La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

Essere uno studente disabile non vuol dire essere uno studente di serie B, c’è bisogno di più educatori dedicati

Nico Acampora, ideatore e presidente di PizzAut, catena di pizzerie gestite da ragazzi autistici, mette in luce il problema che, da anni, lamentano anche molte altre famiglie: nella scuola italiana c’è carenza di educatori. A causa della mancanza di fondi, molti studenti disabili si trovano senza assistenza educativa o comunque con ore assegnate decisamente insufficienti. “Essere uno studente disabile non significa essere uno studente di serie B”, dichiara Acampora il cui figlio, Leo, è uno studente con autismo che quest’anno ha iniziato la scuola secondaria di secondo grado.

Chi sono gli educatori?

Gli educatori sono una figura differente dall’insegnante di sostegno: i docenti di sostegno sono insegnanti specializzati, sono assegnati alla classe hanno gli stessi ruoli e compiti degli altri insegnanti e si occupano di didattica, valutazione, organizzazione di situazioni di apprendimento, insomma, tutto ciò che concerne la professione del docente. Gli educatori, invece, hanno il compito di affiancare gli alunni disabili per facilitare il loro inserimento nella struttura scolastica, cooperando con i docenti per il benessere, la socialità, l’inclusione. Il loro intervento si concentra in modo più mirato sull’alunno con bisogno speciali. Spesso sono presenti in momenti non strutturati come la mensa, il gioco e la ricreazione, durante i quali stimolano la socializzazione, rendono più facile il rapporto dei bambini e dei ragazzi con i loro compagni con disabilità, che talvolta va incoraggiato e mediato. Sono figure importantissime e necessarie del team scolastico.

Gli educatori sono necessari per il diritto allo studio

Le Regioni hanno il compito di stanziare risorse economiche per dotare le scuole di figure educative: ogni scuola individua i bisogni educativi dei suoi studenti attraverso il piano educativo individualizzato (PEI) e fa domanda al proprio Comune di appartenenza. Le richieste sono in costante aumento e l’assessora Simona Tironi dichiara che In Lombardia le ore richieste sono sempre state soddisfatte. Nico Acampora, tuttavia, dichiara che le 25 ore destinate a suo figlio non sono garantite al 100%, arrivando a coprire solo tre giorni alla settimana. In questo modo è come se il diritto allo studio del ragazzo fosse “dimezzato”, e ci sono addirittura studenti che non hanno ricevuto nessuna ora di assistenza educativa, nonostante le ore fossero state richieste e spettassero loro.

Non mi riterrò soddisfatto fino a quando anche il compagno di classe di Leo non avrà a sua volta le 25 ore di assistenza che gli spettano. E ci sono tante altre persone con gli stessi problemi. Basta leggere le testimonianze che stanno arrivando sulla pagina Facebook di PizzAut per capirlo

Nico Acampora, PizzAut

Risorse, per sempre e per tutti

Gli insegnanti, gli educatori e i genitori hanno bisogno di risorse per accompagnare i bambini con bisogni speciali nel delicato percorso dell’apprendimento. Il diritto allo studio non dev’essere dimezzato per nessuno! Il Gruppo Editoriale ELI è particolarmente vicino e sensibile alla tematica dell’autismo, per questo è nata la collaborazione con Il Mondo di Diegosauro, associazione creata da Sonia Salvatore, mamma di Diego, un bambino con autismo. Da questa collaborazione è nata la sezione #altuofiancosostegno, in cui sono presenti e in continuo aggiornamento materiali didattici di ogni disciplina adattati ai bisogni di ognuno.

Migliorare le condizioni di lavoro degli educatori

L’assessora Tironi e il presidente del Consorzio Desio Brianza Alfonso Galbusera dichiarano che la situazione è destinata a migliorare presto, in quanto stanno lavorando a strategie per reperire personale qualificato, tra cui l’aumento dei compensi orari e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Si sta pensando anche di rendere possibile l’accesso degli educatori a casa o la possibilità di effettuare interventi sulla classe in caso di assenza degli alunni: uno dei problemi della professione dell’educatore è proprio il fatto che quando gli alunni sono assenti il loro lavoro non viene retribuito, e i compensi si abbassano drasticamente.

L’apparente risoluzione imminente del caso di Leo non attenua l’irritazione di Nico Acampora, anzi, la rafforza. La sua preoccupazione si estende oltre il benessere del proprio figlio, abbracciando la più ampia questione della disparità nell’accesso ai diritti. La sua denuncia ha certamente generato una soluzione per la sua famiglia, ma Acampora sottolinea l’urgente necessità di un approccio sistemico che garantisca diritti fondamentali a tutti, indipendentemente dalla loro capacità di far sentire la propria voce. Per lui, la risoluzione personale è solo un frammento di un quadro più ampio che richiede un impegno collettivo per garantire equità e giustizia a tutte le famiglie coinvolte in situazioni simili.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Susanna Tamaro: “A scuola andavo male, le prof mi strappavano i temi in faccia dicendomi che non si capiva nemmeno di cosa parlassi”

Susanna Tamaro a scuola

Vedere crescere i propri figli è una delle più intense emozioni di un genitore: da bambini diventano ragazzi e poi giovani sempre più indipendenti. In questa fase, è naturale che i genitori cerchino di proteggere i figli da tutto ciò che sembra negativo. Eppure, questo atteggiamento spontaneo rischia di sfociare in comportamenti iperprotettivi, che finiscono per fare più danni di quanto non si pensi. Ne parla Susanna Tamaro nel corso…

Mi preoccupa l’intelligenza artificiale a scuola, credo sia pericolosa. Innovazione digitale? Basta, è meglio investire nel pagare la formazione degli insegnanti, anche all’estero

pagare la formazione degli insegnanti

Che l’innovazione tecnologica possa offrire grandi opportunità alla didattica non è certo un mistero. Fra sperimentazioni con l’intelligenza artificiale e dispositivi elettronici come strumento educativo, la scuola sembra ormai avviata verso il futuro. Non tutti sono tuttavia d’accordo. Se infatti è vero che tecnologia e opportunità vanno spesso insieme, allo stesso tempo è bene ricordare quali sono i rischi di un abuso di questi strumenti, a partire dalle intelligenze artificiali….

