Qual è uno dei peggiori ostacoli per imparare?
La noia!
Chiedete a un bambino o a una bambina di due anni: “Quanti anni hai?”
Risponde due e alza le due dita della mano e se, inavvertitamente ne alza tre, con l’altra manina abbassa il dito “che non c’entra”.
Quanti bambini e quante bambine in età prescolare fanno la raccolta di figurine e le incollano al posto giusto orientandosi nella ricerca della pagina “leggendo le decine” della figurina da sistemare?
Poi arrivano a scuola e, per settimane ci si ferma a scrivere 1 2 3… Che noia!
I numeri vengono presentati uno alla volta, scollegati tra di loro.
Nei primi giorni di scuola “i numeri non sono divertenti”.
I bambini e le bambine che accogliamo in prima hanno abilità matematiche già forti: usano i numeri, anche grandi, con naturalezza, spesso contano già di due in due o addirittura di dieci in dieci.
Perché gettare via tutte queste conoscenze, questa capacità innata di contare, proponendo la matematica in modo noioso e artificioso?
Stimoliamoli a lavorare con le loro conoscenze pregresse. Superiamo il concetto di “rilevazione dei prerequisiti”, ma facciamo lavorare concretamente i bambini e le bambine con le loro conoscenze. Facciamo in modo che le attività dei primi giorni siano un effettivo ponte tra Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria, un ponte che attraverso con il mio bagaglio.
Il primo libro di matematica deve essere lo strumento che permette ai bambini e alle bambine di dire: “Quante cose so! Come mi diverto a metterle tutte insieme!”
Ho trovato sul testo Il Grillo e La Luna proposte che parlano ai bambini e alle bambine di numeri partendo da loro stessi.
Qual è il tuo numero di scarpe? Ed elefanti veri ne hai?
Anche il numero zero fa parte della loro vita! E come se lo conoscono!
Ecco allora che insegnare a operare con i numeri attraverso il confronto diventa stimolante, gioioso appunto.
I bambini e le bambine conoscono sicuramente le quantità almeno fino a 3. Allora presentiamo questi numeri contemporaneamente. Che cosa ci mettiamo di nuovo? Il confronto!
E nel confronto tra i numeri 1-2-3 i bambini e le bambine imparano che 2 indica due elementi, ma 2 è anche 1 + 1 e anche 3 – 1.
IL GRILLO E LA LUNA
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Ecco che la noia lascia il posto alla scoperta.
La presentazione dei numeri fino al 9 in un gruppo di tre all’inizio e poi a coppie permette ai bambini e alle bambine di procedere velocemente consolidando ciò che già in modo naturale conoscono e acquisiscono subito elementi di calcolo.
E i numeri più alti? Su quelli invece si sofferma a lungo, in modo che le abilità e le competenze si rafforzino.
Se, come dicevano all’inizio, la noia è uno dei peggiori nemici di un buon apprendimento, che cosa dobbiamo fare perché la matematica diventi una loro simpatica amica?
Occorre non gettare via tutto quello che già le bambine e i bambini sanno. Partire da lì per far capire che la matematica è un grande gioco divertente e per nulla noioso.
E tu cosa ne pensi della noia della matematica in prima? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie.
Verissimo! La mia collega li ha presentati tutti insieme fino al 16 prima (perché sono 16 in classe) poi fino al 20 e qualcosina di più ma senza fare una presentazione con pagine dedicate a ogni singolo numero. (Io sono sul sostegno)