La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Che cosa fare per ridurre gli stereotipi a scuola

Mi sono sempre considerato un insegnante attento alle tematiche dell’inclusione e, per questa ragione, ho sempre prestato grande attenzione ai bambini svantaggiati dal punto di vista economico, sociale e linguistico, senza mai dimenticarmi di valorizzare le eventuali differenze dovute a nazionalità e religioni differenti. Nonostante ciò, dopo aver seguito il webinar organizzato dal Gruppo Editoriale ELi e intitolato “Stereotipi a colori”, mi sono ritrovato a riflettere su quanto poco, in effetti, si faccia nelle classi per superare le differenze di genere e, soprattutto, su quanto noi stessi, senza rendercene conto, contribuiamo a veicolare pericolosi stereotipi a scuola.

Le due relatrici del webinar, Laura Stano e Flavia Zampighi, autrici già apprezzate per il sussidiario delle letture Il Giardino dei Racconti, hanno infatti evidenziato come, nonostante il tema sia molto sentito anche in virtù degli obiettivi dell’Agenda 2030 in tema di parità di genere, a scuola si faccia ancora molta fatica a fornire un’educazione equa ed inclusiva. La buona notizia è che c’è molto che si può fare per educare le nuove generazioni alla parità, a cominciare dal prendere consapevolezza di ciò che, inavvertitamente, comunichiamo ai bambini con le nostre affermazioni.

Superare gli stereotipi di genere

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Uno dei suggerimenti forniti dalle relatrici del webinar è quello di fare attenzione alle parole che si usano. Sembra qualcosa di banale, ma non lo è. Le parole, ben lungi dal volare nel vento, attecchiscono, feriscono, ma soprattutto modellano la realtà. Lo fanno per noi adulti e lo fanno a maggior ragione per i bambini, che stanno ancora costruendo il proprio mondo, riempendolo di valori, modelli e significati. E attenzione, non si tratta di elaborare chissà quali massimi sistemi, ma di sforzarsi di adottare un linguaggio che tenga conto delle differenze di genere.

Ad esempio, perché non abituarsi a salutare la classe nominando sia i bambini che le bambine, invece di affidarsi a un generico “buongiorno bambini”? In classe non ci sono solo loro, ci sono anche le bambine, che sentendosi chiamate in causa, reagiscono prontamente manifestando maggiore attenzione e disponibilità. Inoltre, è essenziale evitare di cadere in facili tranelli, come quello di consegnare un pallone ai bambini e una corda per saltare alle bambine durante la ricreazione. Anche questo, sebbene tacito, è un modo che finisce per veicolare un messaggio ben preciso: tu, bambina, non sei adatta a giocare a pallone. I giochi, come le attività scolastiche, devono invece essere alla portata di tutti, maschi e femmine, ribadendo in questo modo l’esistenza di un universo nel quale tutti possono esprimersi seguendo i propri gusti, attitudini e, in definitiva, i propri sogni. Perché è inutile ripetere all’infinito che non esistono giochi, colori, attività da femmine o da maschi, se poi, con le nostre direttive, veicoliamo messaggi che entrano in contraddizione con quanto affermiamo.

Il potere delle immagini

C’è un altro campo in cui gli stereotipi impattano con vigore sulla percezione dei bambini: le immagini. Colorate, divertenti o istruttive che siano, le immagini hanno un enorme potere di persuasione. Non è un caso, infatti, che siano sfruttate con successo in campo pubblicitario per diffondere messaggi, ma soprattutto per costruire l’identità di un brand. Per questa ragione, affinché sia possibile ridurre l’impatto degli stereotipi a scuola, è necessario ripensare le immagini, privilegiando fotografie e disegni che presentino in egual numero maschi e femmine. E se i bambini devono realizzare un cartellone o un “lavoretto”, suggeriamogli di fare altrettanto, in modo che anche fra loro possa prendere forma l’idea che entrambi i sessi hanno diritto ad essere rappresentati, poiché vantano eguale valore.

L’immaginario come veicolo di future discriminazioni

I bambini, soprattutto quelli della primaria, si trovano in quella fase in cui cominciano a farsi un’idea del mondo e, di conseguenza, del ruolo che spetta loro. Ecco quindi che appare di fondamentale importanza mandare un messaggio chiaro e univoco per tutti: potete essere ciò che volete, potrete diventare ciò che desiderate. Veicolando messaggi stereotipati, infatti, i bambini potrebbero convincersi del fatto che potranno certamente diventare medici e astronauti, mentre le bambine rischierebbero di convincersi che per loro le opzioni siano limitate. Ecco, dunque, che anche quando, ad esempio, si dettano problemi di matematica, l’attenzione deve essere massima: non deve essere solo la mamma che va a comprare un chilo di mele, così come non dovrà essere necessariamente il papà che deve cambiare i soldi in banca. Sono piccoli dettagli che, però, nella costruzione del mondo di cui parlavamo prima, fanno la differenza: se abituiamo i bambini a pensare a un papà che va a fare la spesa o a una mamma che va in banca, gli orizzonti si allargano e il sessismo rimarrà un retaggio del passato.

