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La scuola finlandese dice basta alle classiche materie, sarà attivato il Project Based Learning

L’istruzione finlandese ha ricevuto una bella dose di pubblicità in tutto il mondo per essere la “migliore”. Negli ultimi anni la Finlandia ha anche fatto notizia per essere, secondo i dati, il paese più felice del mondo. Molti si chiedono il motivo di questa eccellenza.

La ragione principale potrebbe avere molto a che fare con il loro sistema educativo. Il loro senso civico incarna alcuni valori radicati nel paese nordico: essere onesti, giusti, con i piedi per terra e avere fiducia negli altri. Andiamo a vedere nello specifico come funziona la scuola in Finlandia.

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La Finlandia, nonostante questi metodi d’avanguardia che possono apparire strani, sembra davvero vincere su questo fronte. Gli studenti finlandesi infatti risultano sempre tra i migliori nelle prove Pisa, il Programme For International Student Assessment. Quella che sembra l’arma vincente è l’approccio interdisciplinare.

Prendiamo ad esempio la classica lezione su Pompei. In Italia sarebbe composta di date e luoghi, invece alla Comprehensive School di Hauho, una scuola secondaria, c’è tutto un altro approccio.

Durante questa lezione gli studenti 12enni hanno confrontato quell’antica società con quella attuale finlandese, grazie alla comparazione tra le terme romane e le spa presenti oggi. Come se non bastasse hanno ricreato un modellino del Colosseo grazie alla stampa 3D.

L’insegnante dell’istituto poc’anzi citato afferma: “Questa è una lezione di storia con una differenza. – continua il professor Aleksis Stenholm – I bambini stanno anche acquisendo competenze di tecnologia, ricerca, comunicazione e comprensione culturale. Ogni gruppo sta diventando un esperto su un tema, che presenterà alla classe”.

Non c’è una risposta breve al perché il sistema educativo finlandese abbia davvero tanto successo, ma è davvero molto interessante vedere come quest’approccio peculiare sia davvero così prodigioso.

IMPARARE A STARE AL MONDO

Un altro interessante progetto è quello del PBL (Project Based Learning). Quest’ultima tipologia di apprendimento non fa delle materie classiche il proprio appoggio su cui imbastire le lezioni, ma fornisce un altro insegnamento. Oggi, soprattutto nell’era del web, bisogna saper discernere tra una notizia falsa e una vera, tra un documento discutibile e uno approfondito. Come fare? Con il pensiero critico.

Secondo Kirsti Lonka, professore di psicologia educativa all’Università di Helsinki, molti studenti escono sprovvisti dalla scuola di alcuni strumenti importanti che non sono acquisibili attraverso le classiche materie.

Tradizionalmente, l’apprendimento è definito come un elenco di argomenti e fatti da acquisire – come ad esempio l’aritmetica” continua Lonka. “Ma quando si tratta della vita reale, il nostro cervello non viene diviso in discipline in questo modo, dobbiamo pensare in modo molto olistico quando riflettiamo sui problemi del mondo, crisi globali, migrazioni, economia”.

Penso che sia un grave errore guidare i bambini a credere che il mondo sia semplice e che se apprendono determinati fatti , sono pronti ad andare. Imparare a pensare, imparare a capire, queste sono le competenze importanti”, conclude.

APPRENDIMENTO PERSONALIZZATO

Le scuole e i loro studenti non sono classificati in base ai voti delle verifiche o delle interrogazioni, poiché non ci sono esami standardizzati nazionali, quelli che da noi si chiamano Prove Invalsi. L’apprendimento è personalizzato per ogni studente, potenziando i loro punti di forza e sostenendo le loro sfide. Il progresso di ogni studente è seguito attraverso i risultati di apprendimento del curriculum nazionale.

Dai primi anni in poi, gli studenti hanno un ruolo attivo in ciò che imparano, scegliendo anche come impararlo, e hanno veramente la chiave per sbloccare il loro potenziale. Il loro percorso di apprendimento è flessibile.

L’età media in cui un bambino inizia la scuola in Finlandia è a 7 anni. Specialmente durante questi primi anni di scuola, i compiti a casa sono molto pochi e i giorni di scuola sono brevi. Questo lascia più tempo per il gioco e gli hobby del doposcuola e per lo sviluppo di soft skills al di fuori della classe.

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