La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Crepet striglia i genitori: “Ma spegnete quei cellulari e parlate con i figli”. Poi l’annuncio di dedicarsi alla formazione degli insegnanti

Sono trascorsi venti anni dalla nascita dei social media, che ormai fanno parte integrante delle nostre vite, ribaltando i paradigmi della comunicazione e cambiandoci profondamente. Al fine di indagare su questo cambiamento e comprendere appieno la sua portata, è stato creato Schemi Futuri, il primo osservatorio volto a comprendere la relazione tra le persone e la tecnologia. Questa ricerca è stata prodotta da Unieuro, leader del mercato italiano dell’elettronica di consumo, in collaborazione con Ipsos e sotto la direzione scientifica di Paolo Crepet.

Per cominciare, forniamo alcuni dati di base: lo studio ha coinvolto un campione di 1.200 ragazzi tra i 14 e i 19 anni, appartenenti alla cosiddetta Generazione Z o zeddler, analizzando i loro comportamenti sia online che offline. Gli esperti sottolineano l’importante premessa che i ragazzi non possono essere ricondotti a un unico gruppo e che le community of sentiment non si concentrano esclusivamente sui social media. Esiste sicuramente una grande percentuale di giovani “desiderosi di ammirazione”, che potremmo definire come ragazzi e ragazze insicuri alla ricerca di approvazione, ma vi è anche una significativa percentuale di giovani “calmi e riflessivi”, dotati di un senso critico che spesso li porta ad avere opinioni discordanti dalla massa.

La tecnologia ha contribuito a livellare le differenze tra Nord e Sud, mentre i ragazzi hanno sempre meno percezione delle differenze di genere. Nonostante siano molto “svegli online” e in grado di muoversi tra i social media e i motori di ricerca fin dalla più tenera età, spesso si trovano impreparati di fronte ai pericoli del mondo virtuale o non sanno sfruttare appieno il “potenziale positivo” della rete, ovvero la conoscenza e l’abbondanza di informazioni utili che possono arricchire le loro vite.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Durante una conferenza stampa tenutasi presso il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, la soluzione proposta è stata l’istituzione scolastica. La scuola dovrebbe insegnare ai ragazzi a difendere la propria privacy online e ad essere in grado di verificare le fonti al fine di evitare le fake news. Il dottor Paolo Crepet, noto psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista, dopo aver preso la parola, ha affermato che la risorsa più importante per i ragazzi di oggi è il loro distacco dal mondo online, un aspetto che le persone di quarant’anni faticano ad avere. Questo rappresenta un problema educativo, in quanto genitori e figli spesso fanno le stesse cose.

“Purtroppo, ci sono molte donne e uomini che non vedono l’ora di essere più giovani dei loro figli, gareggiando con loro per essere più alla moda, quasi sfidandoli. Personalmente, non riesco a capire cosa ci sia di divertente nel vedere un genitore travestito da adolescente. Francamente, mi fa ridere. Ma mi preoccupa di più quando vedo gli effetti negativi che ciò ha sui ragazzi”, afferma Crepet.

IN ALTRE PAROLE, QUAL È IL PROBLEMA?

“Se hai una madre che cerca di essere più giovane di te, è evidente che non crescerai. Non avrai più un istruttore di volo, ma qualcuno che ti abbassa al suo livello. Il risultato è sotto i nostri occhi: generazioni bloccate. I genitori devono essere i capitani dei propri figli.”

Quando gli viene chiesto a proposito della generazione dei quarantenni, Crepet risponde: “I quarantenni non sono nati nell’era digitale, ma hanno ricevuto il digitale come un dono divino e lo considerano una sorta di divinità. Lo trattano come un modello, un modello di cui dipendono. In realtà, sono molto più dipendenti rispetto ai nativi digitali, che invece guardano ai social media con uno sguardo più critico. Questo è un bene, perché può portare a un cambiamento.”

SE PER I GIOVANI LA RISPOSTA È LA SCUOLA, PER GLI ADULTI?

“Per i giovani, la scuola rappresenta una guida; per gli adulti, la risposta dovrebbe essere la consapevolezza. Tuttavia, la consapevolezza non può essere insegnata. Non posso certo dire al signor Rossi cosa fare questa sera”, spiega Crepet.

