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DIDATTICA

Cos’è lo Spaced Learning e perché può migliorare l’uso del tempo in classe

Una delle innovazioni più interessanti nel campo dell’educazione riguarda il cosiddetto spaced learning, una metodologia educativa che riguarda un uso strategico del tempo di apprendimento. Si tratta infatti di un approccio che promette di potenziare il ruolo della memoria a lungo termine ma, allo stesso tempo, di migliorare la parte applicativa delle conoscenze teoriche. Vediamo di cosa si tratta, e se davvero è può massimizzare l’efficienza del processo educativo.

Cos’è lo spaced learning

Spaced learning è una locuzione che indica un tipo di apprendimento all’interno del quale l’uso del tempo a disposizione ha un ruolo molto più importante che in altre metodologie. Si tratta di un approccio che, pertanto, vuole sfruttare il naturale funzionamento della memoria umana per consolidare le informazioni e sviluppare competenze complesse. Se per esempio John Dewey parlava di “imparare facendo”, con lo spaced learning si impara organizzando il proprio tempo, soprattutto mediante due strategie:

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  • Apprendimento dilazionato. Conosciuto anche come pratica distribuita, si tratta di un metodo che si basa sull’alternanza di sessioni di studio separate da intervalli regolari, molto utile nelle lingue e in matematica. In questo modo è possibile contrastare la naturale tendenza del cervello a dimenticare.
  • Apprendimento intervallato. Se nel primo caso si attende del tempo prima di ritornare sulla materia, con l’apprendimento intervallato si “intervallano” più materie nella medesima sessione di studio. Ogni lezione viene suddivisa in più fasi, dove alle spiegazioni si alternano brevi pause con attività diverse.

In particolare, l’apprendimento intervallato è stato inserito da INDIRE all’interno delle Idee del Movimento Avanguardie Educative link esterno. Ma di quali vantaggi stiamo parlando?

I vantaggi

Sono diversi i vantaggi dello spaced learning, in entrambe le versioni dell’apprendimento dilazionato e intervallato. Come dicevamo nel paragrafo precedente, l’idea di fondo è quella di stimolare il cervello per evitare che possa dimenticare facilmente le informazioni acquisite, strategia che porta a benefici quali:

  • maggiore ritenzione delle informazioni, proprio grazie alla ripetizione a intervalli regolari;
  • trasversalità e applicabilità, a prescindere che si utilizzi il metodo per materie umanistiche, scientifiche o tecniche;
  • maggiore coinvolgimento degli studenti, per via dell’uso intelligente delle pause dallo studio, strumento purtroppo spesso sottovalutato.

Allo stesso tempo, bisogna avere ben presenti i limiti dello spaced learning, che vanno soprattutto in due diverse direzioni. Da una parte, c’è il rischio di distrazione degli studenti, in particolar modo nelle classi numerose in cui ogni momento che esula dalla lezione può trasformarsi in un momento di confusione. Dall’altra parte, la necessità di un’attenta preparazione delle lezioni da parte dei docenti, che dovranno pianificare con attenzione il loro tempo all’interno della classe.

Come implementarlo in classe

Per superare i limiti dello spaced learning, è quindi necessario investire in una formazione specifica per i docenti e in risorse adeguate per le scuole. Allo stesso tempo, è anche importante comprendere come applicare questo metodo educativo in base al livello scolastico e alla materia di interesse.

Nel caso dell’apprendimento dilazionato, un conto saranno le lezioni sull’alfabeto in una classe di scuola primaria, un conto sarà l’insegnamento di nozioni di fisica in un liceo scientifico. In entrambi i casi, sarà opportuno ripassare i principi appresi dopo qualche giorno così da migliorarne l’apprendimento.

Nel caso dell’apprendimento intervallato, invece, un conto sarà la suddivisione in diversi momenti di una lezione nella scuola secondaria di primo grado, un conto sarà l’insegnamento del pensiero di un autore in letteratura nella scuola superiore. Da questo punto di vista, possono risultare utili le linee guida sviluppate dall’IISS Ettore Majorana link esterno di Brindisi per INDIRE, uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni.

Lo spaced learning rappresenta un potente strumento di innovazione per la didattica, soprattutto in un periodo in cui la soglia di attenzione dei ragazzi è sempre più bassa. Diventa necessario trovare nuove soluzioni che migliorino l’approccio all’educazione in classe. Magari distanziando i momenti della didattica, senza che perdano la loro efficacia.

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