In California, nelle scuole dal primo al sesto grado (frequentate da alunni che hanno dai 6 ai 12 anni) si è deciso di fare un grande ritorno al passato: l’insegnamento del corsivo. Le scuole statunitensi sono iper digitalizzate e negli ultimi anni, l’uso massiccio di computer e tablet, ha diminuito fortemente l’uso della scrittura a mano. Si è deciso, quindi, di tornare all’uso del corsivo e di istituire, per i ragazzi, corsi divisi per livelli. Ma quali sono i motivi dietro queste scelte? Perché è così importante padroneggiare la scrittura a mano, in un’era dominata dal digitale?
Anche in Italia è emergenza
Anche in Italia si osserva un declino delle capacità dei bambini e dei ragazzi nella scrittura a mano. La ricerca condotta dal Policlinico Umberto I e dall’Università Sapienza di Roma, e pubblicata sulla rivista Occupational Therapy in Health Care, mette in luce una problematica significativa riguardante le abilità di scrittura manuale tra i bambini della scuola primaria. Secondo lo studio, un bambino su cinque non è in grado di scrivere in corsivo, e ciò è segnale di un preoccupante crollo generale nelle competenze di scrittura tradizionale.
La ricerca condotta da Carlo Di Brina e Barbara Caravale sui bambini della scuola primaria ha dimostrato che una percentuale di alunni è a rischio di sviluppare disgrafia (10%) o comunque una scarsa competenza nella scrittura manuale. Il fatto che un numero così significativo di bambini non sia in grado di scrivere correttamente può avere implicazioni sia a livello educativo sia a livello sociale.
La scrittura manuale è fondamentale per lo sviluppo cognitivo e motorio dei bambini, non praticarla influenza negativamente tutti gli altri apprendimenti. Scrivere a mano, infatti, rinforza la coordinazione oculo-manuale e scrivere in corsivo, inoltre, è ancora più importante, perché i movimenti complessi della scrittura in corsivo sono un ottimo rinforzo delle abilità motorie fini. Per questi motivi, in California, si è deciso di potenziare questa “arte”. In Italia si continua a insegnare a scrivere in corsivo, ma per farlo correttamente ci vogliono le strategie giuste.
Due webinar per imparare a insegnare il corsivo
Nell’insegnamento dell’italiano nella classe prima mi è tornato molto utile possedere un metodo di insegnamento del corsivo “collaudato” da specialisti, che potesse darmi buoni risultati con i miei alunni. Luciana Ventriglia, specializzata in Pedagogia clinica, con perfezionamento sul lavoro clinico nelle difficoltà di apprendimento, ha chiarito molti dubbi miei e di altri colleghi e ci ha fornito delle strategie molto interessanti durante i suoi webinar.
● Nel webinar “È ancora utile imparare a scrivere in corsivo?” si parla dell’importanza del gesto grafico per lo sviluppo cognitivo, approfondendo il ruolo della componente esecutivo-motoria nell’apprendimento della scrittura manuale. La scrittura in corsivo ha, infatti, benefici per il cervello maggiori rispetto alla scrittura in stampatello o alla digitazione sulla tastiera, perché coinvolge una maggiore attivazione di diverse aree cerebrali, tra cui quelle associate alla memoria di lavoro. È possibile iscriversi al webinar qui.
● Nel secondo webinar della pedagogista Ventriglia “Come insegnare la scrittura corsiva nella scuola primaria?” saranno forniti veri e propri strumenti, tecniche e strategie per insegnare la scrittura in corsivo. In questo webinar sarà chiarita l’importanza del prendersi cura del gesto grafico dei bambini, evitando che l’apprendimento sia una mera imitazione della scrittura proposta dall’insegnante. La scrittura in corsivo, infatti, deve essere insegnata in modo formale, con sequenze di movimenti ben specifiche: grazie a questo webinar ho potuto avere le idee chiare durante l’insegnamento del corsivo, prevenendo le classiche difficoltà e i classici problemi che si incontrano in questo delicato percorso didattico.