Un dato allarmante emerso dallo studio è che la durata media di una cena in famiglia è di soli 13 minuti, un periodo troppo breve per scambiarsi delle parole: “Dovremmo sperimentare. Sarebbe divertente se una famiglia dicesse: stasera, invece dei soliti 13 minuti, faremo una cena di 20 minuti. E quei 20 minuti dovrebbero essere privi di telefoni cellulari e televisione, liberi da distrazioni in generale. È un modo per dire: siamo qui tutti insieme intorno a un tavolo, godiamoci questa bella opportunità”, suggerisce Crepet.

In conclusione gli viene chiesto se ha qualche consiglio per trovare un punto di contatto tra genitori e figli: “Fare una passeggiata in un bosco, dove non arriva il segnale del telefono. Lì si potranno condividere esperienze, parlare di ciò che sta succedendo nella vita di ognuno. La natura è un ottimo catalizzatore di dialogo e connessione”

Quest’intervista di Paolo Crepet ci ha fornito preziose riflessioni sull’importanza di educare i giovani alla consapevolezza digitale e sull’importanza di creare spazi di connessione reale nella vita quotidiana.

PAOLO CREPET SI DEDICA AGLI INSEGNANTI

A tal proposito, è doveroso segnalare che Paolo Crepet ha deciso di dedicarsi alla formazione degli insegnanti. Parteciperà, infatti, a Educability link esterno, l’evento che si focalizza sulle competenze non cognitive (soft skills) nella gestione della classe, delle emozioni e delle relazioni, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con rilascio di attestato digitale valido ai fini della formazione e dell’esonero a scuola. Durante questo corso, Crepet affronterà tematiche cruciali come la tutela della funzione dell’insegnante e il patto di corresponsabilità tra docenti e genitori. Si concentrerà anche sulla definizione dei ruoli e sulle opportunità di collaborazione a supporto della crescita umana e del processo di apprendimento degli studenti.

Questa iniziativa mira a fornire agli insegnanti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del mondo digitale e guidare gli studenti in modo responsabile. La partecipazione di Crepet a Educability rappresenta un passo importante verso una formazione di qualità nel mondo didattico, considerando l’importanza e l’urgenza di bilanciare l’utilizzo della tecnologia in classe promuovendo una corretta gestione della classe basata sulla comunicazione attiva tra insegnanti e studenti.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Il Gruppo Editoriale ELi non si ferma e acquista l’80% della spagnola Edinumen

edinumen

In un mondo che cambia, anche il settore dell’editoria deve cercare di adattarsi e, quando possibile, cercare di prevedere i tempi. Ha sicuramente questo obiettivo il Gruppo Editoriale ELi, che ha di recente acquisito l’80% di Edinumen, editore con sede a Madrid specializzato in testi per l’insegnamento della lingua spagnola. Si tratta di un’operazione che, se da un lato lascia il restante 20% della società alla famiglia Ramos, dall’altro rafforza…

Lo studio: gli studenti che non fanno colazione vanno male in matematica

studenti che non fanno colazione

La colazione è considerata da molti il pasto più importante della giornata, e non soltanto perché fornisce l’energia utile ad iniziare il lavoro o lo studio. Infatti, secondo il recente studio di alcuni ricercatori norvegesi, fare colazione sembrerebbe contribuire al miglioramento dei risultati scolastici in materie scientifiche come la matematica. Vediamo qual è la correlazione esistente fra questi due aspetti della vita di uno studente, e se davvero le abitudini…

Uno studente su tre non riconosce una fake news

Viviamo un’epoca in cui il nostro rapporto con la tecnologia è sempre più stretto, già a partire dalle prime fasi dell’infanzia. Con l’uso costante di smartphone e il crescente consumo di servizi, ci si potrebbe aspettare che le nuove generazioni abbiano sviluppato una maggiore consapevolezza. D’altronde, stiamo parlando di nativi digitali. La realtà è tuttavia abbastanza diversa, come conferma anche un recente report dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Secondo…

