La rivista per la scuola e per la didattica
CORSIVO

Il 20% dei bambini italiani ha difficoltà a scrivere in corsivo per colpa di smartphone e tablet (ma non solo)

Nuove tecnologie e metodologie di insegnamento della scrittura accendono il dibattito sulle difficoltà dei bambini che frequentano il primo, secondo e terzo anno della scuola primaria.

Un quinto dei bambini non riesce a scrivere in corsivo a causa dell’utilizzo di smartphone, tablet e pc, ma anche della metodologia di insegnamento. Questo è quanto è emerso da uno studio recente condotto su un campione di oltre 500 studenti delle scuole primarie di Roma. La soluzione al problema risiede nella modalità di insegnamento degli insegnanti, nella strumentazione didattica e nelle abitudini di ogni giorno.

Una delle cause del problema, già lo sappiamo, è che i dispositivi tecnologici sono in grado di mostrare soltanto caratteri in stampatello, e sembra che l’uso eccessivo di tali dispositivi abbia un impatto negativo sulla capacità di scrittura dei bambini. Infatti, secondo la ricerca, circa il 20% dei bambini avrebbe difficoltà nella scrittura in corsivo. Il team di ricerca, composto da scienziati del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Sapienza di Roma, in collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e Sociale e del Centro di Riabilitazione Didasco, ha condotto un test su 562 bambini tra i 7 e gli 11 anni di 16 scuole primarie pubbliche di Roma. Il test consisteva nel copiare un preciso testo entro 5 minuti usando la grafia corsiva, ed è stato valutato attraverso un modello standardizzato chiamato Concise Assessment Scale for Children’s Handwriting (BHK).

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

LEGGI ANCHE: Finlandia e Stati Uniti hanno detto addio al corsivo nella primaria, ma possiamo fare davvero a meno del suo insegnamento?

I risultati hanno rivelato che un bambino su cinque ha difficoltà a scrivere in corsivo, mentre uno su dieci presenta una scrittura disgrafica, legata a un disturbo specifico di apprendimento. I DSA (dislessia, discalculia e disortografia) sono risultati tra il 5 e il 15% dei bambini coinvolti nello studio, mentre il 5% ha manifestato dislessia o deficit nella coordinazione motoria. Il professor Di Brina e colleghi hanno inoltre notato che la qualità della scrittura era generalmente migliore nelle bambine, mentre la velocità migliorava salendo di classe.

Se per la lettura è assodato che il metodo di apprendimento più efficace per tutti i bambini è quello fono-sillabico, per la scrittura non si è ancora aperto il dibattito educativo

UNA SOLUZIONE AL PROBLEMA

La difficoltà nella scrittura non sarebbe dovuta solo all’uso pervasivo di smartphone e tablet, ma anche all’assenza di un metodo univoco e chiaro per insegnare la scrittura, a differenza di quanto avviene per la lettura. Per questo credo che sia fondamentale valutare con cura il materiale didattico: sussidiari del primo ciclo della scuola primaria come per esempio “Festa a Sorpresa” link esterno, edito in coedizione da Ibiscus Edizioni e La Spiga Edizioni, supportano lo sviluppo della grafia corsiva degli studenti della scuola primaria in modo trasversale e interdisciplinare.

Il corso propone due configurazioni ben distinte ma con l’obiettivo univoco di portare gli alunni a scrivere bene in corsivo. Il percorso A, pensato per i docenti che preferiscono presentare prima tutto l’alfabeto in stampato maiuscolo e poi il corsivo, permette di usufruire di un quaderno di scrittura specifico per il passaggio dallo stampato al corsivo in cui sono le lettere in corsivo vengono presentate in affiancamento a quelle in stampato già conosciute al fine di agevolarne la memorizzazione e la scrittura.

scrivere in corsivo metodo graduale
scrivere in corsivo quaderno passaggio

Nel percorso B, invece, si punta decisamente sul corsivo presentando sin da subito la scrittura dei quattro caratteri. Nel metodo sono presenti ben otto pagine dedicate ad ogni lettera di cui tre di scrittura in cui ogni bambino e bambina può esercitarsi esaurientemente nella scrittura.

festa a sorpresa corsivo

In Festa a Sorpresa nella configurazione B (quattro caratteri), anche gli esercizi di matematica propongono la scrittura dei numeri sia in stampatello che in corsivo.

matematica scrivere in corsivo

LEGGI ANCHE: Metodo graduale o quattro caratteri da subito, quale la soluzione più efficace per gli alunni di prima

Per evitare conseguenze negative sul futuro sociale e lavorativo dei bambini, infatti, gli esperti sottolineano l’importanza di avere insegnanti ben formati, ma al tempo stesso strumenti didattici adeguati.

