Lo studio della grammatica, con le sue infinite e complicate regole, di per sé non è certo accattivante e piacevole, tuttavia è indispensabile che i bambini imparino a padroneggiarla perché non può esserci una buona comunicazione senza una buona conoscenza delle regole grammaticali. #LISTA FILASTROCCHE GRAMMATICALI FINO A FINE ARTICOLO
Se non si ha chiaro il significato delle parole e la loro funzione grammaticale, infatti, non si potrà essere nelle condizioni di comprendere in pieno il significato di una frase e di esprimere frasi con un significato chiaro e preciso. Non si potrà dunque essere in grado di stabilire una proficua comunicazione tra sé e gli altri. Per rendere l’apprendimento della grammatica meno arido e noioso, bisogna prima di tutto semplificare al massimo le nozioni, evitando anche di utilizzare termini troppo difficili, e cercare di trasferirle in contesti più vicini ai bambini e, ancora, rendere la lezione leggera e divertente.
A questo scopo, ricorrere al linguaggio semplice, giocoso e musicale delle filastrocche, può tornare utile all’insegnante e al bambino.
Le fredde regole grammaticali prendono vita, le parole si personificano e le loro funzioni possono essere paragonate alle nostre azioni e ai nostri comportamenti. In questo modo si può raggiungere un doppio scopo: la memorizzazione delle regole e l’acquisizione di comportamenti corretti.
Le principali regole grammaticali vengono introdotte ognuna da una filastrocca che, attraverso le sue rime, presenta l’argomento che viene poi ampliato con brevi approfondimenti e semplici, ma efficaci esercizi, e contiene una “morale” trasferibile nella vita sociale quotidiana.
Introduzione filastrocche grammaticali
- Il vocabolario
- Parole piene parole vuote
- Accento
- Apostrofo 1
- Apostrofo 2
- Accento e apostrofo
- L’uso dell’H
- Articoli determinativi
- Articoli indeterminativi
- Articoli partitivi
- Nomi
- Genere e numero dei nomi
- Nomi comuni
- Nomi propri
- Nomi concreti e nomi astratti
- Nomi collettivi
- Nomi primitivi e derivati
- Nomi alterati e falsi alterati
- Aggettivi qualificativi
- Nomi composti
- Aggettivi e pronomi possessivi
- Aggettivi e pronomi dimostrativi
- Aggettivi e pronomi indefiniti
- Aggettivi e pronomi numerali
- Pronomi personali
- Il verbo
- Le congiunzioni
LA GRAMMATICA NON Ѐ DRAMMATICA
Dai, non è cosa drammatica
imparare la GRAMMATICA,
te la dico pure in rima
e non è più come prima.
Sono innocue regolette
che in poesia ora son dette,
tu le leggi e le ripeti,
più banal di quanto credi.
Per parlare con chiunque,
per poter giungere al dunque,
dovrai poi mettere in pratica,
ogni regola di GRAMMATICA.
Forza, quindi, e non temere,
né di “essere” o di “avere”,
dentro questo Quadernone,
puoi trovar la soluzione!
BUONA GRAMMATICA!
IL VOCABOLARIO
FALLO CON LE PAROLE
Dentro il Vocabolario
ci sta un mondo ricco e vario,
fatto tutto di parole
che di certo non son sole.
Ce ne sono di ogni tipo,
per il gatto o per l’amico
e per ogni situazione
ce ne stanno brutte e buone.
Per ognuna ti vien dato
chiaro il suo significato,
per potere, all’occorrenza,
allargar la conoscenza.
Tutte in fila ed ordinate,
sono scritte e collocate
e seguendo l’alfabeto
più non ci sarà segreto.
Ma che libro straordinario
è questo gran Vocabolario,
che non narra fatti o storie,
fallo tu con le sue parole.
PAROLE PIENE E PAROLE VUOTE
NESSUNO VALE NIENTE
Dentro la TORTA c’è un buon sapore,
dentro un bel FIORE, profumo e colore;
in ogni BAMBINO
c’è un birichino
e dentro i NONNI,
le fiabe e i sogni.
Ci son parole con dentro niente,
piccole e sole, il senso è assente,
ma se le metti alle altre accanto,
danno più senso a tutto quanto.
