La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Consegna delle pagelle. «Evitare il terzo grado, non approcciarsi ai figli con un atteggiamento indagatore, inquisitorio o punitivo»

La consegna delle pagelle è sempre un momento delicato per studenti e genitori, che sia a metà anno scolastico oppure poco prima dell’estate. Voti bassi, insufficienze e giudizi negativi possono spaventare e preoccupare, ma rappresentano al tempo stesso un’occasione per instaurare un dialogo costruttivo fra genitori e figli. Ne parla la pedagogista e formatrice Giovanna Giacomini su Vanity Fair link esterno, dove offre anche qualche consiglio su come leggere la pagella e quanta importanza dare ai voti.

La società delle performance

In una società sempre più veloce e competitiva, è molto facile essere ossessionati dalle performance. Bisogna essere produttivi al lavoro come a scuola, immergersi in attività e impegnarsi per eccellere, non tanto per se stessi quanto per non rimanere indietro. I giovani in particolare vivono la ricerca forsennata delle performance e vengono caricati con impegni extra-scolastici, mossi dall’idea che per essere felici bisogna avere successo. Ma è davvero così? Secondo Giovanna Giacomini, la realtà è ben diversa:

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

La soluzione è normalizzare il fallimento e prendersi maggior tempo per ripensare al proprio benessere, altrimenti i più giovani si sentiranno sempre più sopraffatti. È necessario ridisegnare le nostre priorità di adulti e in qualche maniera coinvolgere i nostri figli.

La felicità non può essere confusa, insomma, con il raggiungimento di obiettivi imposti dall’esterno. Proprio per questo il fallimento va normalizzato, anche quando si presenta sotto forma di voti bassi in una pagella scolastica. La fine dell’anno scolastico è un momento perfetto per ribadire che sbagliare è umano, e che noi non siamo definiti esclusivamente dai nostri insuccessi. Al contrario, questi ultimi sono punti di partenza.

Il voto è una semplice istantanea

Troppo spesso quando i genitori guardano la pagella si concentrano soltanto sui voti, o quasi. Pur rappresentando un utile strumento, per sua stessa natura un voto non può riflettere l’intero percorso scolastico di uno studente. Si tratta di una semplice istantanea che restituisce un momento e costituisce uno spunto per una discussione sul futuro. Su questo punto, Giacomini ribadisce:

Spesso gli studenti non si preoccupano eccessivamente del brutto voto, ma arrivano a percepirlo come un fallimento perché è la famiglia a viverlo come tale.

Frasi come “da te non me lo sarei mai aspettato” alimentano questo modo di interpretare il voto, e spostano il focus sulle emozioni dei genitori. A questo punto, sostiene la pedagogista, i figli diventano semplicemente un’estensione dei genitori quando in realtà sono persone con sensazioni ed emozioni proprie. È molto più utile guardare ai voti di una pagella come un punto di partenza per una discussione sul futuro.

LEGGI ANCHE
Un bambino non è il voto scolastico che ottiene, successo e felicità non dipendono da un numero

Come affrontare la pagella

Giovanna Giacomini condivide anche alcune pratiche buone per leggere una pagella scolastica in modo costruttivo. Come abbiamo visto, è necessario che l’approccio non sia punitivo e che i genitori sappiano porsi alla giusta distanza dai figli: questi ultimi non sono estensioni, ma persone da supportare nel loro percorso scolastico e di vita. Secondo la formatrice:

Di fronte a un voto o a una pagella negativa evitiamo di mettere in atto punizioni o castighi che difficilmente portano da qualche parte e che sicuramente non aiutano i ragazzi a impegnarsi maggiormente. […] Innanzitutto occorre evitare il terzo grado, non approcciarsi ai nostri figli con un atteggiamento indagatore, inquisitorio o punitivo ma sfruttare questo momento come spunto di riflessione.

Se la valutazione scolastica può essere vista come un punto di partenza, diventa quindi utile concentrarsi sui problemi emersi e su un approccio diverso allo studio, magari con l’aiuto di un professionista. Gli studenti percepiscono i voti bassi come un fallimento a causa delle pressioni da parte dei genitori, e pertanto è da qui che bisogna ripartire. In gioco non c’è soltanto il voto di una prossima pagella, ma la crescita personale dei ragazzi e il loro modo di affrontare la vita, dentro e fuori dalla scuola.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Giorgio Parisi agli insegnanti sull’intelligenza artificiale: “È fondamentale far capire agli alunni che l’AI va governata e non temuta”

giorgio parisi agli insegnanti

Fra gli strumenti che promettono di rivoluzionare il quotidiano, l’intelligenza artificiale è senza dubbio quello che fa discutere di più. Le potenziali ricadute delle IA sono infatti enormi in tutti gli ambiti della società, da quello lavorativo a quello culturale, fino a quello scolastico. Tenta un approccio diverso il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi che, intervenuto alla Repubblica delle Idee, ha rimarcato il ruolo della scuola nell’uso delle…

