Quando si parla dei problemi della scuola, spesso ci si riferisce alla figura dell’insegnante, alle modalità della didattica, alla modernità dei programmi, e così via. Più raramente ci si concentra invece sull’esperienza degli studenti, su cosa li interessa e cosa li stimola, sulle loro difficoltà e aspirazioni.
Se uno studente si sente demotivato ad andare a scuola e incontrare i compagni, insomma, c’è un problema profondo da comprendere e risolvere. Vediamo allora cosa porta alcuni studenti a perdere interesse nella scuola e com’è possibile ricucire questo legame. Magari ripensando il nostro modo di insegnare.
Studenti demotivati
Se intendiamo la motivazione come l’insieme dei meccanismi biologici e psicologici che determinano l’azione e l’orientamento verso un obiettivo, possiamo individuare diverse cause che ne spiegano il calo negli studenti. In particolare, si tratta di:
- Bassa autostima e paura del fallimento. Molti studenti perdono motivazione perché si convincono di non essere all’altezza, si sentono inadeguati e quindi tendono ad evitare l’impegno.
- Rigidità dei metodi didattici impiegati. Un insegnamento basato esclusivamente su lezioni frontali e verifiche standard, com’è quello italiano, rischia di spegnere la curiosità degli studenti.
- Assenza di connessioni con la vita reale. Contenuti astratti e lontani dal quotidiano rendono più faticosa la ricerca di senso nello studio, e di conseguenza anche il mantenimento della motivazione.
- Ambiente scolastico poco accogliente. Clima scolastico ostile, mancanza di supporto e bullismo possono contribuire a questa situazione, generando rifiuto e passività negli studenti.
Gli studenti demotivati perdono interesse nella scuola e nella rete di relazioni che ha la scuola al suo centro: il fenomeno può quindi sfociare nella dispersione scolastica. Per questa ragione, è fondamentale contrastare il problema con interventi mirati e personalizzati. Ma come?
Come motivare gli studenti
Innanzitutto, è importante saper riconoscere uno studente demotivato, che partecipa poco alle lezioni e non manifesta interesse o curiosità verso l’apprendimento. Fatto ciò, ci sono alcune strategie che possono rendere la scuola un luogo più stimolante e coinvolgente, come:
- Metodi didattici innovativi. Approcci attivi e partecipativi come il cooperative learning o l’uso dei videogiochi per l’apprendimento, ma anche lo spaced learning o l’uso intelligente delle pause attive.
- Personalizzazione dell’insegnamento. Ogni studente apprende in modo personale: è essenziale riconoscere queste differenze e cercare di adattare la didattica ad esse, per quanto possibile.
- Uso della tecnologia. Il digitale può essere uno strumento utile per aiutare gli studenti a ritrovare interesse nella scuola, ma soltanto se inserito nella didattica in modo consapevole e intelligente.
Alla base del ragionamento, insomma, c’è un ambiente scolastico accogliente e attento ai bisogni dei ragazzi. Per raggiungere l’obiettivo e motivare gli studenti, è necessario instaurare una relazione proficua con i docenti, in modo da creare un rapporto di fiducia che dura per tutto il percorso scolastico. E oltre.
IL RUOLO DELLA LETTURA
Leggere libri e immergersi in storie appassionanti può essere un grande aiuto per trovare più motivazione nello studio. I racconti e i romanzi permettono agli studenti di identificarsi con i personaggi, di vivere le loro esperienze e di vedere le cose da nuove prospettive, sviluppando empatia e trovando spunti utili per affrontare le proprie sfide. Inoltre, la lettura aiuta a diventare più forti emotivamente, perché mostra come i protagonisti superino difficoltà e risolvano problemi complessi. Ma i benefici non si fermano qui: leggere non serve solo a migliorare la conoscenza della lingua, ma anche a stimolare il pensiero critico, rafforzare competenze utili nella vita di tutti i giorni e approfondire la comprensione della realtà. Quando ci si immerge in una storia, si possono esplorare nuovi punti di vista e sentirsi meno soli nei momenti difficili, trovando ispirazione e conforto per andare avanti con più fiducia.
Il ruolo della scuola
Come dicevamo, la scuola deve tenere conto dei cambiamenti nella società e cercare di restare al passo, soprattutto quando si tratta di motivare gli studenti. L’uso della tecnologia e di una didattica innovativa è importante, così come l’apporto delle neuroscienze nell’analisi dei meccanismi biologici legati alla motivazione.
Se quindi il raggiungimento di un obiettivo porta al rilascio di dopamina, può risultare utile:
- suddividere il percorso di apprendimento in piccoli traguardi, con riconoscimenti progressivi;
- creare attività e progetti che sappiano motivare passo dopo passo, rafforzando la volontà di continuare.
La scuola deve quindi essere non soltanto un luogo in cui si trasmettono conoscenze, ma un ambiente capace di stimolare e ispirare. D’altronde, la motivazione non è una caratteristica innata dell’individuo ma il risultato di un ambiente favorevole e di strategie didattiche efficaci.
Soltanto in questo modo, uno studente demotivato può riscoprire il piacere di apprendere: il giusto supporto, stimoli adeguati e una scuola attenta fanno miracoli. Al di là di qualsiasi dubbio.