Sviluppato all’inizio del Novecento, il metodo Montessori prevede l’educazione dei bambini nel rispetto dei loro ritmi di apprendimento e della loro autonomia. Se finora questo metodo è stato applicato nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, la situazione è destinata a cambiare. Il disegno di legge riguardante la “Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”, infatti, prevede l’estensione del metodo Montessori a tutto il primo ciclo, fino alla scuola secondaria di primo grado.
Cos’è il metodo Montessori
Oggi il metodo Montessori, approccio educativo ideato dalla pedagogista Maria Montessori, è diffuso in decine di migliaia di scuole in tutto il mondo. Un successo del genere si spiega con la pratica di alcuni principi fondamentali nell’istruzione dei bambini, come la crescita in un ambiente preparato, la propensione alla responsabilizzazione, il rispetto dei ritmi di apprendimento individuali. Da questo punto di vista, le caratteristiche principali del metodo Montessori sono:
- classi con età mista, così da favorire la socializzazione;
- libertà di scelta delle attività da svolgere, in una rosa di possibilità;
- ambiente didattico che incoraggia le interazioni spontanee.
Come si può vedere, in comune tutti questi aspetti hanno il rispetto per l’esperienza degli studenti e per il ruolo che l’apprendimento ha nella crescita individuale. Allo stesso tempo, l’adozione del metodo Montessori contribuisce allo sviluppo del pensiero critico e delle cosiddette soft skill, le competenze trasversali che oggi rappresentano uno degli obiettivi della scuola.
Metodo Montessori nelle scuole medie
Pur non presente nella formulazione originale della proposta di legge, l’estensione del metodo Montessori a tutto il primo ciclo è stata introdotta con un emendamento di Fratelli d’Italia. Queste le parole della senatrice Ella Bucalo, relatrice dell’emendamento:
Dopo l’approvazione in commissione, l’estensione del metodo Montessori alle scuole secondarie di primo grado è diventata parte integrante della proposta di legge, che è già stata approvata alla Camera. La riforma prevede la possibilità che le scuole del primo ciclo, primaria e secondaria di primo grado, possano richiedere l’istituzione di classi Montessori a partire dall’anno scolastico 2025/2026.
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Come funzionerà
Adottare il metodo Montessori significa adattare l’impianto scolastico al nuovo approccio educativo. Per questa ragione, e per garantire una elevata qualità dell’insegnamento, la riforma ha previsto anche diversi requisiti specifici per la richiesta e l’istituzione delle classi, ossia la presenza di:
- un ciclo completo di scuola primaria con metodo Montessori;
- un tempo scuola prolungato;
- dei servizi di refezione scolastica;
- laboratori e ambienti adeguati al metodo Montessori.
Da questo punto di vista, quindi, nella prima fase sarà effettivamente possibile estendere il metodo Montessori soltanto ad alcune scuole. Inoltre, la riforma prevede anche l’istituzione di corsi finalizzati alla specializzazione dei docenti che potranno insegnare nelle classi Montessori. I docenti specializzati verranno inseriti in elenchi appositi per l’attribuzione di contratti a tempo determinato e indeterminato. Insomma, l’estensione del metodo Montessori dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado richiede una certa ristrutturazione delle istituzioni scolastiche. Allo stesso tempo, potrà costituire un valido strumento per arricchire il percorso scolastico degli studenti, e non solo.
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