stereotipi a scuola matematica
Lettura estratta da Nel cuore delle parole (Cetem)
nel cuore delle parole copertina

NEL CUORE DELLE PAROLE

Scopri il nuovo sussidiario di letture per la quarta e la quinta della scuola primaria, scritto dalle autrici del Giardino dei Racconti

I libri di testo

Ci sono moltissimi libri per la scuola, ottimi e ben organizzati, ma mi sono reso conto che, nello scegliere quali adottare, non ho mai prestato la necessaria attenzione all’inclusività di genere. Solitamente, infatti, si presta molta attenzione alla sensibilità religiosa, al rispetto delle differenze linguistiche ed etniche, ma gli scenari proposti dai libri didattici dovrebbero essere anche liberi da quegli stereotipi che condannano i bambini, generazione dopo generazione, a ripetere gli stessi errori e orrori di sempre. È quindi positivo che nei sussidiari siano presenti percorsi facilitati per i BES, esercizi per preparare i bambini alle verifiche e riassunti che facilitano l’apprendimento; tuttavia, dobbiamo anche iniziare ad analizzare i racconti e i testi, osservando se la parità di genere sia valorizzata. Nonostante le profonde diversità, deve emergere chiaramente che non esistono differenze tra bambini e bambine e che entrambi possono aspirare a diventare sportivi di successo, imprenditori di chiara fama o ricercatori qualificati. O, se preferiscono, attori, ballerini e artisti, indipendentemente dal loro genere.

stereotipi a scuola calciatrice
Lettura estratta da Nel cuore delle parole (Cetem)
nel cuore delle parole copertina

NEL CUORE DELLE PAROLE

Scopri il nuovo sussidiario di letture per la quarta e la quinta della scuola primaria, scritto dalle autrici del Giardino dei Racconti

Quindi, oltre che nei racconti antologici, bisogna prestare attenzione anche alla parte più propriamente didattica. Pensiamo, ad esempio, a quando si studiano “gli uomini della preistoria”: perché non iniziare a parlare anche “delle donne della preistoria”? Potrebbe sembrare una mera formalità, ma non lo è, perché il linguaggio influisce profondamente sul nostro modo di pensare e di agire. È evidente, quindi, che modificare il nostro approccio all’universo linguistico rappresenta un passo essenziale nella costruzione di una scuola più inclusiva e priva di stereotipi, che contribuiscono al modellamento di una realtà da superare decisamente.

Equilibri

Nell’ambito degli sforzi per ridurre gli stereotipi a scuola, il Gruppo Editoriale ELi mi ha colpito come esempio illuminante di come l’editoria possa svolgere un ruolo attivo e concreto in questa battaglia. Attraverso la sua iniziativa denominata “Equilibri”, in collaborazione con l’Università di Macerata, questo editore, recentemente annunciato come il più utilizzato dagli insegnanti di scuola primaria, ha preso l’impegno di rivedere e innovare i materiali didattici con l’obiettivo di promuovere una cultura della parità di genere e della valorizzazione delle differenze. Le azioni intraprese includono la cura nella selezione dei contenuti per assicurarsi che riflettano un equilibrio sociale e culturale, un’attenta valutazione delle immagini per combattere gli stereotipi attraverso il potere del linguaggio visivo e l’adozione di un linguaggio testuale inclusivo che superi le discriminazioni di genere. Questo progetto link esterno non solo mira a qualificare i libri di testo come strumenti didattici liberi da pregiudizi, ma intende anche ispirare studenti e docenti a riflettere criticamente sulle questioni di giustizia sociale e parità, enfatizzando l’importanza di un approccio educativo che riconosca e celebri le diversità.

Alla fine, ciò che emerge è ciò che già sapevamo, ovvero che la cultura dell’inclusione comincia sui banchi di scuola. Quello su cui, forse, non abbiamo mai riflettuto abbastanza è che per noi insegnanti ciò rappresenta una sfida, una sfida che sta a noi raccogliere e, ovviamente, vincere.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


In una scuola di Milano gli studenti valutano i professori: è stata annunciata la “pagella dei docenti”

studenti valutano i professori

Il tema della valutazione è uno dei più importanti in ambito scolastico, ma di solito riguarda soltanto gli studenti, con voti e giudizi che indicano un certo livello di preparazione. Eppure, oggi è altrettanto importante anche la valutazione degli insegnanti, come avviene in un liceo di Milano, in cui è stata introdotta la pagella dei docenti. A compilarla non sarebbero i colleghi, come voleva l’ex Ministro Bianchi, né le graduatorie,…

