Spesso si sente dire dai docenti che i libri di testo per la Scuola Primaria non sempre sono adeguati ai cambiamenti che la ricerca in didattica della matematica sollecita. La strada del cambiamento di abitudini consolidate è lunga e ha bisogno di piccole rivoluzioni, spesso difficili da attuare. La difficoltà è capire come iniziare e per questo può essere di aiuto partire provando a fare esperienze in ambiti più circoscritti.
Questo è l’obiettivo del progetto Pepper e la scuola nel parco, dove infatti non c’è un cambio di rotta radicale: uscire dalla propria comfort zone è inizialmente difficile; spesso si ha paura di proporre attività nuove, che non si conoscono bene.
Nei primi anni di scuola l’aritmetica è il nucleo tematico al quale i docenti dedicano più tempo, forse perché ritenuta più semplice e più vicina ai bambini. Per questo motivo la sezione di aritmetica del progetto Pepper, pur con qualche modifica, è rimasta più vicina a un percorso tradizionale. Nulla vieta comunque agli insegnanti che hanno accolto le indicazioni degli esperti in didattica della matematica di adattare il progetto alla loro didattica, ad esempio trasformando le proposte di calcolo in colonna in attività di calcolo ragionato.
È stata data invece una svolta significativa alle proposte che riguardano i problemi, l’ambito spazio e figure e la misura.
Per quanto riguarda i problemi, nei libri di testo spesso troviamo proposte definite “problemi” ma che in realtà sono esercizi contestualizzati o testi matematici che terminano con una domanda o più.
Nel Corso Pepper e la scuola nel parco i problemi invece hanno un carattere di originalità perché pongono il bambino in situazioni nuove dove non sa a priori come procedere: deve quindi mettere in atto le sue conoscenze e le sue competenze per trovare strategie risolutive.
I problemi hanno una struttura narrativa per dare la possibilità ai bambini di “entrare nella storia” e immedesimarsi nei personaggi. Poiché i testi sono lunghi, dovranno essere letti dall’insegnante.
La storia verrà poi fatta propria dagli alunni attraverso una teatralizzazione. In un secondo momento si chiederà una rappresentazione grafica come strumento che consente loro di esplorare il problema nella ricerca della soluzione.

Solo al termine di queste fasi il bambino dovrà tradurre nel linguaggio matematico ciò che ha drammatizzato e disegnato.
Un altro punto di forza del progetto è l’introduzione alla geometria attraverso gli origami a partire dalla classe prima.
Spesso ci si chiede: – Perché “perdere tempo” con gli origami?

Perché attraverso la manipolazione della carta e le pieghe i bambini riescono a costruire e visualizzare figure geometriche in tutte le posizioni, anche in quelle non standard.
Osservando il crease pattern, cioè il disegno delle pieghe sulla carta, si individuano poligoni che si possono ritagliare, per poi comporre e scomporre figure da osservare per scoprire relazioni tra superficie e lati.
Il crease pattern, inoltre, offre agli alunni la possibilità di fare esperienza diretta e di visualizzare anche gli enti geometrici primitivi senza passare attraverso le definizioni perché concetti innati.
Nel Corso Pepper e la scuola nel parco è stata data anche particolare attenzione al percorso sulla misura che deve essere visto nel suo sviluppo in verticale nel corso dei tre anni perché molto complesso.
È un concetto che rimanda a quello di grandezza, assunto anche questo come concetto primitivo. Quindi, prima ancora di procedere alla rilevazione e alla quantificazione numerica della grandezza considerata, è necessario far comprendere agli alunni che ogni oggetto o ente possiede più proprietà, che solo alcune di queste proprietà possono essere misurate e che queste vengono definite come grandezze.

Inoltre, non sempre è necessario quantificare: spesso è sufficiente confrontare, perché la prima forma di misurazione è data dal confronto diretto che consente di mettere a fuoco la grandezza considerata e di stabilire relazioni fra oggetti.
Nell’ambito della misura, come negli altri ambiti, diverse attività sono proposte attraverso il gioco perché esso ha una forte valenza motivazionale. Il gioco, però, al tempo stesso, mette in moto anche componenti relazionali, affettive ed emotive che possono interferire nell’attività sia in maniera positiva ma anche come distrattori. È importante quindi che, dopo un primo momento di gioco spontaneo, si riproponga l’attività sollecitando osservazioni e riflessioni su quanto fatto.

PEPPER E LA SCUOLA NEL PARCO
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Ogni insegnante sicuramente ritroverà nel progetto proposte nelle quali si riconoscerà maggiormente ed altre che lo inviteranno a sperimentare e a mettersi in gioco adattando le attività alla propria classe.