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OPINIONI

Insegnate ai bambini ad aspettare ed annoiarsi, basta con il “tutto e subito” per proteggerli dalle fatiche

Per Alberto Pellai, la ricerca spasmodica del "tutto e subito" rappresenta il principale ostacolo a una sana educazione dei propri figli

“La gratificazione istantanea è un’illusione, così come la ricerca del tutto e subito”. Sono parole del noto psicoterapeuta Alberto Pellai che, ospite della trasmissione Geo su Rai 3 link esterno, ha lanciato un importante appello rivolto a tutti i genitori.

In un’epoca in cui i genitori fanno fatica a comprendere i loro figli, spesso finendo per essere troppo permissivi, è allora importante riflettere sul modo giusto per preparare i giovani ad affrontare le sfide della vita. E per lo specialista la risposta è chiara: servono pazienza e consapevolezza.

gratificazione istantanea

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Il meccanismo alla base della gratificazione istantanea, sostiene Alberto Pellai su Rai 3, si alimenta con la contemporanea cultura dell’immediatezza. I social media, le app per smartphone, la fruizione rapida dei contenuti abitua il cervello a ricevere ricompense senza alcuno sforzo.

Si tratta di una dinamica che colpisce tutti ma in particolare i giovani, che si ritrovano all’interno di un circolo vizioso di richiesta e gratificazione. Queste le parole dello psicoterapeuta:

La gratificazione istantanea è qualcosa che la mente percepisce in tempi velocissimi, facendo credere di stare bene con attività a costo energetico zero. Il cervello, di conseguenza, spinge a ripetere queste attività, intrappolandoci in un circolo vizioso.

Delle ragioni evolutive alla base del meccanismo – la gratificazione a basso costo energetico permette di conservare energie per la sopravvivenza – rimane soltanto il circolo vizioso. Quest’ultimo poi ha conseguenze anche in ambito educativo, dove diventa manifesta l’incapacità di affrontare gli ostacoli più complessi.

proteggere i figli

Alla gratificazione istantanea si collega ovviamente anche il ruolo dei genitori, che spesso cercano di proteggere i loro figli da ansie e piccole delusioni quotidiane. Certo, l’obiettivo è quello di tenere lontana ogni esperienza che possa causare disagio, ma il risultato è diverso: l’eccessiva protezione finisce per privare i ragazzi degli strumenti necessari per affrontare le sfide della vita.

Detto in altri termini, le piccole frustrazioni e delusioni sono essenziali per abituarci a confronto con gli ostacoli presenti nel quotidiano. Se ne siamo perennemente schermati da piccoli, cosa faremo nel momento in cui non avremo più nessuno a fare da barriera?

Molti genitori, ricorda Alberto Pellai, sottraggono i loro figli all’allenamento della vita e così facendo li privano di lezioni fondamentali per lo sviluppo di competenze importantissime. Unita alla gratificazione istantanea, questa tendenza rischia di causare danni sul breve e, soprattutto, sul lungo periodo.

felicità tutta e subito

Un’ulteriore prospettiva riguarda poi la ricerca della felicità, che Pellai lega al ruolo che il desiderio gioca nella crescita dei più giovani:

Il desiderio dovrebbe essere il motore della preadolescenza e dell’adolescenza, un periodo in cui non si agisce più per obbedienza, ma per motivazione personale.

Si tratta di una fase importantissima nella maturazione personale, che tuttavia viene di fatto annullata dalla frenesia del tutto e subito. Come si vede, torna qui la gratificazione istantanea, superficiale e immediata, che però lascia poco nel profondo.

Secondo Alberto Pellai, la risposta va nella direzione opposta: di fronte al tutto e subito, è fondamentale imparare ad attendere, lavorando per ottenere un risultato con i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta. Desiderio e frustrazione, ricerca e fatica sono tutti elementi indispensabili nel raggiungimento dei propri obiettivi e nel proprio percorso di crescita. Oltre la superficialità della gratificazione istantanea, insomma, c’è un mondo che ha un significato molto più profondo, e merita di essere scoperto.

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