Bibbia nella primaria? Ok, ma allora anche il Corano

bibbia nella primaria

Roberto Vecchioni ha sempre avuto un legame speciale con il mondo scolastico, e non soltanto perché viene da un passato da docente. Negli anni, il cantautore italiano è rimasto vicino agli studenti, osservando da vicino le loro aspirazioni, i loro sogni e le sfide che affrontano. Di recente, poi, Vecchioni ha condiviso il suo punto di vista sulle necessità degli studenti ma anche sulle nuove linee guida proposte dal ministro…

Un italiano su due parla male, o non parla proprio, una lingua straniera

parlare male una lingua straniera

Oggi più che mai conoscere almeno una lingua straniera è una competenza indispensabile per farsi strada in un mondo sempre più interconnesso. Tuttavia, sebbene la capacità di comprendere e comunicare in diverse lingue apra nuove opportunità, l’Italia sembra rimanere indietro. Secondo un sondaggio condotto da Censuswide per Preply , infatti, un italiano su due parla soltanto la sua lingua madre, e non conosce neanche una lingua straniera. Vediamo qual è…

La musica dovrebbe essere letta e analizzata sui banchi di scuola, con artisti come De André, De Gregori e Dalla studiati durante l’anno scolastico

musica sui banchi di scuola

A scuola si dovrebbero studiare le canzoni di Fabrizio De André e Francesco De Gregori, o ancora di Lucio Dalla. A sostenerlo è Fiorella Mannoia, fra le cantanti italiane più famose in assoluto, durante la rubrica Atupertu di Radio Italia . La chiacchierata fra l’artista e la redazione radiofonica è diventata anche l’occasione per parlare del rapporto con la scuola e per approfondire l’importanza della musica nel proprio percorso di…

Il ministro dell’istruzione: “Le mie abilità logiche derivano dall’aver studiato bene il latino”

abilità logiche

Fra le nuove linee guida di Giuseppe Valditara, una delle più discusse è quella che riguarda il ritorno del latino alla scuola secondaria di primo grado. Alcuni vedono nella proposta una tendenza nostalgica e ideologica, per altri rappresenta un modo per far convivere la tradizione e la modernità nel nostro sistema educativo. Ne parla proprio il Ministro dell’Istruzione e del Merito durante un’intervista a Radio Libertà , occasione per tracciare…

L’idea dell’insegnante per coinvolgere gli alunni: “Riconsegno i compiti in classe con i voti da scoprire come i gratta e vinci”

voti come gratta e vinci

Di fronte ad un presente che cambia continuamente, è naturale che anche la scuola senta il bisogno di andare incontro alle nuove tendenze. Certo, ancora oggi la maggior parte dei docenti utilizza la lezione frontale ma, allo stesso tempo, ci sono insegnanti che provano a coinvolgere i loro studenti. In particolare, di recente si è molto parlato di un metodo innovativo per evitare che la consegna dei compiti diventi un…

Quest’anno nelle scuole superiori si sono iscritti 50.000 studenti in meno: la causa è il calo demografico. A rischio l’editoria e 130mila insegnanti

studenti in meno

Da diversi anni ormai il calo demografico costituisce uno dei problemi dell’Italia, e può portare a conseguenze potenzialmente catastrofiche. Il fenomeno infatti comporta un maggiore numero di anziani a fronte di un minore numero di giovani, con ricadute sull’economia e sulla forza lavoro, ma non solo. Uno degli effetti del calo demografico riguarda anche la scuola, che registra sempre meno studenti iscritti ogni anno. In particolare, per il prossimo anno…

Valditara dovrebbe posare il telefonino e smetterla di riprodurre per la scuola lo schema dell’algoritmo dei social network

algoritmo dei social network

La nuova scuola proposta da Giuseppe Valditara non sembra aver incontrato il favore di buona parte dell’opinione pubblica e del mondo culturale italiano. Il ritorno del latino alla secondaria di primo grado e della Bibbia alla primaria, entrambe iniziative fortemente volute dal Ministro, hanno infatti generato un dibattito acceso tra favorevoli e contrari. Eppure, molte delle voci non criticano tanto i contenuti quanto il metodo. Per esempio secondo Tomaso Montanari,…

E se per combattere il burnout degli insegnanti concedessimo un anno sabbatico ogni cinque di servizio?

burnout degli insegnanti

La classe docente italiana è la più anziana d’Europa e, al tempo stesso, ha una retribuzione fra le più basse considerando la media UE. Si tratta di dati conosciuti ormai da tempo, e che il rapporto Education at a Glance 2024 ha confermato, ma non rappresentano le uniche sfide di un mestiere sempre più complesso. Fra gli insegnanti italiani è infatti sempre più alto il rischio di burnout, ossia il…

Novità Invalsi 2025

X