A scuola si impara facendo, l’impatto della pedagogia attiva di John Dewey

John Dewey

A ottobre ricorre l’anniversario della nascita di John Dewey: anche se il nome forse dirà poco ai più, si tratta di una figura che ha avuto un’influenza enorme sulla pedagogia moderna. Dobbiamo infatti a Dewey il concetto del learning by doing: il nuovo approccio, basato sull’idea che gli studenti imparano meglio facendo, è diventato fondamentale nelle moderne metodologie educative. Vediamo allora l’importanza di John Dewey e del suo concetto di…

Un gruppo di maestre “svuota” una libreria acquistando tutti i libri di narrativa e per bambini in vetrina

gruppo di maestre svuota una libreria

Che la lettura sia importante nello sviluppo dei più giovani e nella vita degli adulti, non è certo un mistero. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto una decadenza lenta ma continua di questa pratica, tanto che oggi 6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno. Per questa ragione, ogni iniziativa che riesca a portare le persone a leggere (un po’) di più è sempre gradita. Se a Modena…

A Milano c’è un liceo in cui la filosofia verrà insegnata insieme all’intelligenza artificiale

filosofia verrà insegnata insieme all'intelligenza artificiale

Anno dopo anno, la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale stanno diventando una parte sempre più integrante della nostra società. In particolare, le IA si stanno diffondendo in tutti i settori produttivi e della vita sociale, scuola compresa. Se è vero che il 40% degli insegnanti è favorevole all’intelligenza artificiale a scuola, allo stesso tempo bisogna approcciare questa novità in modo consapevole. Diventa essenziale, insomma, preparare gli studenti alle opportunità e…

Fiorella Mannoia confessa di non essere stata una studentessa modello e lancia un appello agli studenti: “Se non leggete saranno gli altri a pensare per voi”

fiorella mannoia

Il rapporto fra studenti e docenti è sempre stato una parte importante delle dinamiche scolastiche, anche nei momenti di tensione. Ne ha parlato di recente anche Fiorella Mannoia, ospite a “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai 2. Nel programma condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, la cantante ha toccato diversi temi, fra cui il rapporto con gli insegnanti e il ruolo che questi ultimi hanno nella crescita degli…

Se un insegnante dà pochi compiti per casa significa che non vuole bene agli studenti

pochi compiti per casa

Non tutti gli insegnanti meritano di essere seguiti: questo il cuore del discorso tenuto da Nicola Gratteri per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola di Casola, in provincia di Napoli. Il procuratore della Repubblica ha parlato agli studenti, mettendoli in guardia da alcuni insegnanti e dai pericoli del web, verso cui è fondamentale mantenere un atteggiamento critico. Con un augurio verso i più giovani, che dalla scuola costruiscono il loro…

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

luogo di disobbedienza

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti. Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite…

La riforma del voto in condotta non convince Novara: “La scuola non deve trasformarsi in un luogo di punizione”

riforma del voto in condotta

“La scuola non è un luogo di espiazione della pena e di punizione, bensì di apprendimento”. Con queste parole il pedagogista Daniele Novara critica la riforma del voto in condotta voluta da Giuseppe Valditara. Se per il Ministro dell’Istruzione e del Merito il voto in condotta deve essere più determinante ai fini della bocciatura, Novara è in disaccordo su tutta la linea: “così si sviliscono i presupposti della scuola stessa”….

La scuola istruisce, quando ce la fa, ma non educa. Smartphone e computer devono stare fuori dalle classi

la scuola istruisce

In un contesto sociale sempre più complesso, ci sono alcune istituzioni che rischiano di perdere la propria identità. Una di queste è la scuola, al centro della lectio magistralis di Umberto Galimberti al Settembre Pedagogico di Andria . Secondo il filosofo, la scuola oggi istruisce ma non educa, e anzi ricorre troppo agli strumenti tecnologici per sopperire alle proprie mancanze. Quale può essere la soluzione? La scuola istruisce, ma non…

Gli studenti non si alzano dal banco per stare al cellulare neanche durante le ricreazione, un liceo di Torino dice basta: “Saranno ritirati all’ingresso”

stare al cellulare

Il rapporto degli studenti con lo smartphone non è certo dei più semplici, come molti insegnanti e dirigenti sanno molto bene. Per questa ragione, di recente il Liceo Scientifico Alessandro Volta di Torino ha deciso di introdurre il divieto di usare il cellulare a scuola per gli studenti del biennio. Si tratta di una decisione che, per quanto possa sembrare estrema, non è un unicum nel panorama scolastico italiano e…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025