L’Italia conta il tasso di dispersione scolastica tra i peggiori in Europa. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara avvierà un percorso di sperimentazione che coinvolgerà più di cento istituti tra i più critici del nostro Paese: le classi, formate da non più di dieci studenti, avranno in cattedra insegnanti con formazione specifica e uno stipendio adeguato alle competenze richieste.
L’intenzione ministeriale è stata ribadita nel corso del forum L’immaginario sulla scienza e le competenze del futuro, ospitato da @PwC_Italia, su intervento dello stesso Valditara.
Il Ministro intende trarre spunto dal modello francese per combattere l’abbandono precoce degli studi da parte dei nostri ragazzi. L’incontro con il suo omologo d’Oltralpe avverrà presto, e l’idea di Valditara è quella di ridurre a dieci il numero di alunni per classe rispetto ai venti, venticinque studenti com’è attualmente previsto. La sua intenzione è di guardare ai nostri contesti più critici come alle banlieu francesi. Inoltre, in sede dell’Ocse, ha proposto che i modelli migliori sulla lotta alla dispersione scolastica siano archiviati in una banca dati preposta. A tutto ciò, si sommerà la creazione di una task force dedita alla lotta al bullismo, che figura come una delle principali cause di abbandono degli studi da parte dei ragazzi.
A ciò è dovuto lo stanziamento di 150 milioni di euro nella legge di bilancio per il 2023. Lo scopo mira a riconoscere l’impegno e il valore degli insegnanti impegnati nella lotta alla dispersione scolastica, nell’orientamento e nell’inclusione. Saranno premiati i percorsi ideati su misura per ogni studente, anche in conformità di quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il metodo di assegnazione delle risorse sarà definito con decreto ministeriale, in accordo con le sigle sindacali. Il termine ultimo per la sua presentazione è di centottanta giorni, a partire dall’entrata in vigore della manovra 2023, approvata lo scorso dicembre.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è già al lavoro in tal senso, soprattutto per le misure necessarie alla lotta contro la dispersione scolastica.
I percorsi dedicati al mentoring e all’orientamento pianificati dal Ministero seguiranno quanto previsto dal PNRR. L’accrescimento delle competenze di base, nonché motivazione e accompagnamento sono tematiche previste e che saranno oggetto dei seminari in fase di programmazione. Le indicazioni specificano che lo svolgimento sarà in presenza, in fasce temporali diverse dall’impegno in aula. Gli istruttori saranno personalità esperte della materia al centro del percorso. Al fine di prevenire e contrastare al meglio la dispersione scolastica, è contemplato il coinvolgimento delle famiglie, con gruppi che interessino i tutori di non meno di tre alunni destinatari.
Fulcro dell’intero progetto è la figura del docente tutor. Questo insegnante dalla preparazione spiccata e competente, sarà inserito in ogni gruppo-classe. Oltre a ricevere una retribuzione superiore, commisurata alla preparazione e alle abilità richieste, avrà il compito di seguire i ragazzi con difficoltà di apprendimento, e non solo.
Saranno beneficiari del piano ministeriale anche coloro che, per giustamente motivati, necessitano di ritmi di studio più serrati. Il tutto con il coinvolgimento del tutor con l’intero corpo docente.