che importa è essere limpidi e fermi nel definire che non può essere ammesso un uso smodato e privo di controllo di smartphone, pc e tablet.

  • Dobbiamo essere i primi a rispettare le regole

Se i nostri figli riconosceranno in noi un esempio da seguire, saranno più propensi a rispettare i limiti che imponiamo loro. Nel momento in cui siamo in loro compagnia, condividiamo il nostro tempo durante i pasti, giochiamo insieme e ci prepariamo per andare a dormire, sarebbe utile mettere lo smartphone in silenzioso per dedicar loro tutta la nostra attenzione. In questo modo, sarà più facile comprendere le ragioni dei divieti e quanto sia importante stare insieme senza distrazioni.

  • Non solo divieti, ma anche alternative

La scelta di stimoli alternativi diversi da quelli tecnologici deve andare di pari passo coi limiti che imponiamo ai nostri bambini. Nel momento in cui vietiamo loro di fare qualcosa, è necessario rimediare a quel vuoto con un’attività che sia in linea coi risultati che desideriamo ottenere, ed è importante che, tra le opportunità grazie alle quali riempire le giornate con passatempi di qualità, rientri la nostra presenza: che sia la lettura di un buon libro, una passeggiata al parco, o un gioco di società, dedichiamo ai nostri figli il loro tempo libero così che coincida col nostro. Non soltanto impareranno a inquadrare la tecnologia in maniera più equilibrata, ma vivranno delle parentesi di socialità che potrebbero portare a benefici educativi, come promesso dai giochi da tavolo con scopi didattici.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


7 motivi per cui adottare Direzione Letture in quarta e quinta primaria

adottare Direzione Letture

Insegnare a leggere non significa soltanto trasmettere un’abilità. Significa offrire ai bambini uno strumento per decifrare il mondo, riconoscersi, entrare in relazione con gli altri e costruire una vita piena di senso. Eppure, sempre più spesso, i piccoli alunni mostrano difficoltà nella comprensione dei testi, nella capacità di rielaborare contenuti e, soprattutto, di dare forma scritta al proprio pensiero. Non si tratta solo di un’emergenza didattica. È un nodo educativo,…

Se ti aspetti poco dai tuoi studenti, è probabile che otterrai poco anche da loro. Le terribili conseguenze dell’effetto Golem

effetto Golem

Quante volte sarà successo di avere un alunno o un compagno di classe che proprio non riesce ad avere buoni risultati in una materia? I voti delle sue verifiche e delle sue interrogazioni sono così bassi che, in fondo, ci si aspetta proprio quel tipo di valutazione. E nulla di diverso. Ecco, spesso questa dinamica ha poco di oggettivo: al contrario, si tratta di un meccanismo psicologico che prende il…

Annunciato il kit docente gratuito per tutti gli insegnanti che adotteranno un sussidiario del Gruppo Editoriale ELi nel prossimo anno scolastico

kit docente gratuito

Scegliere il sussidiario giusto per la scuola primaria è per l’insegnante una decisione importantissima. Sarà quel libro di testo ad accompagnare per i primi anni di istruzione tantissimi alunni, insieme ai materiali didattici pensati per il docente. Un buon sussidiario deve infatti essere affiancato da strumenti che possano semplificare il lavoro quotidiano in classe, migliorare l’organizzazione delle lezioni e favorire una didattica più efficace e inclusiva. Risponde a questa esigenza…

Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Il bullismo nasce nelle scuole medie

bullismo nasce nelle scuole medie

Il bullismo è uno dei problemi più urgenti della nostra società e, benché non sia circoscritto all’ambito scolastico, proprio all’interno della scuola trova il suo inizio. Lo conferma il Rapporto ESPAD Italia per il 2023 che, insieme ad altri studi, monitora i comportamenti a rischio fra gli studenti della scuola secondaria. Fra i dati analizzati dall’indagine, i più allarmanti riguardano la fascia d’età in cui cominciano i primi atteggiamenti di…

Nel cuore delle parole, il sussidiario delle letture dai doppi finali per scoprire le tipologie testuali attraverso un metodo deduttivo

nel cuore delle parole 2025

Nel cuore delle parole è un’opera che si pone l’obiettivo di accompagnare gli alunni e le alunne nel loro viaggio di crescita nel mondo del sapere. Ma non solo. In questo particolare momento storico la società richiede a gran voce a tutte le agenzie educative di farsi carico non solo delle competenze cognitive, ma anche e soprattutto dell’educazione affettivo-emotiva, al fine di preparare i cittadini e le cittadine del domani…

L’intelligenza artificiale tende a “compiacerci”, cercando di confermare le sue affermazioni, anche quando queste sono palesemente false

intelligenza artificiale tende a compiacerci

Di intelligenza artificiale in ambito scolastico si parla ormai ogni giorno, o quasi, e non sempre in termini lusinghieri. Sono molti i docenti che vorrebbero usarla, altrettanti quelli che già la utilizzano ma, allo stesso tempo, tantissimi insegnanti si dicono diffidenti. Docenti e studenti tuttavia ignorano il rischio più grande che risiede nell’uso delle IA generative per svolgere un qualche compito: le informazioni sbagliate. Le intelligenze artificiali sono spesso inattendibili…

Hai visto la novità?

X