La rivista per la scuola e per la didattica
GEOGRAFIA

La geografia a scuola è troppo sottovalutata, gli studenti non conoscono più fiumi, laghi, confini e regioni

Spesso i ragazzi non sanno dove sono situati alcuni paesi del mondo o non conoscono le capitali di molte nazioni. Su un planisfero non sono capaci di individuare un paese di cui si parla in tv e nei telegiornali e a volte tristemente anche il proprio paese o la propria città. La geografia a scuola, a causa di scellerate riforme, viene sempre più trascurata.

Nel passato l’approccio alla geografia era decisamente austero e rigido: i bambini e i ragazzi erano costretti a imparare a memoria le capitali, dovevano essere in grado di elencare i confini di un paese senza neanche la cartina geografica davanti e ricordare mnemonicamente fiumi e affluenti di un certo territorio.

Oggi, invece, anche se viene riservata la stessa quantità di tempo, l’insegnamento spesso è molto blando e si concentra più che altro sulle caratteristiche fisiche dei vari paesaggi naturali e le produzioni agricole o industriali di una territorio regione.

In questo scenario in cui non esiste quasi più una via di mezzo, l’unica certezza è che la geografia è una materia sottovalutata, alla quale spesso si dedicano i ritagli di tempo tra matematica e italiano, considerate di primario interesse.

Eppure la geografia è una materia irrinunciabile: è fondamentale conoscere il mondo in cui si vive, le sue caratteristiche fisiche e politiche, avere la consapevolezza dell’ambiente che ci circonda direttamente ma anche di luoghi e culture più lontane.

A tal proposito l’ex ministro dell’istruzione Bussetti, in relazione allo studio della geografia, affermò quanto lo studio della materia sia importante, specialmente in un mondo che cambia confini velocemente come il nostro attuale.

Per supportare questa continua trasformazione si possono trovare diverse collane di risorse per l’insegnante link esterno che riguardano la geografia, con griglie degli obiettivi, griglie di rilevazione, compiti di realtà e altro ancora.

Tutti i luoghi hanno una storia dietro a sé, plasmata dalle peculiarità del territorio, del clima, dell’intervento umano. Per questo quando parliamo di geografia, intesa come materia di studio, in realtà è necessario considerare la sua suddivisione in più rami, i cui principali sono:

– la geografia fisica, che si occupa delle caratteristiche morfologiche dei territori, l’idrografia, la presenza di elementi naturali diversi che ne influenzano il clima;

– la geografia umana, quella che ha che fare con la politica, le culture, le lingue e tutti i tipi di interventi che l’uomo ha attuato su un determinato territorio;

– negli ultimi anni si parla anche di geografia ambientale, intesa come ramo della disciplina che studia le problematiche dell’ambiente in relazione all’impatto dell’uomo (inquinamento, cambiamenti climatici, disastri naturali…).

La geografia comprende ulteriori sottocategorie come la cartografia, la geografia integrata e altre ancora ed è collegabile alla storia, (si parla sempre di più di proporre a scuola lo studio della geostoria), alle scienze, se si parla di ambiente, inquinamento, caratteristiche di flora e fauna, e si collega ovviamente anche allo studio delle lingue e delle culture.

È una materia di fondamentale contributo per lo sviluppo delle competenze relative alla cittadinanza, la comprensione della globalità e la sensibilizzazione a conoscere il nostro pianeta per prendersi cura di lui, abilità di cui tra l’altro si parla nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La conoscenza dà potere e cancella le paure, conoscere luoghi, culture, territori e legami di essi con la storia può contribuire a rendere più empatici i ragazzi che saranno adulti domani, combattere i pregiudizi, il razzismo e incentivare accoglienza e curiosità sana e positiva verso l’altro.

E tu cosa ne pensi della considerazione della geografia a scuola? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie 

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Susanna Tamaro: “A scuola andavo male, le prof mi strappavano i temi in faccia dicendomi che non si capiva nemmeno di cosa parlassi”

Susanna Tamaro a scuola

Vedere crescere i propri figli è una delle più intense emozioni di un genitore: da bambini diventano ragazzi e poi giovani sempre più indipendenti. In questa fase, è naturale che i genitori cerchino di proteggere i figli da tutto ciò che sembra negativo. Eppure, questo atteggiamento spontaneo rischia di sfociare in comportamenti iperprotettivi, che finiscono per fare più danni di quanto non si pensi. Ne parla Susanna Tamaro nel corso…

Mi preoccupa l’intelligenza artificiale a scuola, credo sia pericolosa. Innovazione digitale? Basta, è meglio investire nel pagare la formazione degli insegnanti, anche all’estero

pagare la formazione degli insegnanti

Che l’innovazione tecnologica possa offrire grandi opportunità alla didattica non è certo un mistero. Fra sperimentazioni con l’intelligenza artificiale e dispositivi elettronici come strumento educativo, la scuola sembra ormai avviata verso il futuro. Non tutti sono tuttavia d’accordo. Se infatti è vero che tecnologia e opportunità vanno spesso insieme, allo stesso tempo è bene ricordare quali sono i rischi di un abuso di questi strumenti, a partire dalle intelligenze artificiali….

