Bill Gates e Steve Jobs, insieme ad altri personaggi celebri nel settore tecnologico, hanno affermato la loro ferma convinzione, in diverse interviste, nel voler limitare l’uso della tecnologia per i propri figli. Tecnologia che essi stessi creano con i loro prodotti d’avanguardia e questo dovrebbe farci ragionare. Andiamo a vedere in questo articolo cosa ha spinto questi personaggi a una linea così severa.
IL POTERE DI CREARE DIPENDENZA
Uno dei motivi principali per cui Bill Gates e Steve Jobs non hanno mai permesso ai propri figli di avvicinarsi troppo alla tecnologia in età infantile è il timore che ne divenissero dipendenti. Perché è proprio questo che smartphone e tablet eventualmente finiscono per provocare in noi se allentiamo la presa: dipendenza.
Bill Gates, in particolare, ha iniziato a limitare il tempo che la figlia avrebbe potuto trascorrere davanti allo schermo nel 2007, quando la piccola Jennifer iniziò a mostrare i sintomi di una forte dipendenza da un videogioco. Tutti e tre i suoi figli, inoltre, hanno vissuto l’intera infanzia senza disporre di un proprio cellulare, ricevendo il primo solo al quattordicesimo compleanno.
Steve Jobs, CEO di Apple fino ai suoi ultimi giorni, vietò ai suoi figli di giocare con il tablet appena lanciato sul mercato dalla sua stessa azienda. Ci verrebbe da pensare che i figli di queste figure celebri nel settore tecnologico vivano contornati da cellulari, computer all’avanguardia e centinaia di altri dispositivi fantastici, ma in realtà sono più tech-free della media.
In realtà i genitori della Silicon Valley sono i primi (e anche gli unici) ad accorgersi del potere di creare dipendenza dei dispositivi tecnologici. Basti pensare che l’età media di ottenimento del primo smartphone oggi è 10 anni, ben 4 anni prima rispetto a quando i figli di Gates e Jobs lo ricevettero.
LA TECNOLOGIA NELLA SCUOLA
In molte scuole al giorno d’oggi la tecnologia viene utilizzata in modo decisamente più intensivo rispetto a quando i figli di Bill Gates e Steve Jobs le frequentavano. “È curioso pensare che in una moderna scuola pubblica, dove ai bambini viene richiesto di utilizzare dispositivi elettronici come iPad, i bambini di Steve Jobs sarebbero stati gli unici a rinunciarci”, scrivono Clement e Miles nel libro “Screen Schooled”.
Esiste un’eccezione, tuttavia, per cui Gates vede l’insegnamento tramite l’utilizzo di dispositivi tecnologici di buon occhio: l’educazione personalizzata. Si tratta di un metodo basato sull’utilizzo della tecnologia per personalizzare il piano formativo individuale di ogni studente. Solo in questo caso, secondo il fondatore di Microsoft, la tecnologia sarebbe utile all’apprendimento dei ragazzi e non dannosa. Permetterebbe loro di “ottenere il massimo dai loro talenti”.