La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Francesco Sabatini difensore della lingua italiana: “Invasi dagli anglicismi”

Sempre più frequentemente viene richiesta una certificazione della conoscenza della lingua inglese per qualsiasi concorso o posizione professionale. Anche in contesti come i conservatori o le università, persino se si intraprende un percorso di studi o una specializzazione che poco hanno a che fare con questa lingua, tra gli esami ne esiste uno obbligatorio d’inglese.

Certamente è una prevedibile conseguenza della globalizzazione: obiettivi e indicazioni ministeriali cambiano e si evolvono in relazione al cambiare o all’evolversi della società. Cambiano i “programmi scolastici” – anche se sappiamo bene essere stati sostituiti dalle Indicazioni Ministeriali – perché, a un certo punto, ha iniziato a cambiare la lingua con cui parliamo.

L’INVADENZA” DELLA LINGUA INGLESE

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Fu forse con stepchild adoption che la riflessione iniziò a farsi più intensa e vivace: è difficilissima da pronunciare e poteva benissimo essere sostituita. L’inglese ha preso il sopravvento? Di sicuro con l’avvento di lockdown, smart working, green pass e molte altre parole che pian piano sono entrate a gamba tesa nel lessico comune italiano, ci si chiede se sia la lingua anglosassone a praticare un’egemonia sulla nostra o se siamo noi italiani, pigri, ad accettare questi termini senza nemmeno provare a coniarne di nostri, con lo stesso significato.

La posizione di Francesco Sabatini

Francesco Sabatini è stato professore universitario di letteratura italiana e filologia romanza (lo studio dell’origine delle lingue romanze, le lingue originate dal latino) ed ex presidente dell’Accademia della Crusca. Amante e, come qualcuno l’ha definito, “difensore della lingua italiana“, ha espresso il suo pensiero link esterno riguardo l’argomento. Secondo Sabatini l’inglese è diventato ormai obbligo, ma a discapito della lingua italiana. Il primo esempio per avvalorare questa sua tesi è il fatto che l’inglese sia divenuto necessario anche nelle questioni di diritto: se gli aspiranti avvocati studiano le leggi italiane, come è possibile che l’inglese abbia messo le radici pure in questa facoltà? E non solo, l’inglese ha raggiunto un dominio anche nelle discipline scientifiche.

Secondo il professore, ciò è stato permesso a causa del “provincialismo” degli italiani. L’esterofilia che ci contraddistingue ha permesso che l’inglese entrasse così tanto nella lingua italiana e in ambiti così peculiari come le scienze e il diritto. Ed è incredibile se si pensa che proprio le discipline scientifiche (biologia, medicina…) e il diritto, non solo in Italia ma anche negli altri paesi europei, hanno il 90% dei termini di origine latina e greca e senza la conoscenza di queste lingue non è effettivamente possibile comprendere la lingua moderna.

La cosiddetta invasione dell’inglese non è l’unico problema della lingua italiana e della cultura in generale. Una delle domande poste a Sabatini riguarda, infatti, il paradosso per cui in Italia, nonostante la grande presenza di laureati in discipline umanistiche, si legga pochissimo. Francesco Sabatini sostiene che leggere poco, scrivere poco e avere un lessico ridotto dipende, ovviamente, dall’istruzione e sarebbe necessario iniziare a educare a queste competenze già a partire dalla scuola primaria.

Lo stesso gesto dello scrivere è da rieducare, dal momento che si è perso grazie alla didattica a distanza e all’uso degli smartphone. L’attenzione che richiedono i social network è infatti diversa dalla concentrazione che è tipica di una buona scrittura: immediatezza contro pazienza, velocità contro riflessione, video veloci di pochi secondi contro libri, sempre più in pericolo.

IL FUTURO DELLA CONOSCENZA

Le riflessioni e i dubbi posti da Francesco Sabatini sono i quesiti di ogni lavoratore della conoscenza, che è costretto a svecchiare i propri metodi con una velocità maggiore a quella del passato. La stessa divulgazione scientifica sta iniziando a diffondersi attraverso canali come Instagram e TikTok: medici e professionisti spiegano concetti in pochi secondi, in video brevissimi, spesso corredati da musica e gesti. Ma come si può relegare a ciò la conoscenza? La conoscenza richiede pazienza, non può essere ridotta a video di pochi secondi perché questa è la tendenza della società, e se ciò rappresenta il futuro della comunicazione dobbiamo farci qualche domanda.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI

