La prevalenza maschile tra gli studenti e i professori nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) dimostra, ancora oggi, come la carriera delle donne in questi ambiti sia segnata da pregiudizi e preconcetti: eppure, nel corso della storia, alcune figure femminili sono riuscite a spiccare e a imporsi nonostante molte difficoltà sociali e non solo.
Il rapporto PISA, che si propone di valutare le capacità di base di lettura, matematica e scienze degli studenti con un’età di 15 anni provenienti da diversi Paesi nel mondo, decreta che, nelle materie scientifiche e matematiche, i ragazzi vantano un successo nei confronti delle ragazze per soli 5 punti. Una differenza molto ridotta rispetto a quella rilevata per le materie letterarie, dove le ragazze conquistano in media 30 punti in più dei ragazzi. E non si tratterebbe comunque di un dato valido per tutti gli Stati, in quanto, secondo l’Unicef, tale dislivello è dovuto ai cambiamenti nell’accesso all’istruzione da parte delle bambine nelle nazioni a basso reddito.
Seppur la situazione in Italia sembrerebbe un po’ più critica, il rapporto PISA ci dimostra che non è affatto vero che le ragazze siano meno brave in matematica, e con il giusto supporto da parte di un genitore o un insegnante, le bambine possono eccellere e riuscire a esprimere il loro potenziale anche in questi ambiti.
L’idea che le donne non siano portate per i “numeri” sembrerebbe difficile da sradicare. L’esempio di queste dieci scienziate, però, dimostra che la matematica non compie distinzioni in base al genere, e che si può spiccare anche in un mondo apparentemente dominato da una prevalenza di “geni” al maschile seguendo il proprio istinto e la propria passione nonostante tutto e tutti.
Ipazia d’Alessandria
Matematica, astronoma e filosofa della scuola neoplatonica di Plotino, nacque nel 370 ad Alessandria d’Egitto. Era a capo del polo scientifico del luogo e di tutto l’Impero romano d’oriente, il Museion; la sua capacità di ragionamento, il modo in cui si confrontava con gli altri e la sua ricerca della conoscenza facevano sì che venisse rispettata anche dai più potenti signori del tempo.
Ipazia studiò il movimento dei pianeti e la geometria dei coni, e inventò l’astrolabio e l’aerometro. Figlia del matematico Teone, che le fu maestro, superò il padre elevandosi come baluardo della scienza e della cultura dell’epoca. Di religione pagana, quando il cristianesimo diventava religione di Stato, fu uccisa da una folla di fanatici proprio in virtù di quello che era divenuto il suo ruolo nella società.
Maria Gaetana Agnesi e Sophie Germain
Maria Gaetana Agnesi e Marie-Sophie Germain, rispettivamente di origine italiana e francese, sono due donne che riescono a distinguersi nel panorama matematico dell’Illuminismo.
Maria Gaetana Agnesi (1718-1799) è l’autrice delle Istituzioni analitiche a uso della gioventù italiana, nel quale confluivano le leggi matematiche del tempo e si affrontava il calcolo differenziale da un punto di vista differente, soprattutto in ragione di una nuova curva chiamata la versiera di Agnesi. Di nobili origini, Maria Gaetana fu educata in casa da suo padre – matematico – e, fin da adolescente, vantava conoscenze tali da affrontare dibattiti coi più importanti pensatori di Milano. A 17 anni lavorò al suo primo libro, sebbene il massimo successo sia legato alla pubblicazione delle Istituzioni: un’opera scritta in italiano, e non in latino, attraverso la quale diffuse le conoscenze della matematica in una formulazione chiara e aperta a tutti.
Sebbene le fosse offerta la cattedra del padre all’Università di Bologna, Maria Gaetana rifiutò l’incarico per impegnarsi nello studio della teologia e nella beneficenza. Fu fondatrice e direttrice del Pio Albergo Trivulzio fino al momento della sua morte.
Sophie Germain (1776-1831), di origine parigina, fu costretta a fingersi un uomo per studiare matematica presso la scuola Politecnica di Parigi.
In questa fase della sua vita, il professor Joseph-Louis Lagarde la supportò nello studio della teoria dei numeri che, in seguito, portò Sophie Germain a scoprire i numeri primi che soddisfano il teorema di Fermat. Dal 1804 dà inizio a uno scambio di epistole con Carl Friedrich Gauss, il più importante matematico dell’epoca. Quando Sophie gli rivela la sua identità femminile, Gauss apprezzò il suo ingegno ma soprattutto il suo coraggio. Sophie prese parte a un concorso dell’Accademia delle scienze per tre edizioni, nel corso dei quali scoprì la legge che spiega le vibrazioni delle superfici elastiche metalliche. Questo traguardo le valse un premio, ma le fu comunque negata la discussione della tesi.
