Insegnare ai giovani come usare in modo consapevole i social media e Internet è ormai una questione centrale nel dibattito scolastico, e non solo. Lo ricorda Milena Gabanelli in un suo intervento nella trasmissione “La Torre di Babele” su La7, in cui si rivolge anche agli insegnanti e lancia una proposta destinata a diventare divisiva. Sarebbe necessario, secondo la giornalista, introdurre l’educazione digitale come materia obbligatoria.
la proposta di Milena Gabanelli
Di fronte all’emergenza di un problema, di solito sono due gli approcci. Da una parte, c’è un approccio più repressivo, composto da divieti e sanzioni che hanno lo scopo di scoraggiare eventuali comportamenti scorretti. Dall’altra parte, c’è un approccio più educativo, che cerca di aumentare la conoscenza di uno strumento nel tentativo di migliorarne la consapevolezza.
Per Milena Gabanelli, è senza dubbio preferibile quest’ultimo orientamento, e anzi sarebbe necessario introdurre l’educazione digitale come materia obbligatoria all’interno dei percorsi scolastici. Sono quindi da evitare le iniziative sporadiche, o che avvengono una tantum: la tecnologia è destinata ad essere sempre più presente nella vita quotidiana, e pertanto non ha senso tralasciare la formazione dei ragazzi. Inoltre, secondo la giornalista è essenziale partire da una formazione degli insegnanti, che poi avranno il compito di insegnare agli studenti.
Sviluppare il pensiero critico
Si dice spesso che è preferibile usare uno strumento piuttosto che lasciarsi usare da esso, e vale il medesimo principio quando ci approcciamo alle nuove tecnologie e ai social media. In particolare, queste ultime sono piattaforme progettate per tenere i loro utenti al loro interno per il maggiore tempo possibile. Si inserisce in qui la necessità di sviluppare il pensiero critico nei giovani per un uso più consapevole dei social media.
Infatti, per informarsi oggi non si va più sui classici siti web, ma lo si fa direttamente sui social media. E proprio lì stanno le insidie: “bisogna innanzitutto guardare chi è che scrive la notizia”, ricorda Milena Gabanelli, ma potrebbe non bastare. La capacità di navigare in modo consapevole fra le notizie vere e quelle false è fondamentale tanto per la crescita degli studenti quanto per la salute della democrazia nell’era digitale. E per quanto riguarda l’intelligenza artificiale?
Intelligenza artificiale alleato o nemico?
Pur non menzionata da Milena Gabanelli a “La Torre di Babele”, quella dell’intelligenza artificiale è la questione forse più legata al tema delle nuove tecnologie. Sono in molti a pensare che le nuove IA siano in grado di semplificare i compiti più ripetitivi e le incombenze burocratiche all’interno della scuola, ma non solo. Per esempio, di recente si è parlato di Maestra Genia, un’insegnante realizzata con l’intelligenza artificiale e pronta a diffondersi nelle scuole italiane. Allo stesso tempo, un recente sondaggio ha mostrato come il 40% degli insegnanti sia d’accordo con l’introduzione dell’intelligenza artificiale a scuola, soprattutto se può semplificare i compiti burocratici e lasciare libera la didattica.
Eppure, non è tutto oro ciò che luccica. Il premio nobel Giorgio Parisi ricorda come sia fondamentale arrivare a governare l’intelligenza artificiale e utilizzarla con consapevolezza. In pratica, è lo stesso esito che Milena Gabanelli auspica per l’educazione digitale come materia obbligatoria a scuola. Formare studenti più consapevoli è una soluzione molto più efficace rispetto al mero divieto e alla semplice sanzione: proprio per questo, forse è anche più difficile da realizzare. Ma sicuramente può valerne la pena.