Vuote ed inutili se stanno da sole,
indispensabili alle altre parole;
accade spesso così tra la gente,
tutti son utili, non c’è chi val niente.
Filastrocche grammaticali nel sussidiario delle letture
Scopri il nuovo sussidiario “Letture in Viaggio” con le filastrocche di Germana Bruno
L’ACCENTO
UN TONO CONTENTO
Siam felici e sorridenti
noi parole con gli accenti
e abbiam sopra la vocale
un sorriso assai cordiale
ed un tono più contento
che ci dà proprio l’accento.
Ci distingue questo segno
da chi ha un po’ più contegno
e quel tono un po’ più austero
di chi fa sempre sul serio;
tu stai attento, sai, se no,
seminar non puoi un “però”.
L’APOSTROFO (1)
UNA LACRIMA
Abbiam perso, sai, un pezzetto
e dal dolor non abbiam retto,
ora ognuna è rattristata
e una lacrima è spuntata.
È l’apostrofo alla fine
delle tristi paroline,
ma ben presto le consola
d’esser in due una cosa sola!
L’APOSTROFO (2)
LA STORIA DI PO’
Un giorno qualcuno disse a POCO
che così poco in fondo non era
e che sarebbe stato un gioco
rimpicciolirsi in qualche maniera.
POCO pensò che aveva ragione
e diede un taglio netto alla CO,
gli parve buona la soluzione,
ma dal dolore una lacrima spuntò.
Questa è la vera storia di PO’
che volle essere più coerente,
ora ha un apostrofo invece di CO
e più nessuno può dirgli niente.
ACCENTO E APOSTROFO
LACRIME E SORRISI
SE un pezzetto SE N’È andato,
uno nuovo NE hai trovato,
S’È risolta la situazione,
vien da SÉ la soluzione.
TE lo dico, non è niente,
T’È caduto solamente,
ma è spuntato, in un momento,
un apostrofo e un accento.
M’È successo, sai, talvolta,
di sentirmi un po’ stravolta,
ma poi dopo M’È passato,
ME lo sono dimenticato.
V’È piaciuta la mia rima?
VE la dedico con stima.
L’USO DELL’H
Filastrocche grammaticali nel sussidiario delle letture
Scopri il nuovo sussidiario “Letture in Viaggio” con le filastrocche di Germana Bruno
HO/O, HAI/AI, HA/HA, HANNO/ANNO
Io HO un languorino
e vorrei un bel panino
O una briosce col gelato
con la panna e il cioccolato.
Tu HAI due cagnolini
e li porti AI giardini
dove corrono felici
inseguendo a volte i mici.
Mamma HA una gran pazienza
e A casa è una potenza,
tutto è lindo ed ordinato
e io sempre accontentato.
Loro HANNO un gran bel gioco
e vorrei giocarci un poco,
se quest’ANNO sarò promosso
potrò farlo a più non posso.
ARTICOLI DETERMINATIVI
SONO QUELLI ED ALTRI NO
IL, LO, LA,
di che parlo lo si sa,
IL mio amico caro e scaltro
proprio lui e nessun altro;
LO zio Mario che sta a Gubbio,
dico lui e non c’è dubbio;
LA mammina buona e bella
è la mia, sì è proprio quella!
I bambini, GLI zainetti,
LE ciabatte sotto i letti,
io te li ho bene indicati,
sono ben determinati
e sbagliare non si può,
sono quelli ed altri no!
IL, LO, LA al singolare,
I, GLI, LE se vuoi abbondare,
sono ARTICOLI DETERMINATIVI
li puoi leggere e li scrivi
e li usi per indicare
ciò che vuoi ben precisare.
ARTICOLI INDETERMINATIVI
L’UNO O L’ALTRO FA LO STESSO
UN bambino, uno qualunque
puoi trovarlo un po’ dovunque
e assomiglia tanto a te
pure se non sai chi è.
UNO scoiattolo nel bosco
è felice, è al suo posto,
puoi confonderlo fra tanti
son carini tutti quanti.
UNA mano me la dai?
Quella che darmi vorrai,
sai per me è la stessa cosa,
ogni mano è assai preziosa.