Ottenne la laurea all’Università di Gottinga grazie all’intercessione di Gauss, ma alla sua morte – avvenuta pochi mesi dopo – la si ricordò come un’ereditiera piuttosto che come una studiosa di matematica. Tuttavia, gli studi di Sophie Germain sono alla base di costruzioni con strutture metalliche imponenti come nel caso della torre Eiffel.
Ada Lovelace
Ada Lovelace (1815-1852) deve la sua istruzione alla matematica a sua madre, che era separata dal poeta Lord Byron, e alle lezioni private. Fin da giovane mostrò interesse per la macchina differenziale di Charles Babbage, quasi il primo prototipo di un computer. Sta a lei la traduzione in lingua inglese di un articolo dell’ingegnere italiano Luigi Federico Menabrea, che trattava del calcolatore di Babbage: l’aspetto più sorprendente sta tuttavia negli appunti di Lovelace, nei quali lasciava il primo algoritmo per la macchina, e faceva supposizioni su ciò che fanno i computer di oggi: leggere immagini, musica, poesia e così via.
Sofia Kovalevskaya
Sofia Kovalevskaya (1850-1891) lasciò la Russia per affrontare gli studi di matematica in Germania e, per viaggiare senza accompagnatore, dovette sposarsi contraendo un matrimonio di convenienza. È la prima donna ad aver ottenuto la cattedra universitaria come insegnante di matematica a Stoccolma nel 1884, ma è rinomata anche per i suoi studi di teoria matematica e moto dei solidi.
Emmy Noether
Emmy Noether (1882-1935) diede il suo contributo per la base matematica alla teoria della relatività generale di Einstein. Riuscì a iscriversi all’Università di Erlangen in Germania, e ottenne la laurea dopo solo 3 anni di studio. Emmy offrì la sua collaborazione all’Università di Gottinga e nel 1918 pubblicò l’esito delle sue ricerche, ribattezzate col nome di teorema di Noether. Poiché sua madre era ebrea, fuggì dalla Germania nel 1933, trovando rifugio negli Stati Uniti dove morì due anni dopo.
Mary Cartwright
Di origini inglesi (1900-1988), Mary Cartwright dedica la sua vita allo studio della teoria del caos. Dopo essersi distinta a scuola per le sue doti matematiche, si laurea a Oxford, collabora con il matematico Littlewood sul tema dei calcoli differenziali ed è la prima donna a divenire membro della Royal Society.
Katherine Johnson
A Katherine Johnson (1918-2022), afroamericana, si deve il contributo dei calcoli alla base dei voli spaziali della NASA. Ottenne un incarico nell’agenzia spaziale statunitense nel 1953 e, insieme a Dorothy Vaughan (1910-1998) e Mary Jackson (1921-2005), fu ammessa nel nucleo che calcolò le traiettorie dei veicoli spaziali nelle missioni Apollo 11 e Apollo 13. La loro storia è narrata nel film “Il diritto di contare”.
Maryam Mirzakhani
Maryam Mirzakhani (1977-2017) nasce a Teheran e frequenta un liceo adatto agli studenti con grandi potenzialità. È la prima donna a conquistare la Medaglia Fields, ovvero il premio Nobel per la matematica: viene concesso una volta ogni 4 anni a giovani matematici che abbiano meno di 40 anni di età. Nel corso della sua vita, si laurea in matematica all’Università di Teheran, poi si trasferisce negli Stati Uniti e, ad Harvard, consegue un dottorato sulla geometria delle superfici iperboliche, per poi ottenere una cattedra alla Stanford University.
Maryna Viazovska
Maryna Viazovska vince la Medaglia Fields nel 2022, dopo Maryam Mirzakhani, per la risoluzione del problema dell’impacchettamento di sfere identiche con una funzione matematica per le dimensioni 8 e 24. Ucraina, classe 1985, è una studentessa del Liceo per le scienze naturali dove insegna Andrii Knyazyuk, un ex ricercatore e membro dell’Accademia delle Scienze, che la segue impartendole lezioni di matematica avanzata. Maryna prende parte a due edizioni delle Olimpiadi di matematica e ottiene la vittoria, consegue la laurea all’Università Taras Shevchenko di Kiev e si trasferisce a Berlino per la magistrale e il dottorato. Tutt’oggi insegna teoria dei numeri a Losanna, in Svizzera.