La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Gli insegnanti devono riposare durante il periodo estivo, rischiano il burnout

Quello degli insegnanti non è un mestiere privilegiato. La paga è bassa rispetto ai colleghi di tutta Europa, si è responsabili della vita di altri esseri umani che spesso si mettono in pericolo o hanno comportamenti rischiosi, le ore che si spendono a scuola richiedono tantissima programmazione e preparazione.

Bisogna anche considerare che fare l’insegnante, in passato, era considerato prestigioso: ai giorni nostri, invece, la figura dell’insegnante è sempre più svalutata e disprezzata, i genitori non riconoscono più nell’insegnante un alleato per la crescita dei loro figli, al contrario, molto spesso è qualcuno di cui diffidare, i cui suggerimenti sono considerati sbagliati e i metodi indegni di fiducia.

Insomma, gli insegnanti sono dei fannulloni, una categoria da odiare. Non c’è da stupirsi se agli insegnanti si vuole togliere anche il riposo estivo.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Anche se può sembrare incredibile agli occhi di chi non vede prestigio nel loro ruolo, gli insegnanti italiani sono quelli che hanno meno ferie rispetto agli altri colleghi europei. Semplicemente, nelle scuole europee le vacanze sono più “spalmate” durante l’anno e meno concentrate nei mesi estivi come da noi.

GLI INSEGNANTI HANNO BISOGNO DI RIPOSO

Non è semplice avere a che fare sei o otto ore al giorno (sì, non sono quattro, molto spesso) con venti o trenta bambini e ragazzi, con bisogni molto diversi tra loro, con problemi da risolvere, che vivono conflitti nei quali si deve intervenire e che hanno famiglie sempre più esigenti, che non sono mai contente, che hanno sempre da ridire sul lavoro svolto.

La didattica a distanza è stato, poi, ciò che ha dato il colpo di grazia.

In questo primo anno di scuola misto in presenza e a distanza gli insegnanti hanno toccato livelli di pressione e stress inimmaginabili: tuttavia, ora, i politici non sono contenti e, insinuando che gli insegnanti durante la didattica a distanza non abbiano fatto niente, vogliono farli lavorare durante i mesi estivi.

Questa soluzione in realtà non rende felice nessuno, a parte forse quei genitori che vorrebbero parcheggiare i figli anche la notte, se potessero.

Chiedetevi come stanno i ragazzi a questo punto dell’anno e chiedetevi se potrebbero sopportare altri mesi in aule che pian piano diventano forni, con la mascherina, a continuare a studiare dopo un anno faticoso in cui hanno dovuto entrare e uscire dalle situazioni in modo convulso, ogni volta abituarsi a routine nuove, didattica in presenza, quarantene, didattica integrata… un anno in cui sono stati sballottati e che spesso li ha visti passare dalla scuola in presenza alla didattica a distanza con solamente una manciata di ore di preavviso.

Chi desidera e invoca questa soluzione per punire gli insegnanti fannulloni in realtà sta punendo solo i ragazzi, che dopo mesi di reclusione in casa avrebbero bisogno di ritornare a vivere più liberi, pandemia permettendo.

Durante quest’anno scolastico gli insegnanti hanno dovuto imparare a lavorare in un modo totalmente nuovo, spesso facendo due lavori contemporaneamente, insegnando simultaneamente in presenza e anche a distanza, ad alunni a scuola e ragazzi in quarantena collegati, nello stesso momento, cercando di dare una didattica di qualità agli uni e agli altri, far sentire tutti inclusi, nonostante connessioni ballerine e audio problematico.

La professione dell’insegnante ha fatto un salto di qualità guadagnando competenze che però, al contrario di altre professioni, non sono state premiate economicamente. Ora si vuole togliere anche il diritto al riposo estivo link esterno: mi domando quando questa categoria ritroverà non tanto il prestigio del passato, ma anche solo il rispetto.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI

1 commento su “Gli insegnanti devono riposare durante il periodo estivo, rischiano il burnout”

  1. In prima elementare eravamo 46 studenti
    per 5 anni abbiamo avuto la stessa maestria e unica per tutti gli anni
    non ho avuto nessuna difficoltà nella prosecuzione neli anni successivi
    aggiungo che eravamo nel periodo della guerra con grosse difficoltà di sopravvivenza

I commenti sono chiusi.


