“Una donna al Quirinale”: questo il titolo di un appello, firmato da molte personalità del mondo della cultura, rivolto alle forze politiche coinvolte nell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
La richiesta – portata avanti, tra le altre, da Fiorella Mannoia, Luciana Littizzetto, Dacia Maraini e Michela Murgia – è significativa e profonda: far salire al Colle una donna sarebbe un segnale di cambiamento forte, per contribuire a “dare concretezza a quell’idea di parità di genere, così tanto condivisa e sostenuta dalle forze più democratiche e progressiste del nostro Paese”, come si legge nel testo del manifesto .
Quella di eleggere una donna al Quirinale sarebbe certamente una scelta di rottura, perché, nella storia del nostro paese, la carica di Presidente della Repubblica è stata sempre ricoperta da un uomo.
Portata la provocazione all’attenzione delle forze politiche, una questione interessante da dibattere potrebbe essere quella relativa alla persona su cui puntare. Quelli di Marta Cartabia, Ministra della Giustizia, della senatrice Emma Bonino, e della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, sono solo alcuni dei nomi circolati in queste ore. Si tratta chiaramente di figure di spicco del panorama politico italiano, ma non solo, che fanno da contraltare ai nomi buffi – e talvolta irriverenti – proposti da alcuni parlamentari durante le prime tornate elettorali.
Il focus sul nome di una eventuale candidata, però, non è il punto centrale del manifesto citato in precedenza. Esso si pone infatti l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della parità di genere, sottolineando come, pur parlando di democrazia dei generi, “da questo punto di vista l’Italia è una democrazia largamente incompiuta”.
Ed è proprio sul tema della parità di genere che stanno prendendo piede numerose iniziative nel panorama culturale italiano, ma non solo. Una di queste vede coinvolto il Gruppo Editoriale ELI che, attraverso la produzione del calendario “Scienziate nella Storia” , cerca di valorizzare l’inclusione, mettendo in rilievo le figure femminili che si sono distinte per competenze e valori umani in ambito scientifico e tecnologico.
Il cammino verso la costituzione di una vera comunità, fatta di persone con pari diritti e doveri, è ancora lungo, e abbraccia tutti gli ambiti della vita di ciascuno, dalla cultura al mondo del lavoro, dalla ricerca alla politica. Quello di “Una donna al Quirinale” si presenta allora come un sogno, un’utopia?
Può essere. Ma è altrettanto vero che una provocazione così chiara e decisa potrebbe portare ad una vera e propria sorpresa nell’elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica italiana.