UN, UNO oppure UNA,
di preciso mai nessuna,
sono ARTICOLI INDETERMINATIVI,
li puoi leggere e li scrivi,
se non è determinato
quello di cui si è parlato.
L’uno o l’altro, fa lo stesso,
chi di tutti non è espresso,
l’importante è che sia una,
sempre meglio di nessuna.
GLI ARTICOLI PARTITIVI
PIÙ DI UNO
Se non basta uno soltanto
e non sai nemmeno quanto,
se vuoi esser sbrigativo,
c’è l’articolo partitivo.
Uno è poco, non saprei,
meglio usare allora “DEI”:
DEI dolcetti, DEI biscotti,
DEI sorrisi e DEI bacetti.
Una non mi basta mai,
meglio “DELLE” e tu lo sai:
DELLE buone caramelle,
DELLE carezzine belle.
Qualche, alcune, un poco di,
metti tutto quanto lì
e poi io, per ringraziarti,
sarò pronto ad abbracciarti.
I NOMI
NOMI PER TUTTO
Ce n’è uno per ognuno,
per la mamma ed il bambino,
ce n’è tanti per le cose,
siano gatti oppure rose.
Ce ne sono lunghi o corti
e c’è quello che ti porti,
ce ne stanno tanti o pochi
e ce l’hanno pure i giochi.
Ci son NOMI buffi o strani,
di paesi a noi lontani,
NOMI in tutto quanto il mondo,
per il moro e per il biondo.
Ci son NOMI molto belli,
degli amici e dei fratelli
e poi NOMI disgustosi
che già a dirli son dannosi.
Nomi propri oppur comuni,
per i grandi ed i bambini,
nomi che indicano tante e più cose e altri quelle rare e preziose.
GENERE E NUMERO DEI NOMI
NOMI PER TUTTI
È maschietto o femminuccia,
Enrichetto oppur Mariuccia,
sono tanti o è solo uno,
ci sta un NOME per ognuno.
C’è di GENERE differenza,
ma ben poca nella sostanza.
Marco studia, anche Rosanna,
papà guida e anche la mamma.
La bottiglia o il bicchiere,
tutti e due ti fanno bere,
cagnolino oppur cagnetta
dormirà nella cuccetta.
Maschi e femmine son diversi,
ma i diritti son gli stessi.
Quanti sono? Ad indicarlo
solo il NUMERO può farlo:
UNO e basta è SINGOLARE,
TANTI e più sarà PLURALE,
tanti nomi differenti
perché al mondo siamo in tanti.
I NOMI COMUNI
IN COMUNE
In COMUNE un nome abbiamo
e BAMBINI in tanti siamo
ed abbiamo due tesori,
sono i nostri GENITORI
questo nome li accomuna,
siamo la loro fortuna.
Noi a scuola siamo in tanti,
tutti belli e assai brillanti,
un per uno con un nome,
ma SCOLARO ci è COMUNE.
Tu hai un CANE, ce l’ho anch’io,
ma il tuo non è il mio,
in COMUNE il nome hanno,
son diversi e tutti lo sanno.
E se un nome ci accomuna
la ragione è più di una,
poi il proprio ognuno ha,
sacrosanta diversità!
I NOMI PROPRI
PROPRIO MIO
Io ho un nome PROPRIO mio
dice PROPRIO chi son io,
me l’han dato mamma e papà
quando sono giunto qua.
PROPRIO quando sono nato,
questo nome mi hanno dato.
Pure tu hai un nome tuo,
PROPRIO tuo, né mio né suo,
ti distingue, sai, da ognuno,
ce n’è uno per ciascuno,
ma se c’è chi ce l’ha uguale
questo è PROPRIO assai normale,
col tuo nome e la tua faccia PROPRIO non ne trovi traccia.
NOMI CONCRETI E NOMI ASTRATTI
VEDO, TOCCO, SENTO
Con i sensi fai esperienza
di qualcosa che ha sostanza,
forma, odore, gusto, suono
e puoi dir se è brutto o buono.
È CONCRETO quell’oggetto
che io vedo al mio cospetto,
mentre è ASTRATTO tutto quanto
io non vedo, tocco o sento.
Così è stato a me insegnato,
pur se vero, è un po’ insensato,
perché io “sento” l’amore,
“sento” gioia e pur dolore.