Bibbia nella primaria? Ok, ma allora anche il Corano

bibbia nella primaria

Roberto Vecchioni ha sempre avuto un legame speciale con il mondo scolastico, e non soltanto perché viene da un passato da docente. Negli anni, il cantautore italiano è rimasto vicino agli studenti, osservando da vicino le loro aspirazioni, i loro sogni e le sfide che affrontano. Di recente, poi, Vecchioni ha condiviso il suo punto di vista sulle necessità degli studenti ma anche sulle nuove linee guida proposte dal ministro…

Un italiano su due parla male, o non parla proprio, una lingua straniera

parlare male una lingua straniera

Oggi più che mai conoscere almeno una lingua straniera è una competenza indispensabile per farsi strada in un mondo sempre più interconnesso. Tuttavia, sebbene la capacità di comprendere e comunicare in diverse lingue apra nuove opportunità, l’Italia sembra rimanere indietro. Secondo un sondaggio condotto da Censuswide per Preply , infatti, un italiano su due parla soltanto la sua lingua madre, e non conosce neanche una lingua straniera. Vediamo qual è…

La musica dovrebbe essere letta e analizzata sui banchi di scuola, con artisti come De André, De Gregori e Dalla studiati durante l’anno scolastico

musica sui banchi di scuola

A scuola si dovrebbero studiare le canzoni di Fabrizio De André e Francesco De Gregori, o ancora di Lucio Dalla. A sostenerlo è Fiorella Mannoia, fra le cantanti italiane più famose in assoluto, durante la rubrica Atupertu di Radio Italia . La chiacchierata fra l’artista e la redazione radiofonica è diventata anche l’occasione per parlare del rapporto con la scuola e per approfondire l’importanza della musica nel proprio percorso di…

Il ministro dell’istruzione: “Le mie abilità logiche derivano dall’aver studiato bene il latino”

abilità logiche

Fra le nuove linee guida di Giuseppe Valditara, una delle più discusse è quella che riguarda il ritorno del latino alla scuola secondaria di primo grado. Alcuni vedono nella proposta una tendenza nostalgica e ideologica, per altri rappresenta un modo per far convivere la tradizione e la modernità nel nostro sistema educativo. Ne parla proprio il Ministro dell’Istruzione e del Merito durante un’intervista a Radio Libertà , occasione per tracciare…

L’idea dell’insegnante per coinvolgere gli alunni: “Riconsegno i compiti in classe con i voti da scoprire come i gratta e vinci”

voti come gratta e vinci

Di fronte ad un presente che cambia continuamente, è naturale che anche la scuola senta il bisogno di andare incontro alle nuove tendenze. Certo, ancora oggi la maggior parte dei docenti utilizza la lezione frontale ma, allo stesso tempo, ci sono insegnanti che provano a coinvolgere i loro studenti. In particolare, di recente si è molto parlato di un metodo innovativo per evitare che la consegna dei compiti diventi un…

Quest’anno nelle scuole superiori si sono iscritti 50.000 studenti in meno: la causa è il calo demografico. A rischio l’editoria e 130mila insegnanti

studenti in meno

Da diversi anni ormai il calo demografico costituisce uno dei problemi dell’Italia, e può portare a conseguenze potenzialmente catastrofiche. Il fenomeno infatti comporta un maggiore numero di anziani a fronte di un minore numero di giovani, con ricadute sull’economia e sulla forza lavoro, ma non solo. Uno degli effetti del calo demografico riguarda anche la scuola, che registra sempre meno studenti iscritti ogni anno. In particolare, per il prossimo anno…

Valditara dovrebbe posare il telefonino e smetterla di riprodurre per la scuola lo schema dell’algoritmo dei social network

algoritmo dei social network

La nuova scuola proposta da Giuseppe Valditara non sembra aver incontrato il favore di buona parte dell’opinione pubblica e del mondo culturale italiano. Il ritorno del latino alla secondaria di primo grado e della Bibbia alla primaria, entrambe iniziative fortemente volute dal Ministro, hanno infatti generato un dibattito acceso tra favorevoli e contrari. Eppure, molte delle voci non criticano tanto i contenuti quanto il metodo. Per esempio secondo Tomaso Montanari,…

E se per combattere il burnout degli insegnanti concedessimo un anno sabbatico ogni cinque di servizio?

burnout degli insegnanti

La classe docente italiana è la più anziana d’Europa e, al tempo stesso, ha una retribuzione fra le più basse considerando la media UE. Si tratta di dati conosciuti ormai da tempo, e che il rapporto Education at a Glance 2024 ha confermato, ma non rappresentano le uniche sfide di un mestiere sempre più complesso. Fra gli insegnanti italiani è infatti sempre più alto il rischio di burnout, ossia il…

Novità Invalsi 2025

X