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Chi trova un diplomato trova un tesoro, le imprese vanno ad assumere negli istituti tecnici

Gli studenti trovano lavoro freschi freschi di diploma. Detta così sembra una notizia fuori dal tempo, recuperata da un quotidiano di settant’anni fa o da un film di fantascienza, ma per quanto incredibile alle orecchie di molti, è la pura verità. A confermarlo è Elisabetta Giustini, preside dell’Itis Galileo Galilei all’Esquilino (Roma), che aggiunge: “I nostri studenti delle quinte sono già prenotati dalle aziende, anche prima di fare l’esame di maturità”.

E alla collega fa eco Patrizia Marini, dirigente dell’istituto agrario Sereni di Roma: “Quasi l’80% per cento degli studenti nelle realtà d’eccellenza viene assunto immediatamente. L’altro 20% preferisce continuare gli studi all’università oppure non è interessato a queste opportunità. Al Marini non riusciamo a soddisfare le richieste delle aziende”.

È proprio vero, dicevamo: le imprese laziali (e non solo) sono ogni anno a caccia di diplomati provenienti dagli istituti tecnici di Roma e provincia, giovani ragazzi con solide basi in materia di digitale, meccanotrica e robotica. Per questo bussano alla porta degli istituti tecnici alla ricerca di giovane manodopera, ma soprattutto all’ufficio dei presidi, chiedendo curriculum, organizzando progetti e momenti didattici in classe con i loro ingegneri, creando veri e propri (e nuovi) indirizzi scolastici.

Un esempio su tutti, parlando di nuovi indirizzi scolastici, è primo liceo digitale d’Italia, incentrato sulle discipline STEAM link esterno (Science Technology Engineering Art Mathematics), nato dall’accordo tra la Fondazione Leonardo del colosso aerospaziale toscano, e l’istituto tecnico commerciale Carlo Matteucci di Roma. Il 2022 è stato il primo anno, a tutti gli effetti sperimentale, ma il prossimo le sezioni diventeranno due.

Come ha spiegato la preside Maria Gemelli: “Rispetto ad altre esperienze simili, abbiamo inserito come materie diritto ed economia aziendale. Gli ingegneri e i tecnici di Leonardo tengono al biennio corsi e laboratori di robotica e intelligenza artificiale, oltre ai Pcto (i percorsi trasversali per l’orientamento) che si svolgono in azienda. Poi è nato anche un laboratorio di filosofia per comprendere e analizzare le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale. Sempre Leonardo ha organizzato anche momenti di formazione per i nostri professori”.

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Come è facile immaginare, gli studenti del nuovo liceo digitale saranno reclutati dall’azienda partner, ma non per questo altre aziende dei più svariati settori hanno smesso di bussare alla porta cercando giovani diplomati con competenze tecniche e digitali da impiegare nei loro reparti, e nei cantieri e nei catasti per quanto riguarda i geometri.

Il dato rilevato dal centro studi di Unindustria riporta una carenza di manodopera molto significativa, ovvero 10 posti di lavoro ogni 6 diplomati. Ecco perché le imprese, già da tempo, si rivolgono direttamente alle scuole e puntano forte sull’alternanza scuola-lavoro e nella realizzazione di momenti di orientamento per gli alunni e di formazione per gli insegnanti, oltre alla vera e propria ricerca nelle classi attraverso il contatto tra scuola e imprese, con una conoscenza diretta dei ragazzi invitati anche nelle sedi aziendali e seguiti durante tutto il loro percorso di studi, fino all’università.

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