1 commento su “Francesco Sabatini difensore della lingua italiana: “Invasi dagli anglicismi””

  1. Sì, sono completamente d’accordo con il professore Sabatini: dobbiamo difendere la lingua italiana. Troppi italiani non la studiano e non la parlano bene. Basta leggere le frasi su Facebook per rendersi conto di quanta poca conoscenza della grammatica ci sia. Ma anche molti giornalisti improvvisati fanno tanti errori che dimostrano una scarsa cultura della lingua.
    Continuerò a seguire le evoluzioni.
    Buon lavoro e cordialitá,
    Anna Maria Fiermonte

I commenti sono chiusi.


7 motivi per cui adottare Direzione Letture in quarta e quinta primaria

adottare Direzione Letture

Insegnare a leggere non significa soltanto trasmettere un’abilità. Significa offrire ai bambini uno strumento per decifrare il mondo, riconoscersi, entrare in relazione con gli altri e costruire una vita piena di senso. Eppure, sempre più spesso, i piccoli alunni mostrano difficoltà nella comprensione dei testi, nella capacità di rielaborare contenuti e, soprattutto, di dare forma scritta al proprio pensiero. Non si tratta solo di un’emergenza didattica. È un nodo educativo,…

Se ti aspetti poco dai tuoi studenti, è probabile che otterrai poco anche da loro. Le terribili conseguenze dell’effetto Golem

effetto Golem

Quante volte sarà successo di avere un alunno o un compagno di classe che proprio non riesce ad avere buoni risultati in una materia? I voti delle sue verifiche e delle sue interrogazioni sono così bassi che, in fondo, ci si aspetta proprio quel tipo di valutazione. E nulla di diverso. Ecco, spesso questa dinamica ha poco di oggettivo: al contrario, si tratta di un meccanismo psicologico che prende il…

Annunciato il kit docente gratuito per tutti gli insegnanti che adotteranno un sussidiario del Gruppo Editoriale ELi nel prossimo anno scolastico

kit docente gratuito

Scegliere il sussidiario giusto per la scuola primaria è per l’insegnante una decisione importantissima. Sarà quel libro di testo ad accompagnare per i primi anni di istruzione tantissimi alunni, insieme ai materiali didattici pensati per il docente. Un buon sussidiario deve infatti essere affiancato da strumenti che possano semplificare il lavoro quotidiano in classe, migliorare l’organizzazione delle lezioni e favorire una didattica più efficace e inclusiva. Risponde a questa esigenza…

Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Il bullismo nasce nelle scuole medie

bullismo nasce nelle scuole medie

Il bullismo è uno dei problemi più urgenti della nostra società e, benché non sia circoscritto all’ambito scolastico, proprio all’interno della scuola trova il suo inizio. Lo conferma il Rapporto ESPAD Italia per il 2023 che, insieme ad altri studi, monitora i comportamenti a rischio fra gli studenti della scuola secondaria. Fra i dati analizzati dall’indagine, i più allarmanti riguardano la fascia d’età in cui cominciano i primi atteggiamenti di…

Nel cuore delle parole, il sussidiario delle letture dai doppi finali per scoprire le tipologie testuali attraverso un metodo deduttivo

nel cuore delle parole 2025

Nel cuore delle parole è un’opera che si pone l’obiettivo di accompagnare gli alunni e le alunne nel loro viaggio di crescita nel mondo del sapere. Ma non solo. In questo particolare momento storico la società richiede a gran voce a tutte le agenzie educative di farsi carico non solo delle competenze cognitive, ma anche e soprattutto dell’educazione affettivo-emotiva, al fine di preparare i cittadini e le cittadine del domani…

L’intelligenza artificiale tende a “compiacerci”, cercando di confermare le sue affermazioni, anche quando queste sono palesemente false

intelligenza artificiale tende a compiacerci

Di intelligenza artificiale in ambito scolastico si parla ormai ogni giorno, o quasi, e non sempre in termini lusinghieri. Sono molti i docenti che vorrebbero usarla, altrettanti quelli che già la utilizzano ma, allo stesso tempo, tantissimi insegnanti si dicono diffidenti. Docenti e studenti tuttavia ignorano il rischio più grande che risiede nell’uso delle IA generative per svolgere un qualche compito: le informazioni sbagliate. Le intelligenze artificiali sono spesso inattendibili…

Hai visto la novità?

X