Il Giorno della Memoria nella scuola primaria, alcune attività da fare in classe

giorno della memoria

Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, in ricordo del genocidio del popolo ebraico commesso dal Nazifascismo. Si tratta di una giornata internazionale dedicata alle riflessioni sulla Shoah e sui temi della discriminazione, del razzismo, della solidarietà. Il ricordo di quanto successo durante la seconda guerra mondiale è parte importante delle attività scolastiche del mese di gennaio. In particolare, la scuola primaria ha l’opportunità di avvicinare gli alunni…

Dietro un 5 c’è uno studente da 8 o 9 che si è accontentato

studente da 8

L’idea che un docente abbia il solo compito di spiegare un argomento e verificare le competenze di uno studente è ormai radicata nel passato della scuola. Com’è giusto che sia, oggi un insegnante è anche un maestro di vita che ha l’obiettivo di spronare i suoi alunni a dare il meglio di sé. Soprattutto quando sono essi stessi a non vedere le loro potenzialità. Di recente il docente e influencer…

Come spiegare la Shoah ai bambini

Shoah ai bambini

La Shoah è uno degli eventi più drammatici che hanno segnato il ventesimo secolo, e le cui ripercussioni si possono rilevare ancora oggi. Sono state tantissime le iniziative che negli anni hanno cercato di mantenere vivo il ricordo dello sterminio del popolo ebraico, come l’istituzione del Giorno della Memoria e i tanti progetti dentro e fuori la scuola italiana. Detto questo, com’è possibile commemorare il Giorno della Memoria nel contesto…

Vedo i giovani che vogliono tutto e subito ma non hanno più un riferimento

giovani che vogliono tutto e subito

Il rapper Marracash, intervistato dal quotidiano La Stampa , ha presentato il suo ultimo album di inediti ma, allo stesso tempo, ha affrontato il rapporto dei giovani con il successo e con il fallimento. Dietro agli artisti che non riescono a reggere le pressioni dovute alla notorietà, sostiene Marracash, c’è una società della quale troppo spesso si sottovaluta l’impatto sulle nuove generazioni. Già a partire dalla scuola. L’apparenza dei social…

Gruppo Editoriale ELi, leader di mercato nell’editoria scolastica per la scuola primaria e unico produttore di giochi didattici in Italia

gruppo editoriale eli leader

Il Gruppo Editoriale ELi da quasi 50 anni realizza libri e materiali didattici per alunne e alunni delle scuole dell’obbligo del sistema italiano: la ELi è infatti leader nazionale nel settore della Scuola Primaria, mentre ha importanti quote di mercato in alcune materie della Scuola Secondaria, tanto di Primo quanto di Secondo grado, come le lingue straniere o l’enogastronomia. Il Gruppo ELi è anche l’unico gruppo editoriale didattico italiano a…

Utilizzare le pause attive per ristabilire l’attenzione degli studenti

pause attive

La pratica è sempre stata una parte fondamentale dell’educazione. Grazie a figure come John Dewey e alla sua pedagogia attiva, infatti, la scuola ha imparato ad alternare le lezioni frontali con un approccio più concreto. Ad oggi, quindi, la pratica costante viene considerata la chiave per il miglioramento personale. Tuttavia, sempre più studi vedono in questo approccio alcuni limiti alla crescita degli studenti, e in generale della persona. Secondo gli…

I dati ci confermano che l’abbandono scolastico è in calo, tranne nelle isole

abbandono scolastico in calo

L’abbandono scolastico è uno dei temi più importanti nei dibattiti fra politica e società civile, docenti e studenti, scuole e famiglie. Non si tratta infatti soltanto del ruolo che l’educazione svolge nella crescita dei giovani, quanto del futuro stesso della nostra società. Per questa ragione, appaiono incoraggianti i dati recenti diffusi da Openpolis , secondo cui l’abbandono scolastico in Italia si è ridotto negli ultimi anni. Allo stesso tempo, i…

Dai campi di calcio di serie B alla cattedra di un liceo, la storia dell’ex calciatore Michelangelo Galasso

dalla serie b alla cattedra

Che sia per l’educazione motoria alla primaria o per le ricadute che i successi di Jannik Sinner hanno sui giovanissimi, l’attività fisica a scuola svolge un ruolo fondamentale nella crescita degli alunni. Lo sa benissimo il nuovo docente di scienze motorie al Liceo Artistico Gaetano Chierici di Reggio Emilia. Michelangelo Galasso non ha sempre perseguito l’insegnamento, ma in passato ha anche giocato come calciatore professionista in diverse squadre italiane. E…

Insegno da oltre vent’anni nella scuola secondaria di secondo grado e ho visto crollare le capacità cognitive degli alunni

crollare le capacità cognitive

Insegno da oltre vent’anni nella scuola secondaria di secondo grado e ho visto crollare le capacità cognitive degli alunni. Gran parte di loro ha enormi difficoltà nel capire i testi, legge male, ha un lessico poverissimo e scrive peggio. Mi sono specializzata nel sostegno e ormai è da parecchi anni che lavoro con gran parte della classe, non solo con gli alunni che hanno una disabilità riconosciuta. Fioccano certificazioni di…

La scuola estone è la migliore d’Europa e la ministra dell’istruzione svela il suo segreto

scuola estone

Qual è il sistema scolastico migliore in Europa? Di certo non è quello italiano, da diversi anni ormai in crisi e con un grande bisogno di trovare una strada efficace nel confronto con la modernità. Molti direbbero quello finlandese, alla cui scuola da tempo si guarda anche qui in Italia. Secondo i dati del rapporto OCSE PISA , invece, il sistema scolastico migliore in Europa si trova in Estonia. È…

great

Novità Invalsi 2025

X