Come e quando nasce il National Hugging Day? La Giornata dell’Abbraccio del 21 gennaio è stata inventata dal reverendo americano Kevin Zaborney nel 1986. Zaborney aveva osservato nelle persone, in questo periodo dell’anno, un tono dell’umore decisamente basso, forse dovuto anche alle giornate invernali buie e corte, la fine delle feste natalizie e la prospettiva di un inverno ancora lungo e rigido davanti a sé.
Del resto ogni gennaio, il terzo lunedì del mese, viene definito Blue Monday, il lunedì più triste dell’anno, in cui le persone vedono l’estate ancora lontana e hanno, allo stesso tempo, perso l’entusiasmo e i buoni propositi tipici dell’inizio di un nuovo anno.
Kevin Zaborney voleva combattere inoltre la difficoltà degli americani a esprimere emozioni e sentimenti in pubblico, aspetto che può peggiorare la sensazione di solitudine e tristezza: il National Hugging Day aveva lo scopo di sconfiggere questa “timidezza” e far sentire le persone meno sole e meste.
In effetti, ora siamo abituati a vedere moltissime persone che si abbracciano in pubblico: sportivi dopo una competizione, amici che si incontrano, coppie innamorate… ma fino a circa cinquant’anni fa non era così scontato! I sentimenti erano davvero piuttosto censurati, e la Giornata dell’Abbraccio ha, nel suo piccolo, contribuito a normalizzare questo meraviglioso gesto.
Abbracciare non fa solo sentire amati e meno soli, può contribuire ad abbassare i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) nell’organismo, innalzare l’ossitocina (l’ormone del benessere psicofisico e dell’attaccamento) e migliorare le difese immunitarie.
Ma come si può celebrare la Giornata dell’Abbraccio con i bambini? È possibile attraverso queste ispiranti attività!
Attività ed idee per la Giornata dell’Abbraccio
■ Scrivere un biglietto o fare un disegno per esprimere il proprio affetto a compagni e amici.
■ Realizzare, in classe, il cartellone o la coccarda dell’abbraccio.
■ Leggere i racconti del libro del primo ciclo Meraviglioso (La Spiga) dedicati al tema dell’abbraccio. Nelle letture Un ricordo dell’infanzia e La mamma si parla della bellezza e dell’importanza degli abbracci da parte delle persone più amate e importanti della nostra vita, la nonna e la mamma. In Con un abbraccio… papà orso insegna al suo cucciolo tanti modi per essere felici, uno di questi è abbracciare chi vogliamo bene.
■ Leggere insieme anche un libro sull’argomento, come Chi vuole un abbraccio? di Przemyslaw Wechterowicz e Emilia Dziubak oppure Abbracciamo di Eoin McLaughlin e Polly Dunbar.
■ Utilizzare la scheda gioco della Giornata dell’Abbraccio
Del resto, “Torneremo ad abbracciarci” è stata una delle frasi più pronunciate durante l’inizio della pandemia e tutti noi, bambini e ragazzi per primi, hanno bisogno di tornare a crederci e sapere che, anche se fisicamente non è possibile, esistono molti modi per mostrare affetto, darlo e riceverlo e sentire gli altri vicini. I bambini hanno bisogno di sapere che la loro vita non si esaurirà in uno schermo attraverso il quale imparare, studiare, socializzare, fare sport… questa è solo una parentesi durante la quale, però, tenere viva la speranza.
Un abbraccio vuol dire “Tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende”. La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita. (Paulo Coelho)
Poesie e filastrocche sull’Abbraccio
ABBRACCIARMI ANCHE TU (di R. Giorgi – D. Cologgi)
Quando tu ti senti solo
invisibile in mezzo alla gente
senti che vorresti andartene via
essere lontano da qui.
Ma succede che poi
qualcuno tra noi
sorride e poi ti abbraccia forte a sè.
L’abbraccio è un dono che
ti dice: io ti voglio bene.
Nessuno è solo mai
adeso tu lo sai
e sei felice e il cuore vola su.
Avrai un amico in più,
abbracciami anche tu.
ABBRACCIO (di Carlo Bramanti)
Donami un abbraccio
sincero, luminoso
come un giorno d’Estate,
ma che sia lungo,
lungo una vita.
FILASTROCCA DEGLI ABBRACCI (di Sabrina Giarratana)
Braccia di terra, braccia di mare
Se tu mi abbracci sto qui ad abitare
Braccia di cielo, braccia di sabbia
Se tu mi abbracci mi passa la rabbia
Braccia di sole, braccia di fuoco
Se tu mi abbracci sto qui ancora un poco
Braccia di aria, braccia di vento
Se tu mi abbracci sono contento.
UN ABBRACCIO (di Enrico Mancini)
E’ l’abbraccio una porta invisibile
Che appare d’improvviso
Quando due anime e due corpi si incontrano
La porta attraverso il quale l’uno entra nell’anima dell’altro
Ma non c’è bisogno di bussare
Né di chiedere il permesso
E’ una porta che si apre nel momento stesso
In cui si allargano le braccia verso l’altro
In segno di amicizia e di amore.
E’ apertura
Io sono entrato per questa porta
Conduceva al tuo cuore, alla tua anima.
Anche tu hai fatto altrettanto.
Era una porta alta e larga
Non era stretta
Perché un abbraccio si da con le braccia aperte e non strette.
Varcata questa porta si entra in una dimensione di intimità,
tale che nessun testo per quanto sia esplicativo
può descriverne la sensazione.
Un angolo di Cielo.
LA MAGIA DI UN ABBRACCIO (di Pablo Neruda)
Quanti significati sono celati dietro un abbraccio?
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo”
FILASTROCCA DEL BAMBINO FUTURO (di Bruno Tognolini)
Sono un bambino, sono il tuo dono
Prima non c’ero e adesso ci sono
Sono il domani, dalle tue mani
Devi difendermi con le tue mani
Sono il futuro, sono arrivato
E sono qui perché tu mi hai chiamato
Come sarà l’orizzonte che tracci
Dipende da come mi abbracci
UN TUO ABBRACCIO (di Jolanda Restano)
Quando son giù e mi sento uno straccio
basta da solo un tuo semplice abbraccio
e io divento di nuovo un leone,
sono più forte e mi sento benone!
Grazie Mamma!