Per approfondire lo studio che abbiamo proposto, i risultati della ricerca “Validation of the Concise Assessment Scale for Children’s Handwriting (BHK) in an Italian Population” sono stati pubblicati link esterno sulla rivista scientifica Occupational therapy in health care.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Il Gruppo Editoriale ELi non si ferma e acquista l’80% della spagnola Edinumen

edinumen

In un mondo che cambia, anche il settore dell’editoria deve cercare di adattarsi e, quando possibile, cercare di prevedere i tempi. Ha sicuramente questo obiettivo il Gruppo Editoriale ELi, che ha di recente acquisito l’80% di Edinumen, editore con sede a Madrid specializzato in testi per l’insegnamento della lingua spagnola. Si tratta di un’operazione che, se da un lato lascia il restante 20% della società alla famiglia Ramos, dall’altro rafforza…

Lo studio: gli studenti che non fanno colazione vanno male in matematica

studenti che non fanno colazione

La colazione è considerata da molti il pasto più importante della giornata, e non soltanto perché fornisce l’energia utile ad iniziare il lavoro o lo studio. Infatti, secondo il recente studio di alcuni ricercatori norvegesi, fare colazione sembrerebbe contribuire al miglioramento dei risultati scolastici in materie scientifiche come la matematica. Vediamo qual è la correlazione esistente fra questi due aspetti della vita di uno studente, e se davvero le abitudini…

Uno studente su tre non riconosce una fake news

Viviamo un’epoca in cui il nostro rapporto con la tecnologia è sempre più stretto, già a partire dalle prime fasi dell’infanzia. Con l’uso costante di smartphone e il crescente consumo di servizi, ci si potrebbe aspettare che le nuove generazioni abbiano sviluppato una maggiore consapevolezza. D’altronde, stiamo parlando di nativi digitali. La realtà è tuttavia abbastanza diversa, come conferma anche un recente report dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Secondo…

Maestra va in pensione ma torna ad insegnare gratis: “Insegno per passione e non per i soldi. Mi mancava il sorriso sincero dei bambini”

insegnare gratis

Insegnare non è soltanto un mestiere bensì una vera e propria vocazione. Lo testimoniano di tanti docenti che, una volta in pensione, non sono riusciti ad allontanarsi da quel mondo a cui hanno dedicato molti anni della loro vita. Se allora un docente in pensione dal 2015 continua ad insegnare ancora oggi, una storia simile arriva da Salerno. Qui Nadia Pasqualucci ha deciso di tornare ad insegnare dopo essere andata…

Il 70% dei docenti italiani insegna con la lezione frontale

lezione frontale

Come si insegna oggi nella scuola italiana? Si tratta di una domanda ormai ricorrente nelle discussioni sullo stato dell’istruzione nel nostro Paese. Allo stesso tempo, è il titolo di un sondaggio promosso da Ricerca & Sviluppo Erickson per indagare le metodologie di insegnamento prevalenti in Italia. Nel corso dell’articolo, vedremo che l’indagine non lascia spazio a grandi sorprese, se non per alcuni ambiti che potrebbero aiutare a tracciare una rotta…

Come utilizzare i videogiochi per potenziare l’apprendimento in classe

utilizzare i videogiochi

Pur nella sua proverbiale lentezza, la scuola non è restia a metodi e strumenti innovativi nella didattica. Alcuni esempi sono la crescente attenzione alle competenze non cognitive, la nuova importanza della mindfulness e il ricorso ai videogiochi educativi. In particolare, questi ultimi hanno avuto una grande diffusione negli ultimi anni, grazie a un graduale cambiamento nei paradigmi educativi e una maggiore consapevolezza sull’importanza di questi strumenti. Vediamo allora cosa vuol…

C’è un dato in controtendenza: nelle competenze digitali, le ragazze di “terza media” superano i loro compagni maschi

ragazze di terza media

Una delle questioni più importanti degli ultimi anni nell’ambito dell’educazione riguarda il rapporto fra le donne e il settore STEM. Infatti, le materie di Science, Technology, Engineering and Mathematics hanno sempre avuto un maggiore successo fra la popolazione maschile. Certo, negli ultimi anni sono stati fatti diversi passi avanti, fra cui un approccio STEAM che tende a integrare le arti nello studio scientifico. Nonostante ciò, sembra che il rapporto fra…

Farei una selezione meritocratica per allontanare quegli insegnanti indecenti che anche i miei figli hanno avuto

selezione meritocratica

Della crescente violenza nelle scuole si parla ormai da anni: si tratta d’altronde di un problema che ha tante cause ma, purtroppo, ancora poche soluzioni. Di recente ha espresso la sua opinione in merito anche Massimo Recalcati, ospite al Social Festival Comunità Educative che si è tenuto alle Gallerie d’Italia di Torino. Secondo il saggista e psicoanalista, è necessario ripensare il concetto di autorità e il rapporto con la scuola,…

La scuola è noiosa e lenta? Non è vero, è la vita che è troppo veloce

scuola è noiosa

Da anni sentiamo ormai critiche alla scuola e al suo ruolo nel percorso di crescita dei più giovani. Secondo molti, oggi la scuola non sa più interpretare un presente in costante movimento e cambiamento, ma dovrebbe iniziare a farlo. La pensa diversamente Vincenzo Schettini, docente e influencer noto per “La fisica che ci piace” su Youtube e “La fisica dell’amore” su Rai 2. Secondo il divulgatore scientifico, la scuola sembra…

Una scuola in ogni piano dove il bidello è sostituito da un portiere, mancano le aule e a Roma arriva il condominio scolastico

condominio scolastico

Quando si parla dei problemi della scuola, ci si concentra più sulla didattica che su altre sfide altrettanto importanti. Fra queste c’è senza dubbio la carenza di aule e locali scolastici, ormai una situazione diffusa su tutto il territorio nazionale ma per la quale è difficile trovare soluzioni adeguate. Per questa ragione, a Roma sta per essere lanciato un progetto innovativo: un vero e proprio condominio scolastico in cui ad…

great