Semplificare il mondo dei bambini è la chiave per la loro serenità

Semplificare il mondo dei bambini

Spesso si parla di come oggi i bambini siano sempre più maleducati e irrispettosi, soprattutto verso i genitori e gli insegnanti. Individuare le cause non è semplice, ma comportamenti del genere non costituiscono l’espressione del loro carattere quanto la risposta a una società sempre più restrittiva. Come spesso accade, per comprendere questa situazione è necessario partire dalla famiglia, in cui spesso si condensano le ragioni per cui educare i bambini…

Il metodo Montessori sarà esteso anche alle scuole secondarie di primo grado: già dal prossimo anno le prime richieste, ma con alcuni limiti

metodo montessori alla secondaria di primo grado

Sviluppato all’inizio del Novecento, il metodo Montessori prevede l’educazione dei bambini nel rispetto dei loro ritmi di apprendimento e della loro autonomia. Se finora questo metodo è stato applicato nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, la situazione è destinata a cambiare. Il disegno di legge riguardante la “Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”, infatti, prevede l’estensione del metodo Montessori a tutto…

“Se non avete capito, chiedetemi di rispiegare anche mille volte”: quando l’educazione passa dalle parole dell’insegnante

rispiegare

Molto spesso guardiamo agli insegnanti come a delle figure il cui compito è soltanto quello di trasmettere delle nozioni, ma in realtà il loro ruolo è molto più importante. Spesso basta cambiare il proprio approccio nei confronti degli alunni, o anche partire dalle parole giuste. Lungi dall’essere soltanto sequenze di suoni e lettere, le parole giuste possono fare la differenza nel percorso e nella crescita degli studenti, ma anche mostrare…

Gratteri: “Gli alunni imparino a rispettare gli insegnanti, fare i compiti, studiare ed essere ordinati. Io lo facevo grazie ai miei genitori”

rispettare gli insegnanti

Fra i valori fondamentali che un bambino deve apprendere ci sono il rispetto per le regole, il rispetto per gli insegnanti e il rispetto per i loro voti. È questa la posizione espressa da Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica, durante l’evento dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano del Sud Italia. Tenutasi di recente a Napoli, la festa ha rappresentato l’occasione per riflettere sull’importanza delle regole e sul ruolo che le…

Studenti e docenti di un alberghiero pugliese aprono un ristorante “didattico” davanti alla scuola

ristorante didattico

L’Istituto di Istruzione Superiore Mauro Perrone di Castellaneta, in provincia di Taranto, ha di recente inaugurato il suo ristorante didattico. La nuova attività costituisce un traguardo per la comunità e un’opportunità per la crescita professionale degli studenti. Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno , saranno loro infatti a gestire il ristorante didattico, con la supervisione dei docenti. Cos’è un ristorante didattico? Come dice l’espressione stessa, un ristorante didattico è un’iniziativa…

Da insegnante dico che gli alunni sono pronti per ridurre l’uso del cellulare mentre i genitori sono tecno-dipendenti e non riescono ad ammetterlo

ridurre l'uso del cellulare

La questione della dipendenza dei giovani dallo smartphone è una delle più dibattute degli ultimi anni. Se per alcuni i giovani utilizzano troppo il cellulare, per altri usare lo smartphone a scuola vuol dire avvalersi di un utile strumento di apprendimento. Nel dibattito si inserisce anche il punto di vista della docente e scrittrice Valentina Petri. Durante alcune conversazioni con i suoi studenti, ha notato come i giovani capiscano bene…

È in pensione dal 2015 ma continua ad insegnare a 73 anni, la storia del prof Sartori: “Con gli alunni vedo la realtà con occhi diversi”

insegnare a 73 anni

Ha quasi 73 anni ed è in pensione ormai dal 2015, eppure Michele Sartori continua ad insegnare lingua e letteratura italiana agli studenti di una scuola secondaria di secondo grado. Per la precisione siamo nel liceo San Benedetto di Piacenza, e la storia di Sartori dimostra dove sia possibile arrivare quando si è mossi da una passione che non finisce mai. Ma non solo. La storia di Michele Sartori La…

Festa a Sorpresa, che trionfo: il compleanno di Tartaruga Tea è stato festeggiato in tutta Italia

compleanno di Tartaruga Tea

Festa a Sorpresa è il sussidiario per le classi prima, seconda e terza della scuola primaria che ha unito insegnanti e bambini di tutta Italia. Ma perché questo sussidiario ha avuto questo grande successo? Perché molti insegnanti hanno deciso di adottarlo per il prossimo anno scolastico? Ecco spiegato il motivo: per la prima volta è nata una community di insegnanti che hanno condiviso le foto e le esperienze delle feste…

Dal prossimo anno scolastico tutti gli studenti di un liceo di Livorno saranno obbligati a depositare i cellulari in appositi contenitori durante le lezioni

cellulari in appositi contenitori

Il rapporto fra smartphone e scuola è estremamente complesso: c’è chi vorrebbe utilizzarlo per le attività scolastiche e chi invece lo critica senza mezze misure. Poi ci sono gli studenti, che con lo smartphone sono cresciuti e non vogliono separarsene, e la scuola intesa come istituzione, che invece non fornisce regole chiare sulla materia. In una situazione del genere fa discutere la decisione del liceo Niccolini Palli di Livorno, come…

great

Hai visto la novità?

X

estate al via 2024