Ma son questi sentimenti
che non tocchi e che non prendi,
sono ASTRATTI, stan nel cuore,
non han forma né colore.
Se è ASTRATTO e non concreto,
con la mente io lo vedo,
uso l’immaginazione
e do forma a un’emozione.
Se è CONCRETO e non è astratto,
presto visto, presto fatto,
con matita ed i colori, riproduco com’è fuori.
I NOMI COLLETTIVI
SIAMO SQUADRA
Com’è bello stare insieme,
è un incanto, si sta bene,
si diventa solo uno,
uno per tutti e per ognuno.
Tutti quanti un solo nome,
si fa insieme ogni azione,
che sian belli o un po’ più brutti,
si sta insieme proprio tutti.
Nello SCIAME i moscerini,
in PINETA piante e pini,
nello STORMO tanti uccelli
e nel MAZZO fiori belli.
Siamo SQUADRA tutti insieme,
l’avversario non si teme,
è un legame forte e vivo
e il suo senso è COLLETTIVO.
I NOMI COMPOSTI
UN NUOVO SENSO
Se un legame è molto intenso,
in due assume un nuovo senso
dando vita a qualche cosa,
nuova, diversa, spesso preziosa.
Così dal cane insieme col pesce,
un “pescecane” grande ne esce
e se chi tosta, trova il suo pane,
ecco d’un tratto un “tostapane”.
Piano e forte son molto diversi,
sono i due opposti, non certo gli stessi,
l’un dell’altro sono consorte,
quando diventano un “pianoforte”.
Anche soli tutto è a posto,
ma è assai bello esser “composto”,
un nuovo senso, di colpo, si ottiene
pure se il proprio si mantiene.
Filastrocche grammaticali nel sussidiario delle letture
Scopri il nuovo sussidiario “Letture in Viaggio” con le filastrocche di Germana Bruno
NOMI PRIMITIVI E DERIVATI
FAMIGLIE DI PAROLE
In qualsiasi famiglia
tutti un po’ ci si somiglia
uno solo è nato prima
ed è degno di gran stima,
senza lui, certo è il dato,
mai nessuno sarebbe nato.
La famiglia da persone
tante o poche si compone,
maschi, femmine e bimbetti
che hanno simili gli aspetti,
ma talvolta avi e prole
non son gente, ma parole
poi da quella, prima nata,
più di una ne è derivata
e in lei cogli nell’aspetto della prima almeno un pezzetto.
I NOMI ALTERATI E I FALSI ALTERATI
ALTERATI, MA NON SEMPRE
Son piccino oppure grande,
molto amabile o sgarbato,
già nel nome mio è evidente
che cos’è che m’ha alterato.
INO, UCCIO, ONE, ACCIO
tu puoi aggiungermi alla fine,
a seconda se ti piaccio,
se son grosso oppur cafone.
Ma sta attento che talvolta,
non è proprio quel che appare
ed allora adesso ascolta
così poi non puoi sbagliare.
Un canino è solo un dente,
non abbaia né si accuccia,
quella foca prepotente,
non è sempre una focaccia.
Un bottone non contiene
tanti litri di buon vino
e dal mulo, sai, non viene un bellissimo mulino.
AGGETTIVI QUALIFICATIVI
QUALITÀ IN QUANTITÀ
L’amico è CARO, FEDELE e SINCERO,
il mio gattino è MORBIDO e NERO,
CALDA e GUSTOSA è la minestra,
nel piatto FONDO niente ci resta.
Per ogni nome una QUALITÀ,
cosa, persona e animale l’avrà,
può esser BRUTTA o tanto BELLA,
sarà comunque per lui proprio quella.
Nessuno deve però disperare,
c’è sempre chi un’altra ne può dare,
ognuno vede con gli occhi del cuore
e dà diversa forma e colore.
GLI AGGETTIVI E I PRONOMI POSSESSIVI
TUTTO NOSTRO
Questo è MIO e TUO non è,
c’ero io prima di te,
non è TUO né SUO, ma è MIO,
qui da sempre c’ero io!
Ѐ MIO il sole, il mare e il cielo,
qui è MIO tutto per davvero,
ci sarà un posto in là
dove tutto TUO sarà.