Maestra va in pensione ma torna ad insegnare gratis: “Insegno per passione e non per i soldi. Mi mancava il sorriso sincero dei bambini”

insegnare gratis

Insegnare non è soltanto un mestiere bensì una vera e propria vocazione. Lo testimoniano di tanti docenti che, una volta in pensione, non sono riusciti ad allontanarsi da quel mondo a cui hanno dedicato molti anni della loro vita. Se allora un docente in pensione dal 2015 continua ad insegnare ancora oggi, una storia simile arriva da Salerno. Qui Nadia Pasqualucci ha deciso di tornare ad insegnare dopo essere andata…

Il 70% dei docenti italiani insegna con la lezione frontale

lezione frontale

Come si insegna oggi nella scuola italiana? Si tratta di una domanda ormai ricorrente nelle discussioni sullo stato dell’istruzione nel nostro Paese. Allo stesso tempo, è il titolo di un sondaggio promosso da Ricerca & Sviluppo Erickson per indagare le metodologie di insegnamento prevalenti in Italia. Nel corso dell’articolo, vedremo che l’indagine non lascia spazio a grandi sorprese, se non per alcuni ambiti che potrebbero aiutare a tracciare una rotta…

Come utilizzare i videogiochi per potenziare l’apprendimento in classe

utilizzare i videogiochi

Pur nella sua proverbiale lentezza, la scuola non è restia a metodi e strumenti innovativi nella didattica. Alcuni esempi sono la crescente attenzione alle competenze non cognitive, la nuova importanza della mindfulness e il ricorso ai videogiochi educativi. In particolare, questi ultimi hanno avuto una grande diffusione negli ultimi anni, grazie a un graduale cambiamento nei paradigmi educativi e una maggiore consapevolezza sull’importanza di questi strumenti. Vediamo allora cosa vuol…

C’è un dato in controtendenza: nelle competenze digitali, le ragazze di “terza media” superano i loro compagni maschi

ragazze di terza media

Una delle questioni più importanti degli ultimi anni nell’ambito dell’educazione riguarda il rapporto fra le donne e il settore STEM. Infatti, le materie di Science, Technology, Engineering and Mathematics hanno sempre avuto un maggiore successo fra la popolazione maschile. Certo, negli ultimi anni sono stati fatti diversi passi avanti, fra cui un approccio STEAM che tende a integrare le arti nello studio scientifico. Nonostante ciò, sembra che il rapporto fra…

Farei una selezione meritocratica per allontanare quegli insegnanti indecenti che anche i miei figli hanno avuto

selezione meritocratica

Della crescente violenza nelle scuole si parla ormai da anni: si tratta d’altronde di un problema che ha tante cause ma, purtroppo, ancora poche soluzioni. Di recente ha espresso la sua opinione in merito anche Massimo Recalcati, ospite al Social Festival Comunità Educative che si è tenuto alle Gallerie d’Italia di Torino. Secondo il saggista e psicoanalista, è necessario ripensare il concetto di autorità e il rapporto con la scuola,…

La scuola è noiosa e lenta? Non è vero, è la vita che è troppo veloce

scuola è noiosa

Da anni sentiamo ormai critiche alla scuola e al suo ruolo nel percorso di crescita dei più giovani. Secondo molti, oggi la scuola non sa più interpretare un presente in costante movimento e cambiamento, ma dovrebbe iniziare a farlo. La pensa diversamente Vincenzo Schettini, docente e influencer noto per “La fisica che ci piace” su Youtube e “La fisica dell’amore” su Rai 2. Secondo il divulgatore scientifico, la scuola sembra…

Una scuola in ogni piano dove il bidello è sostituito da un portiere, mancano le aule e a Roma arriva il condominio scolastico

condominio scolastico

Quando si parla dei problemi della scuola, ci si concentra più sulla didattica che su altre sfide altrettanto importanti. Fra queste c’è senza dubbio la carenza di aule e locali scolastici, ormai una situazione diffusa su tutto il territorio nazionale ma per la quale è difficile trovare soluzioni adeguate. Per questa ragione, a Roma sta per essere lanciato un progetto innovativo: un vero e proprio condominio scolastico in cui ad…

great