Il tablet come strumento per prendere appunti a scuola è stato oggetto di un chiaro “no” da parte della dirigente scolastica del liceo artistico Melotti di Cantù, Anna Proserpio. In una recente comunicazione diretta agli studenti, la dirigente si è espressa in modo deciso a favore dell’appunto a mano, entrando così nel dibattito in corso anche in altre istituzioni scolastiche riguardo all’utilizzo dei mezzi tecnologici nell’apprendimento.
Pur riconoscendo eccezioni per coloro che potrebbero necessitare del tablet per difficoltà personali, Proserpio ha formulato il suo invito con un tono più orientato all’incoraggiamento che al divieto.
Il liceo Melotti ha recentemente ospitato due mostre significative nella sua biblioteca: il concorso “100 Matite” e la seconda edizione della rassegna Carnet de Voyage, intitolata “Diari di viaggio“. Entrambe le esposizioni hanno messo in luce il trionfo della creatività espressa attraverso la tradizionale arte manuale degli studenti del liceo artistico e delle scienze umane. Questo successo sembra aver ispirato una riflessione contemporanea da parte della preside Proserpio, in un momento in cui si dibatte sull’opportunità dell’utilizzo dei tablet in classe.
La dirigente ha sottolineato che il dibattito sull’uso dei tablet è un argomento ampiamente discusso nella comunità scolastica, con domande provenienti anche dai genitori. Pur riconoscendo la possibilità che alcuni studenti possano avere necessità specifiche di utilizzare il tablet, ha invitato gli studenti a evitarne l’uso per prendere appunti. La sua motivazione è precisa: sostiene che l’uso delle mani in un certo modo attiva processi cerebrali favorevoli alla creatività e incoraggia gli studenti a sfruttare questa creatività generata dall’uso della mano.
Tra gli studenti si discute spesso se prendere appunti con le tastiere sia più efficace per il rendimento mnemonico o meno. Si analizzano anche gli svantaggi dell’appunto a mano, con il rischio di perdere il flusso esatto delle informazioni trasmesse in classe dai professori. Alcuni sostengono che l’appunto a penna o matita, essendo più personale, consenta una migliore fissazione della lezione nella memoria. È generalmente accettato che sia sicuramente meno meccanico rispetto all’appunto digitato, dove la mera verbalizzazione della lezione ascoltata in classe sarebbe affidata ai polpastrelli utilizzati per la digitazione.
Il caso del liceo classico e scientifico “Alessandro Volta” di Como ha recentemente toccato il tema della tecnologia tra gli studenti. Il regolamento della scuola, approvato dai consigli docenti e d’istituto, evidenzia i rischi della sicurezza informatica associati all’uso delle tecnologie. Pur permettendo l’uso di smartphone e tablet sotto il controllo dei docenti e per scopi scolastici, il regolamento sottolinea che i docenti hanno il diritto di accedere ai dispositivi e ai dati, comprese le navigazioni web, durante l’orario scolastico.