Ma qui è MIO qualsiasi gioco
e non è cosa da poco,
non si tocca, lascia stare,
tutto è MIO e fammi giocare.
Tutto solo, e con chi gioco?
Io mi accorgo quanto è poco
e che bello questo posto
se qui tutto fosse NOSTRO.
AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI
VICINI O LONTANI
QUESTO e QUELLO son distanti,
li distinguo io tra tanti,
QUESTO è a me assai vicino,
QUELLO è invece fuori mano.
Poi CODESTO, poco usato,
sta vicino a chi ha ascoltato,
STESSO e MEDESIMO all’occorrenza,
per non fare differenza
e poi TALE a volte prende il posto
del più conosciuto QUESTO.
Son cortesi tutti quanti,
mostran cose vicine o distanti,
sempre vigili ed attivi,
sono i DIMOSTRATIVI.
QUESTO e QUELLO non son pari,
l’uno e l’altro non sono uguali,
non fermarti all’apparenza,
guarda fino alla sostanza.
AGGETTIVI E PRONOMI INDEFINITI
QUESTO È QUANTO
QUANTI sono non lo so,
ABBASTANZA oppure UN PO’,
se fan bene al cuore e all’occhio,
io ne prenderò PARECCHIO.
TANTA gioia, MOLTO amore,
da riempire TUTTO il cuore
e se tu ne vuoi ALTRETTANTO, sii gentile, questo è QUANTO.
AGGETTIVI E PRONOMI NUMERALI
IL PRIMO O L’ULTIMO
UNO, DUE e TRE,
più ce n’è e meglio è,
QUATTRO, CINQUE e pure SEI,
ma io ancora ne vorrei.
SETTE, OTTO, NOVE e DIECI,
tutti insieme, tanti amici.
Se son buone queste cose,
siano il DOPPIO e numerose,
ma se sono cose brutte,
meglio ZERO e fuori tutte.
Sarò il PRIMO o forse no
o SECONDO arriverò,
pure TERZO, QUARTO o QUINTO
e magari non ho vinto,
ma comunque ci son stato
ed anch’io ho partecipato.
Anche l’ULTIMO può dire
com’è bello gareggiare,
e la cosa più importante
è che è stato divertente.
PRONOMI PERSONALI
UNIONE PRODIGIOSA
IO da solo ho poco senso,
se siam NOI lo ha più intenso,
TU sei forte, ma non tanto,
mentre VOI siete un portento.
EGLI o ELLA cosa fanno?
Se son LORO lo sapranno
perché insieme è un’altra cosa,
ogni unione è prodigiosa.
IL VERBO
UN MODO E UN TEMPO
Tutti quanti fan qualcosa,
pure quello che riposa:
animali, cose e persone,
fanno AZIONI brutte e buone.
Ci sta il VERBO per spiegare
tutto quel che intendi fare,
che sia giusto oppur sbagliato
con il VERBO l’hai spiegato.
Chi fa AZIONI è la persona,
sia un oggetto, bestia o umana:
io, tu, lui, lei e anche esso,
soli agiamo con successo;
noi, voi, tutti insieme a loro,
si fa meglio agendo in coro.
Ci son MODI per agire,
TEMPI passati o da venire:
cerca il MODO più adeguato, nel presente, in futuro e nel passato.
LE CONGIUNZIONI
DARSI LA MANO
Ci sono parole, talvolta anche frasi
che stanno da sole in alcuni casi,
PERÒ tante volte, loro hanno bisogno
di sentirsi accolte, di spartire un sogno.
Tendono ALLORA ad altre una mano
un po’ per paura, MA più per un dono,
per stare un po’ insieme ED esser completi
nel male e nel bene, per esser più lieti.
Son come persone le frasi E parole,
in qualche occasione si sentono sole,
per mano si prendono E stanno congiunte
insieme si fondono E son più contente.
Ci vuol quasi niente per questa emozione,
una E, un MA, un MENTRE, una CONGIUNZIONE,
un QUINDI, un ALLORA, un INVECE, un PERCIÒ,
una piccola parola E stare insieme si può.
Filastrocche grammaticali nel sussidiario delle letture
Scopri il nuovo sussidiario “Letture in Viaggio” con le filastrocche di Germana Bruno